IL DONO DELLA SOFFERENZA
Quanto è difficile soffrire bene, accettare la croce giorno per giorno, quella croce, che è realtà sotto tante forme, alle volte piccole sofferenze continue, monotone, ripetitive, che nessuno vede.
Nessuno se ne accorge, che noi soffriamo. Sembriamo gli uomini più felici di questo mondo agli occhi dei fratelli. La nostra croce è sempre la più grande, la più pesante, l'attuale è sempre la peggiore per noi, anche se migliaia di nostri fratelli hanno lo stesso nostro soffrire.
Saper soffrire, accettare la nostra croce, senza lamenti, senza farla pesare a chi ci sta vicino, renderci vittime, farci compatire. Soffrire con semplicità, con fede, con speranza, come l'avevano i nostri padri, i nostri nonni, senza tante ricerche psicologiche, senza chiederci tanti perché, ai quali non sapremo mai dare risposte adeguate.
Diciamo al Signore più di frequente: "Padre, sia fatta la tua volontà". E se lo diciamo veramente con il cuore allora il nostra peso sarà leggero e il giogo soave, nonostante il soffrire vi sarà la pace dell'anima, la consapevolezza di essere al nostro posto nel disegno di Dio su noi. La nostra sofferenza sarà un dono per noi e per il mondo.
Se unita a quella di Cristo acquisterà un valore infinito per l'avvento del Regno di Dio. Sono verità difficili da dire e da capire, e ancor più da vivere. Tutti i santi sono passati attraverso questa via e prima dei santi il nostro Signore Gesù. E' un parlare duro questo, perché noi cerchiamo la felicità e non il soffrire. Ma è così: per raggiungere la felicità si deve passare per questa strada.
RIFLESSIONE DI PREGHIERA
(di Michele Orfeo)
Mio Dio, non so più cosa dire,
non so cosa pensare,
son vuote le parole,
che il cuore non sa più dire.
Ti offro il mio dolore,
ti offro il mio soffrire,
son queste le preghiere
che io ti posso offrire.
Te l'offro per il mondo,
te l'offro per la pace,
te l'offro per me stesso legato a questa "croce".
Non ho più niente al mondo
se non il mio dolore -
accettalo, ti prego, accettalo o Signore -
in questo mondo "grigio" tu sei il mio rifugio.
Ti offro il mio dolore,
trasformalo in amore,
ti offro le mie pene -
tu fanne tanto bene...
Gesù mio Salvatore, lenisci il mio dolore,
insieme con Maria - proteggi la mia via.
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