Il castello, le strade, le chiese.

Descrizione dell'itinerario.


Panorama

1) Il Castello

Breve percorso pedonale lungo il fianco della collina e tra le arcate del ponte. Dislivello c.a. 100 m. percorrenza totale 1 ora.

2) Le Strade

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3) Le chiese

San Pietro Apostolo (Parrocchia), Ave Gratia Plena (Annunziata), San Pancrazio Vecchio, San Rocco, Santa Maria delle Grazie al Cimitero 

Brevi notizie circa gli itinerari.

Il Castello di Valle

In un  volume manoscritto che costituisce la "Platea de' fondi, beni, e rendite...." dello Stato di Valle nel 1826 è nominato il Castello, ormai ridotto ad un cumulo di rovine e che "[...] porge argomenti a supporre, che fosse stato edificato circa il decimoterzo secolo"(1). Vincenzo De Lucia, nel suo saggio del 1844 su S.Agata de'Goti, ascrive il Castello ad epoca altomedievale e lo ritiene edificato a difesa della Terra di Valle,

esistente perciò "[...] sin dal tempo che le orde de' barbari  festavano queste nostre contrade"(2). La Fortezza ospitava al suo interno una chiesa indicata come "S.Maria a Castello" che nel XVI sec. è definita  "[...] di dritto patronato del Feudatario, formata di un pingue  beneficio"(1).  Ritroviamo alcuni cenni sul Castello di Valle nella trattazione di G. De Sivo sulla concessione del Feudo di Maddaloni da parte del Re Ladislao

Carlo Artus o Artois avvenuta nel 1313(3). Più precisi i riferimenti di  Tescione, il quale ricorda che il Castello di Valle di Maddaloni fu  comprato, per 2.000 ducati d'oro di Venezia, da Baldasarre, Giustiziere di Terra d'Otranto e del Principato Citra, figlio di Francesco della Ratta, subentrato al padre all'inizio del XV sec. Egli lo acquistò il 5 aprile 1410 da Re Ladislao; nel 1421, però, la regina Giovanna II d'Angiò donò il Castello di Valle, insieme ad altri possedimenti confiscati a Baldassarre, ad Onorato I Caetani. Dopo varie successioni e vendite, Francesco Della Ratta donò il Feudo di Valle alla Santa Casa dell'Annunziata di Napoli. L'atto fu stipulato nel Castello di Valle il 14 Gennaio 1493 e ne fu autore il notaio Francesco Russo di Napoli; con esso fu imposto l'obbligo alla Santa Casa di non alienare ne vendere il Feudo. La lontananza e le caratteristiche dell'istituzione limitarono il Pio Luogo ad una semplice conservazione dei beni, che comunque fu soggetta a varie confusioni amministrative, tanto che , dopo qualche anno, gli amministratori chiesero al viceré Don Pedro de Toledo un inventario dei beni e dei fondi appartenenti al Feudo di Valle. tale compito fu affidato al notaio Ferdinando Rossi nel 1544 che riporta un'importantissima descrizione del Castello e dell'annessa chiesa di S.Maria:"in questo castello fortificato da tre torri, e composto da un gran cortile, da due piani con nove stanze per cadauno, gran sala, loggia e giardino, vi erano tre pezzi di artiglieria a cavalletti e ei maschi seu mortari di ferro con un ceppo de'carcerati, ed una campana"(1). L'inalienabilità del Feudo bloccò il possesso al Pio Luogo per circa 260 anni, ricordiamo solo il fitto generale di tutte le proprietà (castello e chiesa) nel 1624 a Giovanni Fusco e Giulio de Lillo per 1350  ducati.

In seguito, un Dispaccio della Reale  Segreteria di Stato, Guerra e Marina del 18 agosto 1753 informa dell'acquisto del Feudo da parte di Re Carlo II di Borbone(1), motivato dalla costruzione del Palazzo Reale di Caserta. Per definire l'esattezza dei fondi furono istruiti due periti e dal loro rapporto si  desumono ulteriori notizie sul Castello, definito  "antico e diruto", con la cappella di S.Maria a  Castello,"competente e pingue Beneficio de jure  patronato della Casa Santa dell'A.G.P. di Napoli".


piantina del Castello


                                                                

 

 

Le strade

 


(centro storico)


(I tornanti di via 1° Ottobre


(via Umberto I: ingresso di abitazione storica


(Scorcio di via Umberto I)

Le chiese

Ave Gratia Plena


Affresco nella Chiesa dell'Annunziata
 di G. Cosenza - 1749

San Pancrazio Vecchio

 


Ignoto, 1200 ca
Affresco si S. Antonio Abate, recuperato e posto nell'Aula Consiliare del Comune di Valle