SE NON AVESSI INCONTRATO IL PAPA…
 
 
Era una giornata nuvolosa e non troppo calda. Il giorno di pasqua del 2004. Roma era "blindata" per paura di attentati terroristici. Tantissime persone, mi chiedevo quanti potevamo essere… centinaia, migliaia…chissà… di tutte le nazionalità con le loro bandiere, gli striscioni, i berrettini colorati ed i cori. Era proprio una grande festa, mi sentivo a casa o ad un incontro con persone che conoscevo. Davanti a noi San Pietro bella, imponente. Tutto pronto, tutti in fila. Io ero molto emozionato, prima volta che visitavo Roma. Mi guardavo in giro e vedevo tante facce sorridenti tutti aspettavano qualcosa o qualcuno forse…e all'improvviso eccolo seduto sul suo "trono papale" vestito di bianco. Ecco chi aspettavano tutti…aspettavano il Papa. All'epoca non ero molto credente o meglio ero come una pecorella smarrita, vivevo la mia vita senza riuscire a dare un senso a tutto quello che mi circondava e mi accadeva. Stavo bene non mi mancava nulla…o forse no, qualcosa c'era che non andava. Sentivo la mancanza di qualcosa ma non sapevo cosa, non riuscivo a capire dove fosse, poi ho visto lui…si già lo conoscevo, l'avevo visto in tv ne avevo sentito parlare, il Papa come istituzione religiosa, come guida spirituale per i credenti…ecc…ecc. Ma come mai mi sentivo così strano davanti a lui. Lui, persona anziana molto lontana da me sia fisicamente che spiritualmente che cosa c'era di strano, perché mi sentivo attratto da lui?
La malattia non gli permetteva grandi movimenti, la sua voce era soffocata da un corpo che si voleva ribellare alla sua limpidezza mentale. Mi ha stupito il suo occhio vispo e spiritoso come un uomo pieno di vitalità e di una bontà estrema. La celebrazione intanto proseguiva come una grande favola come una  sogno meraviglioso, poi all'improvviso un gesto, semplice ma carico di significato, le sue mani che battevano il tempo ad un coro improvvisato di ragazzi…semplicemente umano, semplicemente fantastico. Ecco credo che sia stato questo gesto tanto semplice quanto vivo, carico di gioia per la vita e per la fede, che mi ha fatto capire che fino a quel momento avevo lasciato indietro qualcosa. Mi ha insegnato che ci sono valori veri in cui credere e per cui vale la pena vivere e combattere per mantenerli tali. L'amicizia, la fraternità, la pace, la fede non sono solo parole ma messaggi che qualcuno lassù mi ha trasmesso tramite Giovanni Paolo II.
 
Gesù ha detto: "Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. "(Giovanni 15:16)
 
Andrea Dondi 1/4/2005