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Incominciare è una bella parola.
Bella perché ricorda un momento sempre fascinoso: l'inizio, il sorgere,
l'aurora. "In principio...".
È il grido di stupore (e di dolore?) di un bambino al suo nascere: che bella la mamma e il papà e le cose e il mondo! Che dolce la mamma, che dolce il suo latte, che dolce tutto: ogni cosa ti sorride. Come ti posso rispondere se non con un sorriso che vuole dirti: grazie! È bello esserci, il tuo amore di madre fa bella la vita.
Questo inizio è una metafora (ricordi "Il postino"?) di tutto.
Così è il Signore Iddio con il creato: "Le stelle brillano dalle loro vedette e
gioiscono; egli le chiama e rispondono: "Eccoci! " e brillano di gioia per Colui che le ha create" (Bar. 3,
34-35).
Così lo stupore di Adamo alla vista di Eva: "Ossa delle mie ossa e carne della mia carne" (Gen. 2, 23).Così Eva con il suo primo figlio: "Ho fatto un figlio con Dio" (Gen. 4, I).
Straripante gioia di ogni vero inizio!
Con la stessa gratitudine e con la stessa gioia, tanto grandi da doversi
contenere, con la stessa trepidazione, uno inizia il matrimonio o la vita da frate o il
ministero di prete. |

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O, più semplicemente, il primo giorno di scuola, di università, il primo viaggio
all'estero, la prima paga e il risveglio di ogni mattino, senza il peso di ciò che è stato ieri.
"L'aurora risplende di luce, il cielo risuona di canti, la terra inneggia gioiosa a Cristo risorto dai morti " : così canta la liturgia
mostrandoti come devi attaccare il nuovo giorno.
È forte dunque il momento dell'inizio, è carico di bellezza, di stupore e di un futuro che sarà certo bello, tanta è la gioia che ti riempie nel presente.
Il 16 Luglio abbiamo iniziato (ufficialmente e solennemente) il Carmelo in Romania, a Bucarest. Abbiamo iniziato noi: padre
Antonio, padre Adolfo, padre Luca, padre Tarcisio.
In due (P. Antonio e P. Tarcisio) in verità eravamo già sul posto da alcuni mesi.
Abbiamo atteso con desiderio l'arrivo degli ultimi due, abbiamo preparato tutto a puntino:
lo spirito, l'anima, la casa, le stanzette e la cappellina: modesti ambienti, tutto però era
fresco di bucato e trepidante di attesa.
Immaginavamo come in Italia P. Adolfo e P. Luca vivevano gli ultimi giorni, le ultime ore. E con loro, i genitori.
Arriva l'aereo. Scende per primo il padre Provinciale; lui è già un anno che corre su e giù per la Romania; questo viaggio è la
conclusione di un lungo lavoro. Perciò scende sereno, pensa: "È fatta!".
P. Adolfo e P. Luca partono
con il cuore gonfio di ricordi e di volti cari; è l 'Italia che lasciano e che pian piano sparisce dallo sguardo ma non dal pensiero. Come
atterra no? Pieni di trepidazione e di attesa e di abbandono alla Provvidenza. |

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Dopo di loro, il papà e la mamma di
P. Luca, la mamma di P. Adolfo, e la sorella di P. Antonio. Come erano? Chi sa indovinare cosa passa per il cuore di un genitore in questi momenti? Certo c'è del dolore, c'è fierezza, c'è tenerezza, c'è fede. Per chi si vuole bene il distacco mostra il massimo della vicinanza. Solo che non
lo dicono, ma il cuore è gonfio e gli occhi parlano.
I padri Consiglieri (chi c'era,
evidentemente; perché uno era rimasto in Italia avendo dimenticato il passaporto: indovinate chi
poteva essere?!) scendono tranquilli ma responsabili: loro devono solo accompagnare. ulti- mi anche Agostino Compostella e la moglie Margherita, grandi amici nostri e delle
missioni.
Per tutti un grande abbraccio: bine ati venit!
Sistemati tutti, ognuno dorme però un sonno diverso.
Sveglia e dopo aver pregato insieme, via di corsa ad incontrare persone, vedere terreni, stabilire accordi. |
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Noi cerchiamo di onorare gli ospiti anche a tavola e loro fanno lo stesso con noi.
Ma il centro di tutto è il 16 Luglio, solennità della Madonna del Carmine, alla chiesa degli italiani.
Santa Messa solenne con tanti concelebranti e con un popolo meravigliato e con- tento per l'avvenimento cui partecipa: c'e una nuova famiglia religiosa che nel tempo, col suo servizio renderà più bella questa Chiesa rumena.
Il Provinciale predica e noi ascoltiamo pieni di umile consapevolezza. Certo il
pre sente è piccolo e piccoli siamo noi. Il futuro è tutto nel nostro cuore che prega e negli occhi buoni dei genitori, del Provinciale e dei confratelli.
È stato bello iniziare nel giorno della "nostra " Madonna,
perché il titolo del Carmine ricorda Maria all'inizio della sua vita
(Immacolata Concezione) e Maria all'inizio della vita di Gesù in lei (Annunciazione). Quando Dio ha iniziato con lei e quando Gesù ha avuto inizio in lei.
Infinitamente più lontani, ma sulla sua scia, abbiamo iniziato questo Carmelo a
Bucarest. Vorremmo essere un buon terreno per Dio. Sotto il manto di Maria preghiamo per avere un po' della sua disponibilità, ma mentre la chiediamo, lei già ce la mette in cuore.
"Ora cominciamo, procurate di cominciare sempre" dice S. Teresa.
Gli anni nostri sono diversi ma dentro siamo fratelli e siamo nelle mani di un Dio per cui mille anni sono come un giorno solo.
Siamo al sorgere di questo giorno.
"Ecco faccio nuove tutte le cose, non ve ne accorgete?". |
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