L'AMICO LONTANO
E’ notte e i vetri della finestra nel buio hanno un velo sottile.
Fuori fa freddo.
I dodici rintocchi del campanile hanno scosso i miei pensieri due volte, dapprima sommessi e poi, con il vento, più forti, più distinti.
Con la punta delle dita tocco il vetro umido, ho voglia di scrivervi parole, come una volta.
Chiudo gli occhi e li riapro in quelli della notte, grandi, profondi, infiniti.
Nuvole veloci spinte dal vento hanno lasciato posto alle stelle.
Il drappo prezioso è li di fronte in tutto il suo splendore.
Sotto, più avanti, oltre la strada la cima dei Castellari si staglia nitida nella notte.
L’aria si è fatta più chiara, il triste novembre è passato.
Qualcosa si muove nel cuore della gente, qualcosa di un misticismo antico, l’attesa di una promessa, di una gioia interiore, di un tempo felice.
Il Natale, la festa più bella dell’anno è nell’aria, ne sentiamo le prime timide avvisaglie non solo nelle luci e nelle vetrine, ma nei volti e nelle parole della gente.
L’antichissimo rito della Natività compie un miracolo di calore e di luce nel periodo più freddo dell’anno .
Intanto l’amico lontano mi ha scritto.
Vuol tornare al paese per ritrovare gli antichi umori e i toni sommessi di questa festa religiosa e popolare.
Vuol sostare ancora nel borgo, stringere forte la mano agli amici, ritrovare le modeste vetrine con i panettoni e i presepi di cartone, sbirciare fra le porte socchiuse per vedere i volti rossi della gente, per sentire e vivere le ore della vigilia.
Anche lui sarà alla mensa dei rustici cavoli con le dolci frittelle di mele e la torta d’erbi.
E certamente avrà tanto e tanto amore intorno a se.
Caro compagno d’infanzia che rappresenti il ritorno a un mondo che cerchiamo in tutti i modi di far rivivere, ma che probabilmente non esiste più.
Tu che vivi nelle frenesie delle grandi città e che senti il bisogno di un momento di quiete e torni qui, tra questa gente semplice, per ritrovare quel calore che non hai più e che ti manca tanto.
Non è di nostalgia che si tratta o di malinconia, ma voglia di respirare un aria che sia più pulita e trovare uno spazio per una preghiera che non sia frettolosa e distratta.
Intanto nella notte fredda i pensieri corrono svelti ma la mente è stanca e gli occhi sono velati come i vetri.
Domani sarà una bella giornata.
Natale è vicino, si sente già il suo profumo.
E sarà un Natale bellissimo perchè la speranza di un mondo migliore ci accompagnerà in questa attesa sino ai rintocchi festosi delle nostre campane che annunceranno a tutti noi, nella Notte Santa. la nascita del Redentore.