Non l'avrei immaginato d'aver la fortuna di trascorrere ben sette giorni nella bella isola di Favignana e che sette giorni: quelli della Settimana Santa.
Tutto è stato bello, non solo il tempo (sole splendido durante tutta la settimana, eccetto un po' di pioggia la domenica di Pasqua mattina), ma soprattutto i Confratelli canossiani che da tempo operano con le Sorelle canossiane nell'isola, gli isolani dai piccoli, i grandi, i giovani.
Da parte di tutti ho avuto una accoglienza e ospitalità da principe: il saluto spontaneo, l'abbraccio caloroso, l'interessamento della mia salute e della salute degli altri miei confratelli canossiani che hanno operato nel tempo passato nell'isola.
Mi sono trovato a casa mia specialmente quando lungo il mare o nelle stradine incontravo fanciulli e giovani che, senza averli mai conosciuti, con schiettezza mi porgevano il loro gioioso saluto: ciao, Padre! Segno evidente che vivono o sono vissuti in Oratorio.
E' stata una settimana fantastica per quanto di eccezionale è stato celebrato. Ho nel cuore il ricordo dei momenti più significativi.
Ho pregato durante la Veglia dei giovani il Lunedì Santo sera attorno alla Croce, dapprima completamente nera e divenuta poi luminosa per l'apporto di tutti i presenti a voler meglio significare la risurrezione di Cristo.
Mi sono immerso tra la folla durante la celebrazione della Passione Vivente realizzata il Mercoledì Santo con maestria da giovani e meno giovani. Momenti di grande emozione e devozione: la scena dell'Ultima Cena, il tribunale, la flagellazione, Gesù caricato della croce che cammina per le vie della cittadina come un reietto, un non uomo, un perseguitato da tutti, l'incontro dolcissimo con la Madonna e la veronica. Il Calvario con la crocifissione è stato il culmine di tutta la celebrazione. Ho presente davanti a me la piazza completamente gremita di gente in un silenzio di tomba da incutere spavento: tutti protesi verso quell'uomo sospeso tra cielo e terra. Dal profondo del cuore di ogni presente sembrava uscisse il grido trattenuto: "Veramente quest'uomo è il Figlio di Dio!". "Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me!".
Le solenni liturgie del triduo Pasquale con la lavanda dei piedi, la lettura della Passione, il bacio a Gesù crocifisso, il battesimo della piccola Silvia, sono stati momenti straordinari.
A Pasqua poi, mi è stata riservata una sorpresa graditissima: la celebrazione della Santa Messa in carcere. Padre Damiano con le autorità del carcere mi ha reso questo dono meraviglioso.
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Mai avevo provato tanta emozione e commozione allo stesso tempo! Celebrare la Pasqua, il sacrificio della riconciliazione per eccellenza, in un luogo ove sembra manchino completamente la misericordia e il perdono, è qualcosa che non si dimentica facilmente.
Una bella e nutrita assemblea, attenta e devota, i canti, le preghiere, le offerte: tutto preparato con grande entusiasmo. Volti bellissimi di giovani, mischiati ad altri segnati dal dolore, tutti illuminati dalla speranza di poter un giorno lontano, non lontano, riabbracciare in piena libertà, dono pasquale, i propri cari e amici.
Desidero salutarli uno ad uno e porgere a tutti il mio augurio di vivere quanto prima sotto un cielo più azzurro, più terso, sotto il cielo della vera libertà.
Ringrazio il Direttore e l'Ispettore Capo del carcere, P. Damiano, Paolo e Giovanna. E' stato veramente un dono pasquale meraviglioso.
Sette giorni passati velocissimi toccando con mano quanto bene viene compiuto nella comunità cristiana della bella cittadina di Favignana, non solo dai miei Confratelli e Consorelle religiosi canossiani, ma anche da parte di tanta gente specialmente giovani che amano la propria isola, la propria comunità cristiana e che desiderano operare con entusiasmo e grinta per risolvere tanti problemi che affliggono l'isola.
Porgo un saluto deferente e riconoscente a tutti gli abitanti dell'isola e nello stesso tempo auguro che ognuno si prenda le proprie responsabilità: gli ufficiali della pubblica amministrazione, della scuola, della sanità, i miei Confratelli nel campo religioso, tutti abbiate da mettere insieme le energie migliori per rendere più bella e abitabile, a misura d'uomo, l'isola.
Padre Sergio Pinato
Sup. Gen. dei PP. Canossiani
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