Il concerto Gospel (II edizione) 

 

     Il gruppo parrocchiale, durante il Natale 2000, si avventurò tra le fertili piantagioni di cotone degli Stati Uniti del sud dove nacque e prosperò la musica Gospel dei cristiani neri d’America. Non pochi furono i timori reverenziali nel provare a raccogliere un frutto musicale lontano dalla nostra tradizione, ma, l’idea di accostarsi ad un genere che fa del ritmo e dell’ardore quasi parossistico (con il quale viene rappresentato l’afflato religioso) la sua vera anima, suscitò un pronto e vivo interesse. L’esperimento scatenò entusiasmo e consensi tali che lasciarono presagire una fisiologica evoluzione del coro appena formato, non solo da un punto di vista prettamente vocale, ma anche dell’impatto scenico che esso potenzialmente avrebbe potuto realizzare.Nasceva l’Old Tower Brothers & Sisters Gospel Choir.

     Un anno dopo, il coro, irrobustito nel frattempo dall’immissione di nuovi elementi soprattutto maschili che hanno determinato un riequilibrio e una ottimizzazione delle voci, e la scoperta (all’interno dello stesso) di una valida e insospettata voce solista (Annarita), al termine di un intenso periodo di preparazione, è stato pervaso da una ispirazione (vanamente inseguita durante le sue prime apparizioni) che ha permesso un autentico balzo di qualità. A questi elementi, seppure significativi, vano aggiunti gli artefici diretti del suond dell’OTB&SGC: Daniele, il “pianista della provvidenza”, il cuore pulsante, l’arrangiatore del coro che ne ha supportato anche materialmente le esigenze; Roberto, batterista d’eccezione, il quale non ha avuto difficoltà a condensare e a produrre i vari ritmi del Gospel, grazie alla sua lunga esperienza maturata nel campo del Blues, Soul & Funky; il Conte Mario (già implicato in molte altre attività parrocchiali) che dopo anni di inattività artistica è tornato finalmente a calcare le scene. Donando il suo irrinunciabile contributo è riuscito a riempire sapientemente i vuoti della sezione ritmica con il suo mitico electric bass. Altro elemento di spicco è stato il "guru" della Parrocchia: don Rock! Limitatosi lo scorso anno alle letture di salmi tra un brano e l'altro durante i concerti, quest'anno, oltre a fornire un prezioso contributo vocale, ha presentato i brani del repertorio al pubblico illustrandone la storia e collegandoli con i suoi illuminati riferimenti biblici. Ultimo, e per questo il più importante, Andrea: voce forte e suadente che ha deliziato le platee con le sue eccelse virtù.

     Con tutte queste premesse e anticipazioni, e forte dell’esperienza acquisita durante il Natale 2000, i margini di miglioramento dell’OTB&SGC erano ben visibili e a portata di mano. La garanzia dei felici risultati conseguiti in occasione del Natale 2001 risiede nel piccolo tour musicale che ha portato lo show nella tre parrocchie del paese. Il concerto della note di Natale è stato certamente il più suggestivo ed ha contribuito non poco ad infondere nei cuori il necessario buon umore per vivere con più intensità la partecipazione alla Santa Messa.

Lo show di Castelferrato del 30 dicembre è stato quello della “conferma”: il pubblico ha dimostrato il gradimento con una standing ovation finale e dai reiterati bis indirizzati al coro. Il tour ha avuto il suo epilogo a Torremontanara il 6 gennaio. Il concerto è stato molto “scanzonato” come ogni concerto che generalmete chiude un tour.

    Analizzando più dettagliatamente l'andamento delle tre performances del coro, risultano evidenti gli accorgimenti usati per scatenare l'entusiasmo del pubblico: innanzitutto una più oculata sistemazione del repertorio musicale che ha proposto l'alternarsi di brani allegri e trascinanti come Get on board, i medley It's me, oh Lord - Working on the building e Down by the riverside - When the saints go marcing in a brani struggenti e melodici come Peace in the valley, Reach out to Jesus e Amazing grace; arrangiamenti musicali nuovi e accattivanti come quelli realizzati per Joshua fit the battle of Gerico e Swing low, sweet chariot; l'inserimento nel repertorio di un brano unicamente vocale che chiede al pubblico una diretta partecipazione (Free at last); l'esecuzione di un brano (Glory glory alleluia) che concentra e trasmette una grande tensione emotiva.

     Tutte le virtù e le proprietà testé descritte sono però solo delle emanazioni di ciò che è la vera forza dell’OTB&SGC: il senso di amicizia che lega tutti i suoi componenti; la serenità dello stare insieme; la volontà di esternare e donare qualcosa di sé agi altri, di vivere e produrre sano divertimento.

     Per concludere: l’Old Tower Brothers & Sisters Gospel Choir, i paladini del Gospel, siatene certi,tornerà a colpire!