Doc.2 - 1153, marzo 18 - Il Papa Anastasio IV conferma al vescovo Gottifredo II le pievi concesse alla chiesa di Luni dal suo predecessore Eugenio III .1)

| Il Vescovo Anastasio, servo dei servi di Dio, al ven. nostro fratello Gottifredo, vescovo Lunense e ai suoi successori istituiti canonicamente.

Per il dovere dell'apostolato, affidatoci da Dio, dobbiamo onorare i nostri fratelli vescovi sia vicini che lontani e conservare i diritti alle chiese che militano per il Signore.

Perciò, vescovo Gottifredo, venerabile fratello in Cristo, volgendo con doverosa benignità un gradito assenso alle tue giuste richieste, prendiamo sotto la nostra protezione [e quella] del beato Pietro la chiesa di Luna [dedicata] alla beata madre di Dio, la sempre vergine Maria, della quale sei riconosciuto, per volere di Dio, capo, sull'esempio del nostro predecessore di santa memoria il papa Eugenio e te lo corroboriamo col privilegio del presente scritto.

Stabiliamo che qualsiasi proprietà e qualunque beneficio che la medesima chiesa possiede al presente o in futuro, per concessione di pontefici, elargizione di re o di prìncipi, per offerte di fedeli o per altre giuste ragioni che con l'aiuto di Dio potrai ottenere, restino ferme e intoccabili a te e ai tuoi successori. Fra questi abbiamo pensato di nominare: la pieve di S. Stefano della Versilia, la pieve di S. Vito del castello Aghinolfi, la pieve di S. Pietro di Massa, la pieve di san Vitale, la pieve di S. Lorenzo di monte Libero, la pieve di Carrara, la pieve di S. Basilio di Sarzana e la pieve di S. Andrea di Sarzana 2)|, la pieve di S. Stefano del Cerreto, le cappelle di Burcione e di Bibola, la pieve di Ameglia, la pieve di Trebiano, la pieve di Arcola, la pieve di S. Venerio, la pieve di Vezzano, la pieve di Marinasco, la chiesa di S. Pietro di Portovenere e di S. Martino di Fabiano, la pieve di Ceula con la chiesa di Flerno, 3)| la pieve di Robiano, la pieve di Cornia, la pieve di Pignone, la pieve di S. Andrea di Castello, la pieve di Bolano, la pieve di S. Pietro di Castello, la chiesa di S. Giorgio di Sala e di S. Cristoforo in campo Rociano, di S. Maria in Vitaro, di S. Stefano nella rocca di Alberto e di S. Maria in castro di Valli, la pieve di S. Lorenzo, la pieve di Offiano, la pieve di S. Cipriano di Codiponte, la pieve di Viano, la pieve di Soliera, la pieve di S. Paolo, la chiesa di S. Maria di Pognana, la chiesa di S. Margherita del castro della Verrucola, la chiesa di S. Michele di Sassalbo, la pieve di Crespiano, la pieve di Venelia, 4)| la pieve di Bagnone, la pieve di Vico, la pieve di Sorano, la pieve di S. Cassiano di Urceola, la pieve di Vignola con tutte le cappelle che legalmente e canonicamente possedete.

Stabiliamo ... (come nel documento precedente) ...

L.S.

Io Anastasio, vescovo della chiesa cattolica, ho sottoscritto.

+ Io Vinaro, vescovo Tuscolano ho s.

+ Io Odone, Diac. Card. di S. Giorgio "ad Velum Aureum" , ho s.

+ Io Rodolfo, Diac. Card. di S. Lucia "in septa solium" 5)|, ho s.

+ Io Gregorio. Diac. Card. di S. Angelo, ho s.

+ Io Guido, Diac. Card. di S. Maria in portico 6)|, ho s.

+ Io GG., Presbitero Card. del titolo di Callisto, ho s.

+ Io FF., Ubaldo Presbitero Card. del titolo di S. Prassede, ho s.

+ Io Manfredo, Presbitero Card. del titolo di S. Sabina, ho s.

+ Io Ariberto, Presb. Card. del titolo di S. Anastasia, ho s.

+ Io Bernardo Presb. Card. del titolo di S. Clemente, ho s.

+ Io Enrico Presb. Card. del titolo dei santi Nereo e Achille, ho s.

Dato in Laterano, per mano di Rolando presbitero di S. Rom. Chiesa e cancelliere, il 18 marzo, indiz. ..., nell'anno dell'incarnazione del Signore M.C.LIII., primo del pontificato del Papa Anastasio iiij.

1) Nota di Ubaldo Mazzini - Deve correggersi in 1154, essendo la bolla datata con lo stile della incarnazione. Il 18 marzo 1153 era ancora papa Eugenio III, e la bolla è di Anastasio IV. L'indizione è la seconda.

2)\\2) Serzana nel testo, in ambedue i casi

3)\\3) La chiesa di Flerno si trovava forse sul promontorio di Scerno, tra Levanto e Bonassola.|

4)\\4) Nota del Lupo Gentile. Era una delle quattro pievi rinunziate nel 998 da Oberto II a Gotifredo, vescovo di Luni; oggi corrisponde alla chiesa arcipretura di Monti, o di Monte Simone, in comune di Licciana.

5)\\5) "in septa solio" o "in Settisolio" è corruzione di "Settizonio", accanto al quale la chiesa si trovava. Il Settizonio era una piramide a sette gradoni, fatta costruire da Settimio Severo, ad imitazione delle piramidi a gradoni dell'Egitto e dello Ziggurath di Ur. I sette gradoni simboleggiavano le sette zone o atmosfere del cielo.

6)\\6) Il nome le deriva dai ruderi che vi si trovavano accanto: ora è dedicata a S. Galla, l'illuste figlia di Simmaco. Tali ruderi erano creduti un portico della casa e già detti "Porticus Gallaratorum". Da "Le chiese di Roma" di Mariano Armellini - Ed. del Pasquino.