L'Allegra brigata:

la rappresentazione de "lu Sant'Antonie"

 

     Nel gennaio 1995 l’ultima rappresentazione itinerante de “Lu Sant’Antonie”, poi un oblio (fortunatamente breve) protrattosi fino al 2001 quando quest’antica tradizione è stata ripristinata non solo (anche se principalmente) dal gruppo parrocchiale ma da tutta la comunità che ne aspettava il ritorno. Il rito de “Lu Sant’Antonie” (che rievoca la sconfitta della tentazione del diavolo ad opera del Santo), va però oltre l’aspetto religioso: è una festa di tutti, di tutta la comunità; ognuno può partecipare e contribuire (così vuole la tradizione) materialmente al suo successo donando ai portatori di questa semplice ma sentita rievocazione, squisite e genuine vivande e buoni vini. Infatti, così recita l'ultima strofa della canzone: "Sant'Antonie accette tutte, accette pure li presutte e se ci esce cacche 'ndricce, accette pure le savecicce" (Sant'Antonio accetta tutto, accetta pure i prosciutti e se vengono fuori degli intrecci accetta anche le salsicce). Tutto avviene nella letizia e le case si "aprono" con gioia quando si presenta "Sant'Antonio" (anche quelle abitate da gente venuta da lontano o da città che non conoscono tale usanza) perché è una testimonianza di appartenenza alla Comunità.

    L’edizione de “Lu Sant’Antonie” 2002 ha presentato caratteristiche diverse rispetto all’edizione dello scorso anno. L’aspetto quantitativo è il più rilevante: l’anno passato, per motivi meteorologici il gruppo parrocchiale fu impossibilitato a coprire tutta la parrocchia e circa metà della zona Colli (Via Torre) non fu raggiunta da Lu Sant’Antonie” provocando un legittimo dispiacere tra i più devoti della tradizione.

     Quest’anno, invece, con un più oculata individuazione dei giorni appropriati per la rappresentazione e supportata da un tempo favorevole tutta la parrocchia ha ricevuto la visita della festosa brigata. Per chiudere il discorso quantitativo non si può non fare un accenno alla proliferazione degli elementi del gruppo “santantoniesco”. Con un numero triplicato rispetto allo scorso anno non si potevano evitare disordini ed errori nella realizzazione tecnica dello spettacolo ma tale situazione è stata compensata dalla maggiore allegria con cui il gruppo ha contagiato le case visitate.

    Tutti conoscono la trama della rappresentazione; la riassumiamo comunque in poche righe. I demoni fanno fracasso (e qui iniziano le risa degli astanti) e fanno dispetto agli eremiti che accompagnano il Santo. Quando, però, arriva Sant'Antonie (lu nemiche de lu demonie) i demoni s'infuriano impotenti contro l'incorruttibile fede del Santo. A questo punto, per vincere definitivamente il male occorre l'aiuto divino e compare l'angelo (Son venuto Antonio mio, son venuto a farti compagnia; ecco la croce santa per castigare i peccatori) che con la spada trionfante uccide materialmente il demonio malvagio.

     Alcuni attori sono stati riconfermati nei rispettivi ruoli dello scorso anno come Ludovico (il diavolo rosso), Professore (Sant’Antonio), Alessio (l’Angelo), Andrea e Mario (chitarristi) Manuel (fisarmonicista) ecc…; altri, come Danilo, Dino, Paride ecc… hanno sostituito (o si sono alternati) ai suddetti nei ruoli di propria competenza. Due menzioni particolari meritano altrettanti elementi del gruppo parrocchiale. Lo scorso anno Ugo ricopriva il ruolo del diavolo nero, quest’anno è stato uno degli eremiti: ha mutato ruolo ma è rimasto costante nell’assaggiare i diversi vini offertigli. Leo (sottosegretario agli Affari della Parrocchia) è stato la “chiave” che ha aperto tutte le porte a “Lu Sant’Antonie” con una formula coniata da lui stesso: “So’ Leo, stiamo vedendo per il Sant’Antonio”.

     Al termine delle giornate dedicate al Sant’Antonio il gruppo parrocchiale ha potuto prolungare ed accrescere l’armonia e l’allegria grazie alla generosità di tutti con una divertentissima (e lauta) cena finale. L’augurio è di traghettare la prossimo anno lo stesso entusiasmo e la stessa serenità per un’edizione de “Lu Sant’Antonie” ancora più entusiasmante.