1750

1750 addì 17 marzo

Ho dato a Domenico Pietra lire tre e soldi dieci per due giornate di lavoro a fare il vaso della fornace per cuocer la calcina in volta, patuito così il prezzo da Biaggio Pasquinelli, Domenico Guidotti e Andrea Spezzini, e detto Domenico Pietra si è licenziato perché è pensato bene al popolo licenziarlo atteso che non si guadagnava il denaro

1750 addì primo aprile

oggi si è cominciato di nuovo a murare e per li manuali ho dato al sig. D. Gio. Andrea Mazzolla assistente soldi trentotto e più a Cesarino garzone del Capo d' Opera quattro lire e soldi sedici per tre giornate spese la settimana passata a fare i ponti in tutto lire sei e soldi quattordici

1750 addì due detto

Ho dato al Capo d'Opera Francesco d'Andrea lire ventotto e soldi sedici a conto del primo mese di lavoro in cui siamo e più' per li manuali d'oggi ho dato al Sig. don Tommaso Ghiavazzi assistente soldi quarantaquattro in tutte lire trentuna

1750 addì 3 aprile

E più al suddetto maestro Capo d'Opera Francesco d'Andrea ho dato lire dodeci a conto

1750 addì 13 aprile

Ho dato a mastro Caprasio lire cinque e soldi due per tre giornate a murare lire cinque e soldi due a mastro Marco Angelini; lire quattro e soldi sedici a Cesarino garzone del Capo d'Opera; lire sei a mastro Giacomo d'Andrea, Padre del Capo d'Opera, per tre giornate pure a murare; lire ventisei al Capo d'Opera a conto di tutto il mese , in tutto lire quarantasette.

1750 addì 18 aprile

Ho dato sei soldi a Mazzachiodi ,sei soldi a Lunardo Gatti, sei soldi a Benedetto Bellone per avere la notte scorsa assistito alli manuali e più ho dato al sig. Giulio Cosini oggi assistente lire tre e soldi due per li manuali; e più ho dato a mastro Caprasio per sei giornate a murare lire dieci e soldi quattro; a mastro Marrco Angelini lire dieci e soldi quattro per altrettante giornate;al garzone del Capo d'Opera lire nove e soldi dodici; e più a mastro Giacomo Padre del Capo d'Opera lire dodici per sei giornate, in tutto lire quarantasei.

1750 addì 22 detto

Ho dato al Sig. D. Gianandrea Mazzonna oggi assistente soldi quarantotto per li manuali e più ho dato a mastro Giacomo Padre del Capo d’Opera lire quattordici e soldi dieci per sette giornate e mezza comprese quelle della settimana Santa a fare il ponte al coro, in tutto lire sedici e soldi diciotto.

1750 addì 27 detto

Ho dato al Capo d'Opera lire cinquanta a conto del secondo mese a terminar alli 24 di maggio

1750 addì 8 maggio

Ho speso ne manuali soldi cinquantadue e più ho dato a Domenico Bellone lire diecisette e soldi quattordici per aver scavato li fondamenti della facciata e dall'ingresso della Chiesa, cosi' andati in pubblica collega; in tutto lire venti e soldi sei.

1750 addì 16 maggio

Ho dato al Capo d'Opera Francesco d'Andrea lire cinquanta compimento di lire cento per il salario del secondo mese di lavoro cui siamo, che compira' alli ventitré del mese in cui si va

1750 addì 4 luglio

Ho dato al Capo d'Opera Francesco d'Andrea lire quarantadue e denari otto a ragione delle giornate che a lavorato qui alla Chiesa, non se gli dovevano che lire trentatre e soldi sei e denari otto, ma siccome ha preteso con insistenza che gli sia dovuto il salario delle cento lire il mese dal giorno che parte da Genova e che si computasse anche il giorno in cui nel ritorno arriva a Genova, dicendo che il viaggio lo fa a richiesta della Comunità di Santo Stefano; cosi ho stimato bene per non criticare dargli nove lire per il viaggio e più le ho date lire otto per cinque giornate del suo garzone, in tutto lire cinquanta e denari otto