Sede del museo Il museo è ospitato nell'oratorio della Madonna del Rosario, già sede della omonima confraternita, tuttora attiva e nata diversi secoli orsono con lo scopo di assistere i poveri e favorire la diffusione del culto mariano. 
    Oltre a quelli appartenenti alla confraternita, il museo accoglie numerosi arredi provenienti dalla Parrocchiale di Santa Barbara e dall'Oratorio delle Anime. 
      Il museo, attraverso la lettura stilistica dei reperti, la decifrazione delle iscrizioni riportate e l'esame dei documenti d'archivio, permette di ricostruire il clima socio-culturale del paese dalla fine del cinquecento alla fine dell'ottocento rivelando l'esistenza di una commitenza vivace e varia, attenta agli esiti artistici sardi ed extra-insulari.
    Tale commitenza era costituita dal clero parrocchiale di Santa Barbara, dalle confraternite allora operanti (Rosario, Anime e Sant'Efisio) e da ricchi fedeli.
    I manufatti più antichi esposti nel museo sono d'argento e risalgono al secolo XVI.
    Si tratta di un turibolo a tempietto gotico realizzato da ignoto argentiere cagliaritano secondo canoni abbastanza diffusi e di un secchiello per l'acqua benedetta, molto singolare, importato con molta probabilità, dall'Italia meridionale.
    Altri argenti significativi esposti sono:     Tra le statue lignee sono degne di nota:     Al fecondo artista o comunque alla sua cerchia sono ascrivibili anche altre opere esposte. In particolare:  
Altare maggiore chiesa del Rosario Tra le opere del sec.XIX, particolarmente interessante è la statua lignea di Santa Barbara dell'artista di Desulo (Nu) Giuseppe Zanda. 
    Il museo rivela inoltre come nel settecento lavorassero per Villacidro diversi argentieri tra i più noti del momento, come si può dedurre dai marchi impressi sugli oggetti. 
    Il maestro Gayetano Vitaly per esempio fuse e rifece "de nuevo", come è citato in un documento d'archivio, il reliquiario di San Sisinnio. 
    Il fiordaliso, sigla di Salvatore Mamely, argentiere di Cagliari, quartiere Marina, compare invece nella Stauroteca (reliquiario contenente un frammento della Santa Croce di Gesù). 
      Sebastiano Cabras, sempre di Cagliari, eseguì tra il 1790 e il 1798 un ostensorio a sole essendo assaggiatore della Regia Zecca di Cagliari Francesco Selis.
    Infine negli ultimi decenni del secolo, Ignazio Usai di Cagliari realizza una corona d'argento essendo assaggiatore il torinese Melchiorre Durando.

Naturalmente la suddetta descrizione è relativa soltanto ad una minima parte degli arredi esposti.
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 Orario
Il museo è aperto:
Sabato e Domenica
dalle 09,00 alle 12,00
e dalle 16,00 alle 20,00
 
Interpreti di lingua Inglese, Francese, Tedesca e Spagnola