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LA VITA E' SEMPRE UN DONO SPLENDIDO

AMATE DIO E CHI VI STA INTORNO

(tratto dal testamento di Sammy Basso)

(articolo di Famiglia Cristiana)


 

In molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia. Non ascoltate! Non c'è mai stata nessuna battaglia da combattere, c'è solo stata una vita da abbracciare per com'era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio. La morte è la cosa più naturale della vita. Eppure ci fa paura! È normale, anche Gesù ha avuto paura. E’ la paura dell'ignoto.

Pensiamo però alla morte in modo positivo: ci fa sapere che non c'è sempre un domani, che se vogliamo fare qualcosa, il momento giusto è "ora"! Per un cristiano però è anche altro, è l'unico modo per vivere realmente, per tornare finalmente alla casa del Padre e da cristiano ho affrontato la morte. Non volevo morire, non ero pronto per morire, ma ero preparato.

Spero di essere stato in grado, nell'ultimo mio momento, di vedere la morte come la vedeva san Francesco, "Sorella morte", dalla quale nessun vivente può scappare. Se avrò portato la mia croce, così come mi era stato chiesto di fare, ora sono dal Creatore. Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella. La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede. Lui ha cambiato la mia vita, l'ha raccolta, ne ha fatto qualcosa di straordinario, e lo ha fatto nella semplicità della mia vita quotidiana.

Libri proposti per la lettura:

CI CREDO ANCORA ?
(domande e risposte su Dio, Gesù, la Chiesa, la morte, l'aldilà)

(Tonino Lasconi)

pg. 184

ed. L.D.C. Elledici

n° 48073

C'e un momento, nella vita di tutti gli adolescenti in modo particolare, in cui la fede ricevuta da bambini in maniera inconsapevole, non basta più.
Mille domande si affacciano all’orizzonte, mille interrogativi esplodono: perché credere? Cosa c'è dopo la morte? Perché devo andare a Messa?
E’ un momento importante in cui la fede infantile si prepara a diventare una fede adulta. Una fede che rompe con le abitudini del passato per diventare più vera e più forte: ecco il significato del titolo di questo libro.

ALDILA' (la vita oltre la morte)

(Padre Livio Fanzaga, Andrea Tornielli)

pg. 118

ed. Gribaudi

n° 20053

Che ne sarà di me dopo questa vita? Come prepararsi a quel finale inesorabile? Molte domande cruciali sono legate al tema della morte e alla vita dopo la morte perché la questione della morte è "la" questione dell'esistenza. E più si finge che il problema non esista, più lo si emargina, più cresce la paura, seppure ben celata in un'apparente indifferenza, o nella distrazione causata dal tran tran delle nostre giornate.

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IL PERDONO D'ASSISI 

il 2 Agosto di ogni anno in perpetuo


 

Il Perdono di Assisi ha origine nel XIII secolo. Si narra che una notte dell’anno 1216 San Francesco era immerso nella preghiera presso la Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella piccola chiesa una vivissima luce e sopra l’altare l’umile frate vide il Cristo e alla destra la sua santissima Madre, circondati da una moltitudine di Angeli.

Gli venne chiesto cosa desiderasse per la salvezza delle anime e Francesco rispose: “Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti chiedo che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono con completa remissione di tutte le colpe”. “Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore - ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.

Il poverello di Assisi si presentò, così a Papa Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con semplicità gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche esitazione dette la sua approvazione, poi disse: “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”. E Francesco prontamente rispose: “Padre Santo, non domando anni, ma anime."

Nel corso dei secoli la concessione ha subito molte variazioni, fino a quando è stata estesa a tutti i giorni per la chiesa della Porziuncola, mentre per tutte le chiese parrocchiali e francescane solo al 2 agosto.

Libro proposto per la lettura:

IL PERDONO D'ASSISI

(Suor Chiara Amata)

pg. 30

ed. Biblioteca Francescana

n° 36064

 

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90° ANNIVERSARIO DI CONSACRAZIONE
DELLA CHIESA PARROCCHIALE


 

Per la nostra comunità si aprono i giorni di festa, nei quali la grande famiglia della Parrocchia è chiamata a radunarsi e la festeggiata è la Nostra Chiesa, con i suoi novant’anni di vita.

Quella che allora risiedeva a Ronco era una piccola e semplice comunità che, assieme al suo pastore, Don Biagio Rossetti ha desiderato con tutto il cuore e la fede di costruire una nuova Chiesa Parrocchiale per poter accogliere sempre più gente.

Fu così che l’11 ottobre 1924 Mons. Luigi Marelli, Vescovo di Bergamo, posava la prima pietra per la costruzione della nuova parrocchiale che si decise in seguito di dedicare a Sant’ Ambrogio.

Grande fu l’affidarsi alla Provvidenza, grande il desiderio di riuscire in un’opera da lasciare ai posteri e così dopo un percorso, non semplice, durato ben 10 anni, il 5 aprile 1934, giovedì in Albis, (S. Ambrogio Ad Nemus) il Cardinale Ildefonso Schuster ne celebrava la consacrazione donandovi le reliquie dei Santi Martiri Greci.

Tocca a noi oggi raccogliere questa preziosa eredità e proseguire nella testimonianza della fede.

Libro proposto per la lettura:

La Parrocchiale di Ronco Briantino  (la nostra chiesa)
(Gianni Cerri)
pg. 149
n° 34025

 

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Don Bosco l’educatore di ogni tempo


 

Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 in una piccola frazione di Castelnuovo D'Asti, in Piemonte, chiamata popolarmente "i Becchi".


Ancora bimbo, la morte del babbo gli fece sperimentare il dolore di tanti poveri orfanelli dei quali si farà padre amoroso. Trovò però nella mamma Margherita, un esempio di vita cristiana che incise profondamente nel suo animo.


A nove anni ebbe un sogno profetico: gli parve di essere in mezzo a una moltitudine di fanciulli intenti a giocare, alcuni dei quali, però, bestemmiavano. Subito Giovannino si gettò sui bestemmiatori con pugni e calci per farli tacere; ma ecco farsi avanti un Personaggio che gli dice: "Non con le percosse, ma con la bontà e l'amore dovrai guadagnare questi tuoi amici…Io ti darò la Maestra sotto la cui guida puoi divenire sapiente, e senza la quale, ogni sapienza diviene stoltezza". Il personaggio era Gesù e la Maestra Maria Santissima, alla cui guida si abbandonò per tutta la vita e che onorò col titolo di "Ausiliatrice dei cristiani".


Fu così che Giovanni volle imparare a fare il saltimbanco, il prestigiatore, il cantore, il giocoliere, per poter attirare a sé i compagni e tenerli lontani dal peccato. "Se stanno con me, diceva alla mamma, non parlano male".

 

il sogno di Don Bosco

 

Episodi Podcast:

  •   Don Bosco verso un’EDUCAZIONE INTEGRALE della PERSONA:

https://open.spotify.com/episode/5o7zdZGHaUDiqWWZukoMLz?si=wmnCGUC2SNWeyxCWKmQlwA

 Episodi Podcast:

  •   L’amorevolezza pedagogica di Don Bosco CRESCERE per EDUCARE:

https://open.spotify.com/episode/44LKkVqYq81Dx9vewhfybi?si=BMk2sT-yTj2TrWC8qIxFCQ

Libri proposti per la lettura:
 

Don Bosco   (un sacerdote tra i ragazzi)
Marco Pappalardo, Irene Penazzi
Il Sicomoro
n° 40004

Don Bosco   (la magnifica storia)
Teresio Bosco
L.D.C. Elledici
n° 40006

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