Mons.
Domenico Amoroso, Vescovo di Trapani
NEL
CUORE DI TUTTI
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Il 19 agosto alle prime ore dell'alba, Mons. Domenico Amoroso dal suo letto di dolore rendeva l'anima a Dio
Da tempo era affetto da una grave malattia, che aveva accettato dignitosamente con la forza della fede.
Le sofferenze di questi ultimi mesi gli hanno sfibrato il corpo, ma gli hanno reso più trasparente e più fine lo "spirito", completando in Lui l'assimilazione a Cristo Crocifisso.
Basta leggere la lettera di Pasqua per capire il suo amore per la Chiesa Trapanese sino a domandarsi: è lecito ad un Vescovo lasciare la sposa? Quasi volesse affermare di essere disposto a gustare tutto, anche il dolore per il bene di questa sposa.
La missione di Mons. Domenico Amoroso è stata caratterizzata da profondi segni di carità per la sua singolare attenzione per i sofferenti, per i giovani, per i minori a rischio e per gli ex-tracomunitari.
Fedele e coerente al suo impegno anche in situazioni di sofferenza, ha saputo essere guida esemplare e sicura, mostrandosi ricco di bontà e dedizione, capace di ascoltare e di farsi ascoltare.
Le sue ultime parole, alcuni giorni prima della sua morte, sono state rivolte ai Fedeli in occasione della Festa della Madonna di Trapani: "il mio stato di salute, così come è accaduto per la Pasqua del Signore, non mi consente di essere con voi, ma in questo periodo vi ho tenuti e continuerò a tenervi presenti nella preghiera per chiedere costantemente al Signore di aiutarci ad accogliere il suo amore e a diffonderlo attorno a noi, pur tra le inevitabili difficoltà della vita. Avrei tanto desiderato celebrare con voi la festa della Madonna, Madre di Dio e nostra. Il Signore ha disposto diversamente. Per tutti voi e per ognuno, in questo momento particolare della mia vita di Pastore e Vescovo di questa santa Chiesa di Trapani, c'è un posto nel mio cuore di padre e ogni giorno affido al Signore e alla protezione della Vergine questa diletta Chiesa. La Madre di Dio, la Madre di ogni consolazione, che ha accolto tra le sue braccia il corpo del Cristo Crocifisso, posi il suo sguardo amorevole su tutti noi e ci faccia scoprire il volto radioso del Risorto. Cristo è sempre risorto, anche quando è in Croce".
La nostra ammirazione si muta in riconoscenza per il suo amore alla nostra Chiesa, per la sua parola forte e trasparente, per il suo messaggio limpido e coerente. Il suo testamento spirituale è un invito ad amare la Chiesa, alla realizzazione della parola di Dio, "perché le parole senza i fatti sono poca cosa per il cristiano". |
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Mons. Amoroso con l'Amministratore diocesano attuale Mons. Ludovico Puma
Grazie di cuore, Padre, il tuo messaggio di amore sarà la nostra forza, il tuo zelo per la liturgia un impegno costante. Il tuo amore per gli ultimi la nostra particolare attenzione.
Sarai sempre nel nostro cuore, nelle nostre preghiere e nei nostri programmi di apostolato. Tu continua a volerci bene e a ricordarci al Padre
Celeste.
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Voce di popolo =
Voce di Dio
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A vecchia storia nasciu d'un pirriaturi
chinu ri travagghiu e vagnatu ri sururi.
Trincannu cu' lena suvrumana
vitti a un trattu 'na forma strana.
Quannu bona a vardau,
cu pinseri fissu sussurrau:
"chissa è Cristu Salvaturi,
anima divina pi' lu piccaturi".
Mutu era e 'un parlava,
chissa era 'a sorti chi purtava.
U Crucifissu ch'era 'nta cruci,
quannu 'u vitti, ci retti la vuci. |
Du' mutu dda nutizia strana,
retti allegria a' genti ri Faugnana,
chi tantu divota, asseme a lu Priuri,
fici 'na chesa 'nta terra du' Signuri.
'Nta settembri c'arriva ogn'annu
a Faugnana gran festa fannu.
'Nta li stratuzzi pi' divuzioni
Cristu nesci in prucissioni,
cu' gioia, allegria e 'a fanfarra,
si riorda 'a storia chi si narra.
E' u Spiritu Santu chi n'afferra
pi' fistiggiari u Padri Nostru 'nterra.
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