Nella nostra Comunità parrocchiale, dal 21 aprile al 5 maggio 2002 , si è svolta la MISSIONE POPOLARE coordinata dai Missionari Monfortani con l'ausilio di una Suora Catechista. Tale evento è stato un’occasione significativa che ci ha permesso di vivere un tempo forte di accoglienza della Parola di Dio.
Questa la lettera di presentazione mandata a tutte le famiglie della
Ma
cosa significa missione popolare?
Nei
giorni stabiliti, alcuni religiosi vivranno nella nostra comunità e saranno
missionari in essa, cioè mandati da Dio e dalla Chiesa per annunciarci la
Parola che salva.
Perché
una missione popolare?
Sicuramente per ascoltare o ri-ascoltare l’an- nuncio del Vangelo di
Dio che si è fatto uomo in Gesù perché noi potessimo diventare Dio.
Meraviglioso scambio!
Anche alla nostra Comunità cristiana viene offerta l’opportunità di
accogliere il kerigma, cioè la proclamazione del Vangelo di Gesù Cristo morto
e risorto per la nostra salvezza. Tutto iniziò il giorno di pentecoste con la
missione degli Apostoli. Allo- ra Pietro, corroborato dal fuoco dello Spirito,
annun- ciava la buona notizia agli abitanti di Gerusalemme. Anche i nostri
progenitori hanno accolto la Parola quando il santo vescovo di Chieti Giustino,
diffondeva il cristianesimo nei più piccoli villaggi e nelle campagne.
Dovunque c’è oggi un cristiano, c’è stato un missionario che gli ha
portato la buona notizia.
Se è vero che ogni uomo di ogni tempo ha il dovere (oltre che il diritto)
di riascoltare il Vangelo e scegliere se credere o no all’annuncio missionario,
questa opportunità è offerta anche a noi oggi. Anche chi ha già creduto ha
bisogno di ri-ascoltare la Parola per approfondire la persona di Gesù che è
l’essenza stessa della nostra fede cristiana. Il rischio che corriamo nelle
nostre società che già fanno riferimento a valori cristiani è quello di
legarsi a formalismi e tradizionalismi esteriori perdendo di vista
l’essenziale, l’esistenziale, ciò che cambia la vita, ciò per cui vale la
pena credere davvero: Che Dio salva l’uomo gratis, per amore attraverso la
morte e risurrezione di Cristo.
Come
si svolgerà la missione popolare?
Una buona missione popolare perché risulti efficace ha bisogno di un
congruo tempo di preparazione. Durante questo tempo noi pregheremo perché
tale occasione porti frutto nella nostra vita e nella Comunità. Ci impegneremo
inoltre a disporre tutto affinché l’accoglienza e la disponibilità
funzionino nel modo giusto.
Poi c’è il tempo della missione vera e propria. Durante tutto
questo tempo i missionari passeranno di casa in casa al mattino e al pomeriggio
portando il saluto e la Parola di Dio a ciascuno. Se qualcuno fosse impegnato
con il lavoro, specie al mattino, i missionari sono disponibili ad un incontro
straordinario in un orario da concordare. Alla sera, dopo cena, ci saranno, poi,
i centri di ascolto in cui incontrarsi e confrontarsi con il Vangelo. In Chiesa,
inoltre, ci saranno celebrazioni e incontri di vario genere, come indicato in
calendario.
Infine, il dopo-missione, affidato alle forze vive della
parrocchia, cioè ad ognuno di noi che animato dalla forte esperienza della
missione dovremo dare la nostra risposta continuando a vivere nella gioia e
nella letizia l'esperienza cristiana.
Quale
sarà il filo conduttore di questa missione?
Ad accompagnarci in questo cammino ci sarà il Vangelo di Luca e
precisamente l’episodio di Zaccheo. Dall’approfondimento di questo brano
cercheremo di vivere le stesse dinamiche. Come Zaccheo, anche noi vorremo
incontrare Gesù, vorremo accoglierlo nella nostra casa e lasciarci salvare dal
suo amore misericordioso.
Chi
sono i missionari?
Possono
essere preti, suore o laici che dedicano la vita al servizio della Parola e dei
fratelli. Nel nostro caso saranno in tre: Padre Giacomo, che alcuni già hanno
conosciuto, Padre Luciano e Suor Immacolata. Vengono da Roma. I Padri sono
religiosi monfortani e vivono nella capitale; la suora è rientrata in Italia da
qualche tempo dopo una missione in America Latina.
Come
comportarsi con i missionari?
Accoglieteli
con simpatia ed amicizia: essi hanno consacrato tutta la loro vita a Dio e la
loro unica gioia è parlarvi di Lui, del suo amore misericordioso, della sua
bontà e della gioia di averLo incontrato. Incontrando diverse persone, hanno
una grande esperienza delle più svariate situazioni e sono disponibili
all’incontro, al dialogo: forse non possiedono la soluzione ideale ad ogni
problema specifico, ma portano Gesù Cristo che è l’unico in grado di curare
le sofferenze di ogni uomo.
Dobbiamo
pagare i missionari?
Certamente
no! Essi non chiedono nulla. Siccome però si dedicano alla missione a tempo
pieno, è giusto sostenerli adeguatamente. A tutto questo comunque provvederà
la Parrocchia per cui non si faranno collette durante le visite dei missionari o
nei centri d’ascolto. Vedete, quando si tratta di contribuire per le esigenze
della Chiesa tutti concorrono con la propria offerta; quando si tratta di
“pagare” il missionario che annuncia Gesù Cristo, l’unica moneta è
spalancare il proprio cuore per accogliere il dono inestimabile della salvezza.
Si
possono invitare i missionari?
Sicuramente
diversi avranno il piacere di invitare i missionari a pranzo o a cena. è,
questo, il segno più bello di gioia, di amicizia e di condivisione;
anche Gesù era spesso ospite presso le famiglie più diverse… Per organizzare
bene la cosa, però, è opportuno avvisare in anticipo i membri del Consiglio
Pastorale che si stanno adoperando per organizzare ogni cosa. Inoltre, ben
conoscendo le abitudini dell’ospitalità abruzzese, è “obbligatorio” non
esagerare con le portate: i missionari devono lavorare molto e non è opportuno
appesantirli eccessivamente.
Cosa
aspettarsi da questa missione?
Di sicuro niente di straordinario. Se andassimo in cerca di frutti sensazionali, saremmo delusi. L’unico augurio possibile è quello di incontrare Gesù e lasciarsi trasformare dal suo amore, accogliere la sua salvezza. Dio opera meraviglie nella nostra esistenza e certamente ci stupirà. Sono convinto che nasceranno frutti copiosi da questa esperienza unica per la nostra Comunità. Il segreto è aprirsi all’azione dello Spirito e lasciare che operi quelle meraviglie indicibili ed inimmaginabili
PREGHIERA PER LA MISSIONE
Da recitarsi ogni giorno in famiglia o nella preghiera personale
Spirito
Santo, Dono del Padre e del Figlio, vita di Dio in ogni uomo, amico fedele della
nostra vita, questa Comunità Parrocchiale si affida a te perché tu le insegni
la strada del Regno: la strada divina che porta a Dio per dargli gloria, la
strada fraterna che porta all'uomo per salvarlo.
Spirito Santo, questa Famiglia Parrocchiale vuole aprire
il suo cuore al tempo di missione che tu le offri: fa' che sia per essa tempo di
grazia sovrabbondante, tempo di ascolto della Parola, tempo di santificazione
con i sacramenti, tempo di carità autentica.
Spirito Santo, la nostra Comunità si pone alla scuola
della Croce: fa' che impari la legge dell'umiltà come condizione di salvezza;
la legge dell'obbedienza come premessa della glorificazione; la legge del seme
che muore nel solco per poter rinascere a nuova vita.
Spirito Santo, tu che hai inaugurato i tempi nuovi,
rinnova questa Parrocchia: fa' che essa si converta alla causa del tuo Vangelo e
sia membro vivo della Chiesa locale di Chieti-Vasto; cosicché, anche per la sua
testimonianza, molti credano che Cristo è fra noi con la tenerezza del suo
Natale, con la forza della sua Resurrezione, con la consolazione della
Pentecoste.
E tu, Maria, Donna dello Spirito, Donna del tempo nuovo, Madre di Cristo, Madre e sorella nostra, portaci sotto la croce del Redentore dell'uomo e lì insegnaci ad accoglierlo per lasciarci trasformare dal suo amore e ricolmarci della sua gioia.
(Tratto da un testo di Mons. Michele Masciarelli)