Alla scuola della Parola

Un’esperienza di Lectio Divina

per i catechisti della Parrocchia S. Rocco in Torrevecchia Teatina (CH)

 

     Il 7 settembre scorso, per noi catechisti della Parrocchia S. Rocco di Torrevecchia Teatina, è stata una giornata insolita, trascorsa tra i monti Simbruini, precisamente a Subiaco, vicino Roma. Siamo andati lì per un ritiro spirituale, ospiti nella casa di preghiera ed accoglienza per giovani di S. Biagio presso le Suore di Maria Ausiliatrice.

     Ogni cristiano dovrebbe sentirsi risuonare dentro l’eco del grido del Papa: “Prendete il largo!”. Che cosa vuol dire? Le acque in genere sono un simbolo della fede ed anche di Dio definito “l’oceano senza fondo e senza rive”. Dunque prendere il largo significa avventurarsi nella fede ed in Dio. Abbiamo così provato a rispondere all’invito del Papa; per un giorno ci siamo allontanati dalle nostre sicurezze e dai nostri interessi materiali non per stare tranquilli in alto mare, ma, come dice Gesù, per calare le reti, cioè prepararci a diventare veri missionari.

     Dove trovare dunque l’energia per andare al largo, per avere il coraggio di annunciare il Vangelo ai fratelli? La risposta ce l’ha data Gesù stesso offrendoci una fonte inesauribile: lo Spirito Santo. Noi tutti l’abbiamo ricevuto nel battesimo, nella cresima e tante altre volte… ma dobbiamo imparare ad accoglierlo sempre nuovamente. E una tale esperienza ha permesso a noi catechisti di rinnovarci a questa fonte.

     Al nostro arrivo in tarda mattinata, siamo stati accolti da Suor Monica che ci ha illustrato la loro esperienza spirituale tra i colori e i suoni di una natura incontaminata.

     Poi l’incontro con Suor Maria Rosaria che ci ha guidati nella Lectio Divina (Mc 16,15-20)… Gesù disse loro: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”. Un brano per tutti. Infatti, ogni cristiano ha il dovere di annoiare con gioia la lieta notizia della salvezza che ah ricevuto, sostenuto dalla forza della Spirito. E noi non siamo inviati semplicemente con una formazione tecnica, con un diploma di studi sul catechismo o sulla religione, ma con qualcosa di più interiore. Quell’Interiore avvertito nei vari momenti della Lectio Divina. È oltremodo importante sottolineare quanto essa sia fondamentale per il cristiano. Noi dobbiamo leggere, meditare, pregare, contemplare vivere la Parola per proseguire l’annuncio di Cristo nel mondo.

     Al pomeriggio poi l’esperienza della preghiera del cuore ci ha ulteriormente arricchito facendoci avvertire e gustare la presenza di Gesù.

     A noi giovani catechisti questa esperienza rimarrà nel cuore per vari motivi, ma soprattutto per la forza della Parola che crea in noi quell’adesione profonda, quel lasciarsi andare spontaneamente ad un colloquio personale ed intimo con il Signore. Il fuoco che arde dentro di noi ci fa avvertire la spinta dell’amore di uno che è morto per tutti e il bisogno di far conoscere all’umanità tale evento salvifico.

     In questo ci siamo sentiti esploratori e quando ci sono esplorazioni in alta montagna è indispensabile avere un campo base dal quale partire e ritornare per preparare una nuova tappa. Bene! Il luogo dove poterci rifornire nell’incontro con Cristo nei sacramenti e dove esprimere la solidarietà fraterna è la Parrocchia, quella casa comune, quella casa dei “non cittadini” degli stranieri, degli esuli che si sentono in pellegrinaggio verso il cielo e si mettono quindi in camino: un cammino di solidarietà dove i forti si fanno carico dei più deboli, dove l’amore ci conduce verso la pienezza, dove possiamo comunicare a tutti la nostra esperienza di avere incontrato un amico che ha trasformato la nostra vita.

 

By Morena Del Coco