Vissuta a cavallo di due secoli (1774-1835), Maddalena di Canossa continua a vivere e operare nella Chiesa e nel mondo, attraverso l'Istituto da Lei fondato, col suo carisma di carità.
Maddalena: una vita sbocciata per amare, una catechista ideale, una educatrice esemplare, una fondatrice che precorre i tempi.
Giovanni Paolo II, dichiarandola "Santa", il 2 ottobre 1988, la definiva "una donna divorata dalla carità".
Carità verso Dio, che considera l'unico tesoro della sua vita; carità verso il prossimo: fanciulli, giovani, malati, poveri, anziani, tutti...
Pertanto, a coloro che, sospinti dall'amore, vengono a far parte della sua Istituzione dà un nome che ne definisce l'identità carismatica:
"Figlie e Figli della Carità Servi dei Poveri".
"La carità - Ella dice - è un fuoco che si dilata e cerca di abbracciare il mondo intero"
Maddalena è innamorata di Gesù Crocifisso, che contempla sul Calvario, nella dimensione del più grande Amore, mentre dona la vita per la gloria del Padre e la salvezza dei fratelli.
Maddalena è innamorata di Maria, che chiama "Madre della Carità sotto la
Croce".
Il suo amore per tutti è immensamente grande e il suo zelo la rende disponibile ad andare "anche nel paese delle balene", per far conoscere Gesù Cristo "giacché Egli non è amato perché non è conosciuto".
Oggi sono i suoi Figli e le sue Figlie sparsi nel mondo che continuano l'azione apostolica di Maddalena nelle scuole, nell'oratorio, nella catechesi, negli ospedali, vicino alla gente che soffre per cause di povertà vecchie e nuove.
"Vi raccomando i miei amati poveri", dice mentre sta per lasciare questa terra.
Un piccolo seme dell'albero canossiano è caduto molto tempo fa nell'Isola di Favignana. Una gemma si è aperta, una nuova pianta è germogliata e continua a vivere in questa vigna del Signore, tra questo popolo fedele, aperto alla grazia.
I Padri Canossiani, insieme alle Madri Canossiane, hanno lavorato e lavorano tuttora in questo campo di Dio, al seguito di Gesù, nell'impegno di rendere vivo il carisma vocazionale che Maddalena ha ottenuto dallo Spirito Santo, datore di ogni dono, e trasmesso ai Figli e alle Figlie di tutti i tempi, esortandoli a tramandare integro e inalterato il Carisma dell'Istituto.
Nella vita perseguono l'ideale che la Madre Fondatrice ha lasciato loro come eredità preziosa:
- Cercare la Gloria di Dio;
- Far conoscere Gesù Cristo;
- Costruire il suo Regno di verità, di amore, di pace;
- Spargere semi di speranza nel "giardino che il Creatore ha dato da coltivare e da custodire".
Maddalena cammina ancora per le nostre vie.
I Figli e le Figlie, impegnandosi nell'assimilarne lo spirito, riflettono sulle parole evangeliche:
- Ero ignorante e mi hai istruito;
- Ero povero e mi ha soccorso;
- Ero carcerato e mi ha visitato.
I Figli e le Figlie della Carità al servizio
dei poveri a Favignana si adoperano per essere e diventare "la fontana del villaggio", una luce posta sul monte, un punto di riferimento per ogni situazione di vita. Si rendono disponibili alle esigenze di tutti, con uno stile umile, mansueto e dolce, quali imitatori di Cristo,
Figli e Figlie della Carità Servi dei poveri, così come la Fondatrice li ha pensati e voluti: piccoli segni della bontà di Dio tra gli uomini.
M. Fortunata Agliozzo
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Padre Marcello benedice la statua di Santa Maddalena a ricordo del XXV di presenza Canossiana a Favignana
NATALE
Una notte di luce |
"Nel buio di tante paure
e dei nostri problemi,
si accende una luce di speranza...
Nell'ombra della solitudine
e della miseria
nasce un fuoco di tenerezza...
Nelle tenebre della violenza
e della morte,
cresce il chiarore di una buona novella...
Oggi,
la Luce di Dio viene piantata
in mezzo alla notte degli uomini:
è Natale.
Ora la notte è più luminosa del giorno.
Dio si fa bambino.
E' Natale.
E' una notte di luce".
Io Sono la LUCE, e voi non mi vedete.
Io sono la VIA, e voi non mi seguite.
Io sono la VERITA', e voi non mi credete.
Io sono la VITA, e voi non mi cercate.
Io sono il MAESTRO, e voi non mi ascoltate.
Io sono il CAPO, e voi non mi obbedite.
Io sono il vostro DIO, e voi non mi pregate.
Io sono il grande AMICO, e voi non mi amate.
Se siete infelici non rimproveratelo a me! |
Particolare dell'affresco nella Chiesa Matrice di Domenico La Bruna (1699-1763)
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