Medjugorje,

 

un mistero

che dura da un quarto di secolo

 

Da oltre venticinque anni Medjugorje, pic­colo e sperduto paese della ex Jugoslavia situa­to a pochi chilometri da Mostar, è divenuto uno dei luoghi più conosciuti e frequentati al mon­do, a motivo della lunghissima sequenza di presunte apparizioni della Madonna. Per chi crede, si tratta di uno fra i più eclatanti eventi religiosi dopo la risurrezione di Gesù Cristo. Chi è scettico lo considera invece uno dei mag­giori inganni nella storia dell'umanità. Comunque nessu­no, fra quanti vengono a conoscenza di tale vicenda, riesce a rimanere indifferente.

Tutto è cominciato nel pomeriggio del 24 giugno 1981, quando alcune ragazze che stavano facendo una passeg­giata dissero di aver visto, sulla collina Podbrdo, una don­na che teneva in braccio un neonato e faceva con la mano il segno di avvicinarsi, il giorno successivo furono sei -Jakov (10 anni), Mirjana (15) e i sedicenni lvanka, Vicka, Marija e Ivan - i ragazzi che nel medesimo posto ebbero nuovamente la visione, che tuttora continua a ripetersi quotidianamente per gli ultimi tre, sempre intorno alle 17,45 e in qualsiasi luogo si trovino.

La "fotografia" che i veggenti hanno descritto è quella di una ventenne, vestita di una tunica lunga e di colore gri­gio-azzurro (ma è dorata a Natale, a Pasqua e in altre si­gnificative feste liturgiche), con capelli neri leggermente ondulati e occhi azzurri, alta circa un metro e sessantacin­que centimetri e del peso di una sessantina di chili, con i piedi coperti dall'abito e poggiati su una nuvola grigia. In­torno al capo, e fin sulla schiena, ha un velo bianco in­corniciato da dodici stelle.

La donna dichiarò di essere la "Beata Vergine Maria" e in seguito si rivelò con il titolo di "Regina della pace". In parti­colare, il 26 giugno, ella apparve in lacrime e ripeté più vol­te la parola "pace". A molti è risultata straordinaria la coin­cidenza con quanto avvenne esattamente dieci anni dopo, il 26 giugno 1991, allorché la Croazia e la Slovenia proclama­rono la loro indipendenza e suscitarono l'immediata e vio­lenta reazione della Serbia. Per quattro anni il tragico con­flitto nei Balcani andò avanti e si trasformò in una vera e pro­pria guerra etnica, con innumerevoli vittime e profughi. [...]

L'annuncio che viene proposto al mondo è il medesi­mo: conversione, preghiera e penitenza, per conquistare la salvezza eterna e il paradiso.

A Medjugorje la Vergine ha avviato una consuetudine che è ormai divenuta una originale caratteristica di queste manifestazioni: i messaggi, che, tramite la veggente Ma­rija, vengono offerti a tutto il mondo. Dapprima, dal 1° marzo 1984 all'8 gennaio 1987, hanno avuto la cadenza set­timanale ogni giovedì; a partire dal 25 gennaio 1987 sono invece costantemente dati ogni 25 del mese. Il totale è finora di quasi 400 testi, cui vanno ag­giunti circa 650 altri messaggi comunicati con una periodicità variabile ai singoli veggenti.

La valutazione teologica delle parole della Vergine è sta­ta effettuata da numerosi esper­ti. Significativo appare il giudi­zio espresso da padre Hans Urs von Balthasar, considerato uno dei più colti teologi del XX seco­lo: «Io non ho alcun dubbio sull'autenticità dei fatti di Medjugorje. Tutto, nell'insieme, mi sembra coerente, compresa la semplicità dei messaggi, che sono la continuazione di quanto è stato detto in altre precedenti ap­parizioni della Vergine». Anche Giovanni Paolo II, a livello privato, ha espresso in nu­merose occasioni la propria convinzione sulla veridicità di questa manifestazione.

La posizione ufficiale della Chiesa è in­vece attendista, e tale rimarrà fino a quan­do le apparizioni non si concluderanno. Vale tuttora la cosiddetta "Dichiarazione di Zara", approvata il 10 aprile 1991 dai vescovi della Conferenza episcopale jugoslava: «Sulla base delle ricerche sin qui compiute, non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni sopranna­turali». Una espressione prudenziale che non approva né boccia, lasciando ai singo­li fedeli la libertà di opinione.

Di parere negativo sono stati invece i due vescovi, Pavao Zanic e Ratko Peric, che in questo quarto di secolo si sono succeduti nella diocesi di Mostar. Per i devoti di Medjugorje tale posizione è da ricondurre a questioni estranee alla manifestazione mariana: in ogni caso la Congregazione per la dottrina della fede ha chiarito che «deve es­sere considerata espressione di una convin­zione personale» del vescovo di Mostar, il quale, in quanto ordinario del luogo, ha tut­ti i diritti di esprimere ciò che è, e rimane, un suo parere personale (e dunque senza alcun crisma di ufficialità). Di segno opposto le opinioni di monsignor Frane Franic, arcive­scovo di Spalato e presidente della Com­missione episcopale jugoslava per la dottri­na della fede, e dell'autorevole cardinale Franjo Kuharic, all'epoca arcivescovo di Za­gabria, il quale non si è sottratto a un'impegnativa dichiarazione: «Noi vescovi accettiamo Medjugorje come luogo di preghiera e santuario mariano».

La quotidianità delle apparizioni ha però consentito anche alla scienza di intervenire, at­traverso una serie di accurate indagini che so­no state svolte a più riprese mediante le più moderne apparecchiature. Sin dai primi giorni delle apparizioni i veggenti furono visitati da medici e da psichiatri che accertarono la loro completa normalità psicofisica. Nel 1984 una commissione francese sottopose i ragazzi a nu­merose sperimentazioni, e lo stesso avvenne l'anno seguente per opera di una commissione italiana.

Quest'ultima ha stilato, il 14 gennaio 1986, una sintesi, le cui affermazioni sono state successivamente confermate da ulteriori gruppi di studio, il più recente dei quali ha opera­to nel giugno del 2006. In quel testo si legge che i test psico­logici hanno escluso frode e inganno; gli esami medici, i te­st e le osservazioni cliniche hanno escluso allucinazione pa­tologica; i risultati di ricerche precedenti hanno escluso una interpretazione puramente umana di queste manifestazio­ni, accertando la corrispondenza tra esse e le manifestazio­ni normalmente descritte nella teologia mistica.

Come in varie altre apparizioni, anche qui la Vergine ha concesso guarigioni che la medicina ha definito "in­spiegabili". Un caso eclatante è quello dell'italiana Diana Basile, che nel 1972 aveva cominciato ad avvertire i primi sintomi di una sclerosi a placche. La situazione si aggravò sempre più fino a quando, nel 1984, la donna si recò in pel­legrinaggio a Medjugorje. Durante l'apparizione del 23 maggio la signora Basile guarì perfettamente, secondo quanto confermato in ospedale a Milano. Ma moltissimi altri eventi prodigiosi sono stati documentati in questi venticinque anni, tanto che padre Livio Fanzaga, il diret­tore di Radio Maria, ha recentemente lanciato un appello affinché si istituisca a Medjugorje una commissione medi­ca permanente per la valutazione dei casi più significativi, come avviene da oltre un secolo a Lourdes.

Di certo la più straordinaria caratteristica delle appari­zioni della Regina della pace è quella relativa ai cosiddet­ti segreti. La sostanza è molto semplice: la veggente Mirjana, nell'ultima apparizione del 25 dicembre 1982, ricevet­te dalla Madonna la rivelazione del decimo e ultimo se­greto, e nel contempo venne a conoscenza della data in cui ciascuno dei segreti si sarebbe verificato.

A tutt'oggi altri due veggenti, Ivanka e Jakov, hanno anch'essi ricevuto i dieci segreti, mentre gli altri tre veg­genti ne conoscono per ora soltanto nove.

Su tali notizie i veggenti hanno sempre mantenuto una totale riservatezza, tranne alcuni chiarimenti che sono sta­ti esplicitamente consentiti dalla Madonna. Quel che oggi si sa per certo è che il terzo segreto è un segno che appa­rirà sulla collina del Podbrdo, a conferma della presenza della Vergine in tutti questi an­ni. Si tratterà di qualcosa di bellissimo, ben visibile, che non può essere fatto con mani umane e indistruttibile. Un'i­potesi è che possa trattarsi di una croce luminosa. Gli ultimi segreti sarebbero invece una sequenza di drammatici eventi che avranno come unico inten­to quello di richiamare nuova­mente il cuore dell'uomo verso Dio in modo da spalancare per il futuro, come ha detto la Regina della pa­ce nel messaggio del 25 ottobre 2000, «la venuta di un nuovo tempo, un tempo di primavera».

Contrariamente ad altre apparizioni del passato, come per esempio Fatima, i segreti di Medjugorje verranno infatti ri­velati in anticipo. Quello che accadrà in un giorno per ora imprecisato lo ha spiegato con chiarezza Mirjana, che per di­sposizione della Vergine ne sarà la prota­gonista: «Ho dovuto scegliere un sacer­dote al quale dire i dieci segreti e ho scelto il francescano Petar Ljubicic. Devo dirgli che cosa succederà e dove, dieci giorni pri­ma che accada. Dobbiamo trascorrere set­te giorni nel digiuno e nella preghiera e tre giorni prima egli dovrà a dirlo a tutti».

La Madonna a Medjugorje, affermando più volte di essere venuta per completare il piano avviato a Fatima, è stata esplicita: «Tutti i segreti che ho confidato si realizze­ranno e anche il segno visibile si manife­sterà. Ma non aspettate questo segno per soddisfare la vostra curiosità. Questo, pri­ma del segno visibile, è un tempo di grazia per i credenti. Perciò convertitevi e ap­profondite la vostra fede. Quando verrà il segno visibile per molti sarà troppo tardi». Una sfida dinanzi alla quale non ci si può sottrarre. Come ha dichiarato, senza gi­ri di parole, la stessa Mirijana: «Puoi dire "Io credo" o "non credo" alle apparizioni di Medjugorje. Però, quando andrai davanti al Signore, non potrai dire "non sapevo", perché sai tutto. Adesso dipende dalla tua volontà, perché sei libero di scegliere. O ac­cetti e fai quello che il Signore vuole da te, o ti chiudi e ti rifiuti di farlo».

Saverio Gaeta

 B.P. Di Sondrio, apr. 2007

SacroCuore/settembre 2008