IL VESCOVO SARA' TRA NOI
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LETTERA PER LA VISITA
PASTORALE
Fratelli e figli carissimi,
ho la gioia di comunicarvi che il 14 novembre p.v. darò inizio alla visita pastorale nella vostra comunità parrocchiale.
"La visita pastorale è un'azione apostolica; è un evento di grazia che riflette in qualche modo l'immagine di quella singolarissima e del tutto meravigliosa visita, per mezzo della quale il "Pastore Sommo", (1Pt 5,4), il Vescovo delle anime nostre (1Pt 2,25) Gesù Cristo ha visitato e redento il suo popolo (Lc 1,68)" (Direttorio pastorale dei Vescovi).
La carità pastorale è l'anima della visita. Il Vescovo Buon Pastore non viene per giudicare, ma per confermare nella fede. Considerare la visita come un semplice adempimento della norma giuridica o uno strumento di inchiesta significherebbe mortificare la ricchezza di questo evento di grazia.
L'aspetto giuridico deve essere tenuto presente, ma non è prevalente. Ciò che conta è l'edificazione del Corpo di Cristo che è la Chiesa.
La visita è una felice occasione per lodare e consolare i presbiteri e gli operatori pastorali, per rendersi conto personalmente di tutto il bene e la ricchezza spirituale della diocesi e delle difficoltà che presenta la evangelizzazione, per riesaminate o rivalutare il progetto, i piani e le programmazioni pastorali, per ravvivare le energie ed invitare tutti ad una più intensa attività apostolica.
Nella visita il Vescovo si deve presentare in modo concreto come principio e fondamento visibile dell'unità della chiesa particolare affidatagli (LG 23; EV 1,338), maestro di fede e di morale, pontefice e pastore, ma sempre
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"avendo davanti agli occhi la figura del Buon Pastore... rivestito dello Spirito di Gesù Cristo e imitatore della sua umiltà, bontà e dedizione, della sua arte di ascoltare e di farsi ascoltare" (Direttorio pastorale dei Vescovi)...
Triplice sarà il livello degli incontri:
- le persone direttamente impegnate nell'apostolato:
Sacerdoti, suore, membri del Consiglio Pastorale e per gli affari
economici, aderenti a gruppi ecclesiali, operatori più qualificati in campo catechistico, liturgico, caritativo;
- tutto il popolo cristiano durante la celebrazione liturgica, nella visita domiciliare agli ammalati;
- le autorità civili, con il mondo del lavoro e della cultura...
La visita sia preceduta da una significativa celebrazione sacramentale della riconciliazione perché
il Signore Gesù faccia risorgere tutti alla vita nuova
e li renda disponibili alla sua grazia...
In attesa di incontrarvi tutti vi saluto affettuosamente
+ Domenico Amoroso Vescovo
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I ricordi sono fotogrammi di vita vissuta.
Rivederli in controluce (in chiave critica) significa valutare in qual modo abbiamo speso il nostro tempo.
Vivere è realizzare un progetto esistenziale. Seguire passivamente il corso degli eventi è soltanto una parvenza di vita.
Beato colui che non vede cattiveria negli altri. Se però, (con serenità e coraggio) accetta di subirla non è un oppresso, ma un saggio.
Chi è capace di concepire amore possiede un bene prezioso.
L'Amore è la moneta più nobile da spendere nella vita.
L'esperienza è frutto di un processo elaborativo e interpretativo: capire come e perché un fatto si è verificato.
Tale processo comporta, normalmente, un costo che è bene pagare una sola volta.
Una ossessiva cultura dell'immagine può spingerci ad apparire migliori di quel che siamo.
Solo Dio può salvarci dalla tentazione di non essere nella vita noi stessi.
Possiamo migliorarci dentro con un costante impegno morale e cristiano.
Nel rapporto con gli altri la nostra condizione interiore deve soltanto essere una testimonianza di vita.
(P.T.)
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"Dall'abisso del peccato
a Cristo Crocifisso per noi sacrificato"
O
Dio d'amore, che fitto sul tuo legno,
redimi il mondo e dai la vita nova
dacci la Tua forza in questa grande prova,
sì che prevalga in noi voler più degno.
Il voler nostro falla di sovente,
perché libero è l'uom nell'operare,
ma quando nostra Fede è sì fervente,
sia sempre in Credo nostro: Amare, amare!
Dal patibolo Santo della Croce,
col Suo verace esempio ognor ci sprona, |
Cristo Signor, con la Sua dolce voce:
salvasi sol chi crede e chi perdona!
O Cristo Crocifisso, Signor nostro,
della terra Egusana Sommo Patrono,
dacci, della tua pace, il più bel dono;
quella pietà che dal Tuo volto emana
dia forza ai figli Tuoi di Favignana!
O Madre Immacolata, dolce Sovrana,
vivida luce della nostra Piana;
di pace la speme non venga delusa
e un'eco si irradii possente, infinita,
dall'inclita Egusa. |
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