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"VADO IO" con i poveri delle Ande per incontrare Dio
(missione e martirio di Padre Daniele Badiali)
(Gerolamo Fazzini, Luigi Accattoli)
pg. 159
ed. E.M.I. Editrice Missionaria Italiana
n° 11057 |
Una figura splendida e
drammatica è quella del giovane Daniele che in Perù
viene assassinato nel 1997, quando si offre volontario
al posto di un’amica durante un rapimento. Daniele – di
cui è in corso la causa di beatificazione – è un uomo
moderno, la cui vicenda ha entusiasmato molte persone
per la sua dedizione totale agli ultimi, non per
pietismo bensì secondo una solidarietà autentica. |
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VIENE IL MATTINO
(Aleppo, Siria - Riparare la casa, guarire il cuore)
(Ibrahim Alsabagh)
pg. 309
ed. Terra Santa
n° 11059 |
22 dicembre 2016. Dopo
l'intensificarsi degli scontri e la pioggia di missili
che sembra non finire, d'improvviso le armi tacciono.
Aleppo è dichiarata "città libera". Sembra un sogno: si
ricomincia a camminare per le vie del quartiere senza
paura. Davvero la guerra è finita? Il sogno dura poco. È
vero, i combattimenti più aspri si sono spostati altrove
ma la città è in macerie e la gente stremata. Questo è
il racconto di fra Ibrahim, frate francescano e parroco
ad Aleppo. Se nel libro precedente, “Un istante prima
dell'alba”, aveva raccontato la vita sotto assedio, con
la minaccia continua dei missili e dei cecchini, ora ci
introduce alla grande impresa della ricostruzione. Ci
sono le case da riparare, le chiese e le moschee, ma a
dover essere ricostruita è soprattutto la persona. Le
ferite sono tante: ve ne sono di manifeste, a ogni
angolo di strada, e ve ne sono di nascoste, nei cuori
delle persone e nelle relazioni a tutti i livelli della
società. La notte di Aleppo non è finita ma il fuoco non
si è spento sotto la cenere e la morte non ha l'ultima
parola. |
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UNA TERRA BAGNATA DAL SANGUE
(Oscar Romero e i martiri di El Salvador)
(Anselmo Palini, Josè Maria Tojeira)
pg. 219
ed. Paoline
n° 11060 |
La storia recente di El
Salvador, piccolo Stato dell'America centrale, è
costellata di episodi drammatici nei quali sono stati
eliminati molti testimoni delle ingiustizie e delle
violenze perpetrate dal regime militare. Questo libro
presenta la vicenda di alcuni di essi. Tra gli altri,
oltre a monsignor Oscar Romero: p. Octavio Ortíz, attivo
nella formazione spirituale dei giovani, e quattro dei
suoi ragazzi; p. Rutilio Grande, particolarmente vicino
ai campesinos; Marianella García Villas, presidente
della Commissione per i diritti umani; sei padri gesuiti
dell'Università Centroamericana (Uca) e due donne laiche
che lavoravano presso di loro. |
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FRONTIERA AMAZZONIA
(viaggio nel cuore della terra ferita)
(Capuzzi Lucia, Falasca Stefania)
pg. 176
ed. E.M.I. Editrice Missionaria Italiana
n° 11014 |
Le sfavillanti ricchezze
dell’Amazzonia oggi sembrano assumere i colori tetri
della sua rovina. Lo sfruttamento dei beni naturali in
quell’area del pianeta causa una spoliazione drammatica
delle sue risorse che interessa tutto il mondo. Ma
questa non è solo una questione ecologica: i drammi
sociali generati da tale abuso selvaggio stanno
sconvolgendo popolazioni indifese, lasciate in balia
della legge del più forte. Lucia Capuzzi e Stefania
Falasca, giornaliste che non si rassegnano al sentito
dire, hanno seguito il corso del Rio delle Amazzoni e
danno voce a chi resiste alla forza dell’agrobusiness in
Brasile e prestano ascolto agli indios che rifiutano di
abiurare al proprio stile di vita. |
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DOVE SOLO L'ANIMA ARRIVA
(uomini e donne in missione con Dio)
(Mondo Monica)
pg. 144
ed. E.M.I. Editrice Missionaria Italiana
n° 11025 |
C’è quell’uomo che ha
«trovato» Cristo tra le fogne di Hong Kong e quella
donna che, rapita in Sierra Leone, ha visto con i propri
occhi atrocità inimmaginabili. C’è il domenicano che
predica in ogni angolo del mondo e il poeta-teologo che
dialoga con il premio Nobel anticlericale. C’è la suora
che è stata al fianco di Madre Teresa di Calcutta e il
prete che accompagnava Bergoglio nelle bidonville di
Buenos Aires. I missionari sono sempre persone
affascinanti: il loro andare in terre lontane,
immedesimandosi in culture diverse, affrontando rischi e
rimanendo accanto a chi non ha nulla. In queste pagine
raccontano perché si sono consacrati interamente al
vangelo, confessano dubbi e fatiche, ripercorrono gioie
e sconfitte, manifestano lo stupore di vedere Dio
all’opera, sempre e comunque. |
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PIERRE E MOHAMED
(Algeria, due martiri dell’amicizia)
(Candiard Adrien)
pg. 88
ed. E.M.I. Editrice Missionaria Italiana
zn°
11028 |
Due amici: Pierre Claverie,
un vescovo cattolico, Mohamed Bouchikhi, un giovane
musulmano. Il primo ha scelto di restare in Algeria per
testimoniare Cristo dentro la violenza del terrorismo.
Il secondo ha deciso di diventare il suo autista.
Intorno a questi due personaggi, reali come la vita e la
morte, infuria la guerra civile: siamo nell’Algeria
degli anni Novanta, 150mila morti ammazzati nello
scontro fratricida fra integralisti islamici e militari.
Queste due voci raccontano un’amicizia in grado di
vincere, spiritualmente, anche la morte. |
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UN VESCOVO IN ARABIA
(la mia esperienza con l'Islam)
(Biallowons Simon, Hinder Paul )
pg. 208
ed. E.M.I. Editrice Missionaria Italiana
n° 11062 |
Dal 2003 Paul Hinder è
vescovo nella Penisola araba, la terra sacra per ogni
musulmano perché qui Maometto fondò la religione
ispirata dal Corano. In queste pagine, per la prima
volta un vescovo cattolico racconta cosa significa
vivere da cristiani nei Paesi governati dagli sceicchi
dei petrodollari, dove la fede islamica avvolge ogni
aspetto della vita e non esiste libertà religiosa, ma
solo di culto. La testimonianza del vescovo Hinder è
preziosa perché racconta in presa diretta le difficoltà,
le speranze e le conquiste di quel dialogo tra cristiani
e musulmani che resta una delle chiavi per la pace nel
mondo. Alieno da ogni faciloneria nel confronto
interreligioso, realista nell'affrontare gli snodi di
una convivenza socio-religiosa, Hinder offre un esempio
di quell'ottimismo della speranza proprio di chi vive la
fede cristiana come ragione di vita. |
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I NARCOS MI VOGLIONO MORTO
(Messico, un prete contro i trafficanti di uomini)
(Capuzzi Lucia, Solalinde Alejandro)
pg. 176
ed. E.M.I. Editrice Missionaria Italiana
n° 11066 |
«Plata o plomo»: soldi o
una pallottola. Ogni anno in Messico transitano mezzo
milione di migranti indocumentados che dal Centroamerica
in preda alla violenza tentano di raggiungere gli Stati
Uniti in cerca di un futuro migliore. Sulla loro strada
trovano la ferocia dei narcos, banditi che - oltre a far
soldi con la droga - si arricchiscono sulla pelle dei
migranti grazie a rapimenti, traffici di organi,
schiavismo e prostituzione. Alejandro Solalinde non è
rimasto a guardare. Dopo una vita da prete «normale», ha
iniziato ad aprire le porte del cuore e di casa agli
stranieri che cercavano un rifugio, un pezzo di pane,
una parola di conforto. Non ha taciuto, padre Alejandro:
ha denunciato i soprusi dei trafficanti, le connivenze
della politica, la corruzione della polizia. I narcos
gliel’hanno giurata: sulla sua testa pende una taglia di
1 milione di dollari. Di qui le minacce, i tentati
omicidi, una scorta di 4 uomini per difendere un uomo
che difende gli indifesi. |
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LA NOSTRA MORTE NON
CI APPARTIENE
(la storia dei 19 martiri d’Algeria)
(Georgeon Thomas, Henning Christophe)
pg. 208
ed. E.M.I. Editrice Missionaria Italiana
n° 11067 |
Centocinquantamila morti
ammazzati tra il 1992 e il 2001. L’Algeria, stretta nel
morso di una guerra civile tra islamisti ed esercito, ha
visto cadere anche 19 religiosi cattolici, suore,
consacrati, monaci, un vescovo. Vite innocenti stroncate
dalla furia omicida che bollava umili religiose e uomini
di preghiera con l’epiteto di «crociati». Niente di più
falso: la vicenda della chiesa in Algeria è una delle
pagine più evangeliche del Novecento. Una presenza
semplice, spoglia, libera e fedele a Cristo, soprattutto
durante il dramma del terrorismo islamista. |
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A CASA NOSTRA
(i nuovi ragazzi della famiglia Calò)
(Ferrara Nicoletta)
pg. 144
ed. E.M.I. Editrice Missionaria Italiana
n° 11068 |
«Basta, stanno morendo
tutti, non si può continuare così, dobbiamo fare
qualcosa. Non abbiamo niente, ma possiamo aprire la
nostra casa». E così avvenne: l’8 giugno 2015, la
famiglia di Antonio Calò e Nicoletta Ferrara si è
spalancata. Oltre ai 4 figli, ecco entrare nella casa di
questi insegnanti trevigiani 6 nuovi figli: Ibrahim,
Tidjane, Sahiou, Mohamed, Saeed, Siaka. Giovani
musulmani provenienti da Gambia, Guinea-Bissau, Ghana,
Costa d’Avorio, sbarcati in Italia alla ricerca di un
futuro migliore di quello lasciato alle spalle: povertà,
persecuzioni e miseria in patria, violenze e torture in
Libia, il rischio di un naufragio sui barconi del
Mediterraneo. Nicoletta Ferrara, la mamma, ci racconta
giorno per giorno il formarsi di questa inedita
famiglia. Una vicenda con una conclusione positiva: in 4
anni, ognuno dei «nuovi figli» ha trovato un lavoro e
una casa propria.: «Così ora la nostra casa non è più
nostra. È casa per chi non ha casa», e con il sostegno
di tanti amici il bene si fa contagio tutt’intorno. |
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FRATI MARTIRI (una storia francescana nel racconto del terzo compagno)
(Jarek Wysoczanki, Alberto Friso)
pg. 228
ed. Messaggero S. Antonio
n° 11037
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E’ la ricostruzione della
vicenda dei martiri di Pariacoto, Perù 1991: l'uccisione
di Miguel Tomaszek e Zbigniew Strzalkowski, frati
conventuali polacchi di 33 e 31 anni, missionari a
Pariacoto, sulle Ande peruviane. A distanza di vent'anni
dall'eccidio ne parla l'unico superstite, che con loro
ha condiviso gli anni della formazione e della missione. |
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LA MISSIONE CREA COMUNIONE
(dall'Africa un nuovo paradigma per l'annuncio)
(Domenico Arena)
pg. 334
ed. E.M.I. Editrice Missionaria Italiana
n° 11056 |
Questo libro va al di là
dalla dimensione puramente accademica, arrivando a
concludere che la comunione missionaria «non è che il
contesto in mezzo al quale si mostra la presenza di
Gesù». Ogni volta che «con il nostro amore reciproco
mettiamo le basi per vivere in comunione, Gesù è in
mezzo a noi». |
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CHIAMATEMI GIUSEPPE
(Padre Ambrosoli, medico e missionario)
(Elisabetta Soglio, Giovanna Ambrosoli)
pg. 161
ed. San Paolo
n° 11061 |
Un medico, un missionario,
un uomo coraggioso e mite, sostenuto da una fede
incrollabile. Partito nel 1956 per l’Uganda, dopo un
avventuroso percorso su una jeep in mezzo alla savana,
trovò a Kalongo, un dispensario per la maternità, una
piccola capanna con il tetto di paglia. Nel giro di
pochi anni, grazie alla sua caparbietà, alla grande
capacità di medico e sacerdote, quel piccolo centro
divenne un grande ospedale. Ma la guerra civile irrompe
nella vita dell'ospedale, stravolgendola. L'ordine di
evacuazione è perentorio e padre Giuseppe, costretto in
sole 24 ore ad organizzare la carovana di pazienti,
medici e infermieri, lascia Kalongo senza tornarvi mai
più. Lui, medico al servizio dei più poveri, muore a
Lira, isolata dalla guerra, senza la possibilità di
essere curato. Tutto finito? No. L'ospedale di Kalongo,
protetto dai suoi abitanti, dopo tre anni rinasce e
prosegue la sua opera di cura dei più vulnerabili.
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