"Sentinelle del mattino"

L’ascolto della vita dei giovani, primo passo per un sinodo dei giovani.

Indicazioni di metodo per la fase dell’ascolto

1.      Premessa

L'ascolto della vita delle persone è un elemento che fonda l'esistenza cristiana. Nell'ascolto cogliamo le domande profonde della vita delle persone: le gioie, le sofferenze, le domande di senso espresse e inespresse.
Nell'ascolto ci educhiamo a discernere i segni della presenza del Signore nella vita delle persone che ci sono vicine ogni giorno.
In ogni persona che incontriamo già è presente l'opera dello Spirito, che agisce prima di noi e indipendentemente da noi.
Questo ascolto diviene occasione di nuova conversione.
Ogni incontro ci cambia e ci chiede un impegno nuovo per il Vangelo.

2.      L'ascolto, primo passo verso un sinodo dei giovani

“Sentinelle del mattino” è un'occasione straordinaria che segna  per i giovani, per i nostri territori e Comunità il punto di partenza per un cammino di Chiesa che guarda con simpatia la vita di ogni giovane nelle realtà in cui vive. Questa occasione "straordinaria" richiama di per sé una dimensione che nella vita di un credente dovrebbe essere "ordinaria", ma sulla quale si fatica.
La fase dell'ascolto dei giovani, diviene un momento in cui, come singoli e come comunità, ci educhiamo vicendevolmente a questa dimensione, nella speranza di vincere un po' quelle paure e quelle ritrosie che viviamo nell'aprirci agli altri.
L’ascolto diviene perciò tappa fondamentale per noi, Chiesa Ambrosiana, per rileggere il nostro impegno verso i giovani e il volto delle nostre Comunità.

3.      Come si realizza l'ascolto

Come delegati ci mettiamo in ascolto della realtà giovanile in due direzioni: nei confronti dei giovani delle nostre comunità e nei confronti di giovani che sono presenti nel nostro territorio.
In particolare per quanto riguarda i giovani del territorio ci rivolgiamo o a gruppi di giovani o a singole persone.
I gruppi parrocchiali, di associazione, di movimento e delle altre realtà ecclesiali di volontariato, di servizi e di presenza negli ambienti - di età compresa tra i 20 e i 30 anni - devono dedicare una o due riunioni di riflessione con l'aiuto dei delegati e della traccia apposita.
I giovani esterni alla realtà parrocchiale devono essere di età simile ai giovani precedenti e possono essere di diverso tipo (giovani di gruppi di associazioni di volontariato, giovani di gruppi spontanei che si ritrovano nei locali del quartiere, giovani aderenti ad associazioni di diverso tipo,  compagni di lavoro,  studenti  universitari,  giovani facenti parte di  pensionati per studenti o per lavoratori, giovani di gruppi  associazioni sportive ecc..); l'importante è che non siano giovani che partecipano assiduamente alla vita delle aggregazioni ecclesiali. E' importante privilegiare comunque l'ascolto in gruppo perché  permette un confronto più ampio, senza trascurare la possibilità di incontri personali.
Come delegati ci è chiesto di contattarli e di proporre loro una chiacchierata, nella quale gli chiediamo di esprimersi sulla loro vita, a partire dalla traccia apposita. E' importante che ogni delegato viva almeno un'esperienza di ascolto all'interno della realtà parrocchiale e una all'esterno. Naturalmente più esperienze di ascolto si realizzano, meglio è. Inoltre è possibile coinvolgere come protagonisti dell'ascolto altri giovani delle nostre comunità.

4.      Le paure e le ansie da vincere

Se per un verso è cosa facile dedicare un incontro del gruppo giovanile per parlare della nostra esistenza di giovani, sicuramente ci crea più ansia dover fare tutto ciò con giovani che non frequentano la comunità e che conosciamo poco
Probabilmente ci porremo  domande tipo: e se non vogliono? saranno in grado di capirne il senso? sono domande troppo personali?
La paura sicuramente farà capolino e noi rimanderemo la cosa con scuse di diverso tipo: non ho tempo, non conosco giovani fuori dalla comunità, quelli sicuramente non sono interessati, non è il momento giusto...
Dobbiamo avere chiaro però che in quanto delegati è importante sostenersi reciprocamente e confidare nella ricchezza che il Signore ha già seminato nei giovani prima del nostro incontro.
Inoltre  è bene affidarsi al Signore, perché ci faccia vincere le piccole paure e ci dia spinta e coraggio.
L'atteggiamento da coltivare è chiaramente quello di un ascolto profondo, libero da pregiudizi, che sappia dialogare con le persone che incontriamo.
Un dialogo che non deve aver preoccupazioni immediate di portare i giovani alle comunità ma che deve essere più orientato a creare un'occasione di ascolto reciproco della vita.

5.      L’obiettivo che ci proponiamo

In questo lavoro di ascolto vogliamo farci guidare da ciò che il Papa ci ha detto nella veglia di preghiera a Tor Vergata in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. I contenuti principali di quell'intervento richiamavano i giovani a vivere la fedeltà al Vangelo, alla testimonianza, al martirio, al dialogo e alla missione.
Vogliamo rileggere queste parole chiave non solo nella nostra vita di giovani presenti nei gruppi ecclesiali, ma anche nella vita di tanti altri giovani presenti nelle nostre città e paesi. Inoltre vogliamo assumere l'idea espressa dal Papa del "laboratorio della fede", ovvero di realizzare esperienze di dialogo che ci permettano di sperimentare un ascolto che prepara a una chiamata. L’ascolto di tutte le realtà giovanili è finalizzato infatti a un lavoro di interpretazione dei segni alla luce del Vangelo e di nuove proposte per il cammino di fede dei giovani. Come ha scritto l’Arcivescovo, nella sua lettera ai giovani per il cammino “sentinelle del mattino”, si tratta di vivere quella “straordinaria e impegnativa esperienza di Chiesa, chiamata a discernere oggi i segni dello Spirito, presenti nel mutare dei tempi, per essere la Chiesa che annuncia con gioia il Vangelo e che invita tutti - uomini e donne, giovani e adulti, credenti e non - a guardare al futuro con fiducia e speranza”.

 

6.      Traccia per il lavoro di ascolto dei giovani delle parrocchie, associazioni, movimenti, gruppi ecclesiali di volontariato, di servizi e di presenza negli ambienti (con possibilità di domande specifiche per le diverse aree: università, lavoro, associazioni e movimenti, …

"Ciò che è nascosto nelle loro menti e nei loro cuori " (Tor Vergata, nn.1-3.5)

  1. Che cosa conta di più nella tua vita di giovane?
  2. Quali sono le cose importanti e belle di cui come giovane pensi di essere portatore in questo tempo? Che cosa ti rallegra o ti disturba di più del tempo in cui vivi?
  3. Quali sono le domande di senso di cui sei portatore come giovane?
  4. Quali sono le situazioni in cui ti trovi a vivere la gioia e la fatica di credere?

"Anche oggi credere in Gesù, seguire Gesù sulle orme di Pietro, di Tommaso, dei primi apostoli e testimoni comporta una presa di posizione per Lui e non di rado quasi un nuovo martirio." (Tor Vergata, nn. 4.6)

  1. Quali sono i segni di fedeltà e di testimonianza che cerchi di porre nella tua vita lavorativa, scolastica, familiare, affettiva, comunitaria e nel territorio in cui vivi?
  2. Quali sono le situazione di ingiustizia che ti chiedono, se non il martirio, un impegno profondo e forte per la realizzazione del "bene comune"? Come te ne fai carico?

"Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli con voi ci sono le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non si stancano di amare Cristo e di credere in Lui." (Tor Vergata, n. 5)

  1. Come ti aiuta la comunità cristiana nella sequela di Gesù? In che cosa ti può aiutare meglio?
  2. Tra gli elementi che fondano un esistenza credente ci sono: la vita comunitaria, il cammino spirituale e la missione. Quali sono i momenti nei quali vivi l'appartenenza alla comunità? quali sono i luoghi e i momenti nei quali approfondisci il tuo cammino spirituale? Quali sono i momenti in cui vivi la tensione missionaria?

7.      Traccia per l'ascolto dei giovani fuori dalle realtà ecclesiali

"Ciò che è nascosto nelle loro menti e nei loro cuori " (Tor Vergata, nn.1-3.5)

  1. Che cosa conta di più nella tua vita di giovane?
  2. Quali sono le cose importanti e belle di cui come giovane pensi di essere portatore in questo tempo? Che cosa ti rallegra o ti disturba di più del tempo in cui vivi?
  3. Quali sono le domande di senso di cui sei portatore come giovane?

"Anche oggi credere in Gesù, seguire Gesù sulle orme di Pietro, di Tommaso, dei primi apostoli e testimoni comporta una presa di posizione per Lui e non di rado quasi un nuovo martirio." (Tor Vergata, nn. 4.6)

  1. Per che cosa ritieni importante impegnare il tuo futuro?
  2. Quali sono le cose che chiedono giustizia e come te ne fai carico?

"Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli con voi ci sono le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non si stancano di amare Cristo e di credere in Lui." (Tor Vergata, n. 5)

  1. La fede in Gesù che spazio ha nella tua vita?
  2. Che rapporto hai con le comunità cristiane presenti nella tua città o nel tuo paese? Come vedi la Chiesa?
  3. Per te queste comunità cristiane sono vicine o lontane? Se sono vicine o lontane, perché e in che cosa?

8.  Indicazione per i delegati per la fase dell'ascolto

  1. Leggere le domande prima dell'incontro e capire se sono chiare (eventualmente chiedere aiuto) 
  2. Dividersi tra delegati i compiti: uno può concentrarsi più sulle domande e l'altro può prendere appunti e vigilare sui tempi . 
  3. Spiegare bene il senso dell'ascolto (....e all'inizio di un cammino nel quale come comunità ci vogliamo mettere in ascolto della vita dei giovani ....), lo si deve fare in modo chiaro senza avere la preoccupazione dilungarsi eccessivamente. L'importante è metterli a proprio agio, facendo cogliere la semplicità della “cosa” (non è un'indagine; non li impegna assolutamente per il futuro; non occorre essere degli esperti per rispondere …).
  4. Dopo essersi presentati chiedere loro di presentarsi (non presentiamoci solo dicendo il nostro nome e la comunità di appartenenza; diciamo anche il lavoro o lo studio che portiamo avanti, il luogo dove questo si svolge e viceversa chiediamo loro la stessa cosa, il lavoro, la scuola, i luoghi dove vivono e costruiscono maggiori relazioni e punti di incontro cercando il più possibile di mettere le persone a proprio agio)  
  5. Spiegare le domande soprattutto se si percepisce che non sono comprese.  
  6. Sono i giovani che devono parlare; noi dobbiamo stimolare il dialogo, ma fondamentalmente ascoltare!
  7. Devono parlare della loro vita e non dei giovani in generale (le domande sono rivolte a loro e riguardano loro come gruppo). 
  8. Se si mantengono troppo sulle generali invitarli ad essere concreti . 
  9. Avere cura che tutti i presenti parlino il più possibile. 
  10. Alla fine ringraziare del tempo che ci hanno dedicato e farsi dare eventuali riferimenti per metterli al corrente di nuove iniziative. 
  11. Compilare la griglia per la raccolta delle cose emerse o in tempo reale o subito dopo l'incontro al fine di evitare di dimenticarsi le cose ascoltate. 
  12. Pregare. Di ritorno dall’ascolto potrebbe essere importante a livello parrocchiale o decanale dedicare un incontro di preghiera per ringraziare il Signore dell'esperienza vissuta, sottolineando le cose scoperte, ricordando i volti dei giovani incontrati, le loro ansie, le loro gioie, e tutto ciò che il Signore ha seminato nella loro vita. Si potrebbe anche offrirGli le nostre paure e le cose che ci hanno convertito in questo ascolto. 
  13. Sintetizzare a livello decanale e poi a livello zonale il lavoro di ascolto dei giovani. Con il materiale raccolto nelle diverse zone si passerà alla elaborazione dello strumento di lavoro per la seconda fase del cammino “Sentinelle del mattino” (Assemblea dei delegati il 19 – 20 maggio 2001).

A tutti i giovani l’Arcivescovo desidera dare anche l’opportunità di comunicare con lui attraverso internet, inviando il proprio messaggio a questo indirizzo e-mail: labisacciadiabramo@diocesi.milano.it

Le domande a cui rispondere sono quelle formulate nella traccia sopra riportata. 

 

I.    Griglia di sintesi per la raccolta delle cose emerse

Per l'ascolto “interno” (cioè rivolto ai gruppi dei giovani delle nostre parrocchie / associazioni / movimenti / …)

Domande dall'1/4“
Ciò che è nascosto nelle loro menti e nei loro cuori " (Tor Vergata, nn. 1-3.5)
I giovani, il loro tempo, le cose di cui sono portatori, il loro cammino di maturazione di fede

Domande 5/6"
Anche oggi credere in Gesù, seguire Gesù sulle orme di Pietro, di Tommaso, dei primi apostoli e testimoni comporta una presa di posizione per Lui e non di rado quasi un nuovo martirio." (Tor Vergata, nn. 4.6)
I segni fedeltà e di testimonianza della vita cristiana; le situazioni di ingiustizia che interpellano e mettono in azione i giovani

Domande 7/8
"Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli con voi ci sono le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non si stancano di amare Cristo e di credere in Lui." (Tor Vergata, n. 5)
Il cammino di fede dei giovani e la vita della Chiesa

Osservazione dei delegati che hanno condotto l'ascolto

 

II.      Griglia di sintesi per la raccolta delle cose emerse

Per l'ascolto esterno (cioè rivolto ai gruppi dei giovani non presenti nelle nostre comunità)

Domande dall'1/3
"Ciò che è nascosto nelle loro menti e nei loro cuori "
I giovani, il loro tempo e le cose di cui sono portatori

Domande 4/5
"Anche oggi credere in Gesù, seguire Gesù sulle orme di Pietro, di Tommaso, dei primi apostoli e testimoni comporta una presa di posizione per Lui e non di rado quasi un nuovo martirio."
Le situazioni di ingiustizia , il loro impegno per il futuro

Domande 6/8
"Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli con voi ci sono le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non stancano di amare Cristo e di credere in Lui."
La loro fede e il loro giudizio sulle comunità cristiane

Osservazione dei delegati che hanno condotto l'ascolto

III.     Griglia di sintesi per la raccolta delle cose emerse

Per l'ascolto esterno rivolto a singoli giovani

Domande dall'1/3
"Ciò che è nascosto nelle loro menti e nei loro cuori "
I giovani, il loro tempo e le cose di cui sono portatori

Domande 4/5
" Anche oggi credere in Gesù, seguire Gesù sulle orme di Pietro, di Tommaso, dei primi apostoli e testimoni comporta una presa di posizione per Lui e non di rado quasi un nuovo martirio."
Le situazioni di ingiustizia , il loro impegno per il futuro

Domande 6/8
"Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli con voi ci sono le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non stancano di amare Cristo e di credere in Lui."
La loro fede e il loro giudizio sulle comunità cristiane

Osservazione dei delegati che hanno condotto l'ascolto

 

                                            

 

 

Inviare a vic_cik@yahoo.it un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.
Aggiornato il: 01 marzo 2001