La vita non è uguale per tutti; così come la morte non è per tutti uguale, anche se serve a rendere gli uomini veramente uguali!
Spesso mi sono chiesto, al di là del Credo Cristiano, a cosa serve una vita se non a far sì che gli altri possano avere un buon motivo per ricordarla.
La nostra vita sarà ricordata per il bene o per il male che siamo riusciti a fare, per le idee che abbiamo manifestato, per ciò che siamo riusciti a creare o per quello che siamo riusciti a distruggere, per gli esempi che abbiamo saputo dare, per
l'onestà o la disonestà del nostro agire, forse per quanto rispetto abbiamo avuto per i nostri simili nel curare i nostri interessi.
A meno che non siamo dei "grandi protagonisti", il nostro destino è quello di avere un buon funerale, magari con una bella predica, tanti fiori, il dolore dei familiari e di qualche amico per un po' di tempo, poi la rasse-gnazione di questi ed il lento e graduale passaggio nel dimenticatoio. Beh! non è proprio
così superficiale la cosa, specie per gli affetti più intimi. Però è certo che viviamo in un mondo sempre più privo di valori dove l'edonismo sta per diventare la regola e non più l'eccezione.
Il 24 Maggio 1997, dopo 55 anni esatti di vita, 41 dei quali trascorsi immobilizzato in un letto, da solo, nella sua casa della "centralissima" Piazza Matrice, è morto Michele Orfeo.
Una vita spesa nella sofferenza e nella speranza che un domani qualcosa potesse accadere anche per lui. Una vita che non dice nulla, una di quelle vite che è tanto difficile poter ricordare, perché spesa non da protagonista, in un letto, in una stanza al primo piano della "centralissima" Piazza Matrice.
Michele Orfeo a 14 anni |
Quanto è difficile potersi ricordare di Michele! Ce lo siamo dimenticati in vita, figuriamoci adesso che è morto! Come è difficile poter parlare di Michele senza provare rimorso per quello spirito di solidarietà umana prima che cristiana che non sappiamo più esprimere! Che grande cuore aveva Michele! Quanta dignità nella sua sofferenza! Nel dramma il suo pensiero era per la vita, quella vita tanto avara con lui eppure tanto amata.
Ricordava tutte quelle persone che aveva conosciuto e gli sarebbe piaciuto poter conoscere tutti! Pregava per tutti... Per tutti... ricordiamocelo quando passeggiamo nella "centralissima" Piazza Matrice.
Michele, ora, se n'e andato, in silenzio, così per come aveva vissuto. Pochi intimi al suo funerale, un addio veloce per una presenza fin troppo discreta. Eppure, per tutti noi che, in un modo o nell'altro, diciamo di credere in Dio, Michele, con la sua sofferenza, è stato per 41 anni il nostro "avvocato fedele" presso di Lui.
Mi chiese, più di una volta, di fargli conoscere almeno uno dei miei tre figli. Ipocritamente non ho mai avuto il coraggio di portarglieli. Eppure, come facciamo un po' tutti, passeggiavo con loro quasi ogni giorno per la "centralissima" Piazza Matrice.
Lucio Antinoro |