San Pietro Apostolo


 

 

Pietro di Bethsaida in Galilea, Principe degli Apostoli, ricevette da Gesù Cristo la suprema Pontificia Potestà da trasmettersi ai suoi Successori. Risiedette prima in Antiochia, quindi, a quanto riferisce il Cronografo dell’anno 354, per anni 25 a Roma, dove subì il martirio o nel 64 o nel 67. Sia l’antica che l’attuale basilica vaticana furono costruite sulla camera sepolcrale del Principe degli Apostoli. Accanto alla tomba di Pietro vennero inumati i primi santi pontefici. "Pietro prega per i santi uomini cristiani sepolti vicino al tuo corpo", così la scritta vicino alla tomba. La Confessio beati Petri è tuttora sotto l’altare papale, ritrovamento annunciato al mondo da Pio XII con suo messaggio radiofonico nella Vigilia di Natale del 1950. In un reliquiario della basilica vaticana si conserva un suo dito. La reliquia della testa è presso quella lateranense.

 

M.R.: 29 giugno a Roma il natale dei santi Apostoli Pietro e Paolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno sotto Nerone Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticano presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione da tutto il mondo; l'altro, decapitato e sepolto sulla via Ostiense, è venerato con pari onore.

[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]

Simone (che Gesù chiamò Pietro) è uno dei dodici apostoli di Gesù, per esattezza il primo ad essere chiamato insieme a suo fratello Andrea, quando erano pescatori e vivevano in Galilea.

Della sua vita si può leggere nei Vangeli, ma cosa sappiamo della sua morte avvenuta nel I° secolo?

Le notizie su ciò che accadde nel primo secolo ai cristiani, in relazione alla persecuzione partita dopo l'episodio dell'incendio di Roma di Nerone, arriva ai nostri giorni con fonti unicamente pagane. Dopo l'incendio, che fu terribile ed aveva profondamente scosso la popolazione, tutti sospettavano di Nerone, e così questi si dovette impegnare a trovare "i colpevoli" per difendere se stesso (scrive Tacito: ".Seguirono quindi cerimonie espiatorie in onore degli dei e furono consultati i libri della Sibilla.Ma non bastarono i soccorsi umani, le elargizioni del sovrano o le cerimonie religiose ad allontanare il sospetto che l'incendio fosse stato provocato. Per troncare quindi ogni diceria, Nerone fu costretto a cercare i colpevoli e torturò con i supplizi più raffinati quelli che il volgo chiamava cristiani e che si erano resi odiosi per le loro colpe. Cristo, il fondatore di tale setta, era stato messo a morte per opera del procuratore Ponzio Pilato, durante l'impero di Tiberio. e ancora: ". Dapprima furono arrestati quelli che si confessavano cristiani, poi, su loro rivelazione, ne fu tratta in carcere una gran moltitudine, non tanto sotto l'accusa di aver incendiato Roma, quanto per il loro odio contro il genere umano. Al supplizio fu aggiunta una nota di atroce scherno: alcune vittime furono ricoperte con pelli di bestie feroci e fatte morire sbranate dai cani, altri furono crocifissi e fatti ardere nella notte a guisa di torce...).

Numerose sono le fonti che affermano che anche gli apostoli Pietro e Paolo subirono il martirio in Roma, durante questa persecuzione. L'anno esatto del martirio non è noto.
Scrive Lattanzio: ". Già da qualche anno regnava Nerone, quando giunse in Roma l'apostolo Pietro e, operati alcuni miracoli per la virtù e il potere che Dio aveva infuso in lui, convertì molti alla vera fede e innalzò a Dio un tempio fedele e duraturo. Nerone, tiranno malvagio e perfido com'era, quando gli fu riferito ciò e venne a sapere che ogni giorno, non solo in Roma, ma dovunque, numerose persone disertavano il culto degli antichi dèi e, condannata la vecchia religione, passavano alla nuova, si diede con tutte le forze ad abbattere il regno celeste innalzato dall'apostolo e a distruggere la vera fede: perseguitando per primo i servi del Signore, fece crocifiggere Pietro e decapitare Paolo".
Secondo Origene, citato da Eusebio, Pietro venne crocifisso a testa in giù per sua scelta (dice infatti ".giunto infine anche in Roma, fu crocifisso a capo in giù, forma di martirio che egli stesso aveva considerato giusta." ). Un'ultima fonte (Caio citato da Eusebio) fornisce informazioni sul luogo di sepoltura dei due apostoli. Dice ". Io potrei mostrarvi le tombe degli apostoli: se volessi venire al Vaticano o alla via Ostiense, troverai infatti i monumenti sepolcrali di coloro che hanno innalzato questa nostra chiesa". Questa è la più antica testimonianza sulle tombe degli apostoli, notizie che recenti scavi archeologici hanno confermato.

[ Testo del Gruppo santi di via Pienza ]