I mercanti cacciati dal tempio
Al tempo di Gesù:
Il tempio si trova nella parte settentrionale di Gerusalemme e domina la città.
Non è simille alle nostre chiese. Ci si trova innanzitutto una vasta
spianata (piazza) circondata da portici (colonnati). In mezzo a questa piazza
si leva il santuario. Per gli ebrei del tempo di Gesù il tempio è
la "casa di Dio". Da tempo questo spiazzo sacro è diventato
un grande mercato rumoroso e non sempre onesto. Vi sono venditori di bestiame
che propongono ai pellegrini i loro animali per i sacrifici: buoi, montoni,
capre, colombe. Accanto ad essi ci sono i banchieri dell'epoca con i loro
uffici di cambio. Infatti arriva gente da molti paesi e non dispone del denaro
ebraico per o acquisti e per pagare la tassa al tempio. I capi dei sacerdoti
accettano questa situazione, anche perché ne ricavano un certo profitto.
Questa grande piazza, infine, è diventata una scorciatoia per attraversare
la città. Vi si trasporta qualsiasi cosa. Alcuni ebrei devoti si ricordano
allora delle parole del profeta Geremia, "La mia casa è forse
diventata una spelonca di briganti?"(7,11) e dei profeta Zaccaria, "Verrà
un giorno in cui non ci saranno più mercanti nel tempio" (14,12).
Gesù, al vedere tutto questo si arrabbia. Si fabbrica una frusta e
domanda ai mercanti di andar via. Poi butta all'aria i tavoli della merce
e scaccia gli animali. I capi dei sacerdoti sono gonfi d'ira. Il vaso è
colmo. A questo plinto vogliono veramente sbarazzarsi di questo guastafeste
che è Gesù.
Al tempo dei Vangeli:
Marco racconta il gesto coraggioso che Gesù ha compiuto nel tempio
a persone che abitano a Roma, quindi molto lontano da Gerusalemme. Tra essi
ci sono anche alcuni ebrei, ma altri erano pagani (non ebrei) prima di diventare
cristiani. Tutti sapevano, però, che un non-ebreo (un pagano) non poteva
entrare nel tempio. C'era una barriera che non si poteva oltrepassare, pena
la morte. Marco dunque vuole mostrare ai suoi lettori che Gesù, ripulendo
il tempio dai mercanti, ha distrutto anche questa barriera. Ecco perché
ricorda un passo del profeta Isaia: "Questa casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutti i popoli" (Isaia 56,7). "Tutti i popoli"
non vuol dire allora solo gli ebrei, ma anche i greci, i romani, gli africani,
i galli... In questo modo Marco dice ai suoi lettori: "Guardate: Gesù
è venuto ad aprire il tempio ai pagani. Come lui, anche noi abbiamo
aperto il nostro gruppo a cristiani provenienti da ogni parte del mondo".
Il testo Evangelico
15 Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare
quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei
cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 16 e non permetteva che si
portassero cose attraverso il tempio. 17 Ed insegnava loro dicendo: "Non
sta forse scritto:
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi
invece ne avete fatto una spelonca di ladri!". 18 L'udirono i sommi sacerdoti
e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di
lui, perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento. 19 Quando
venne la sera uscirono dalla città.
Vangelo secondo Marco, c.11, vv. 15-19.
Per
comprendere meglio il testo
l. Scrivi su due colonne:
" le parole che mostrano cos'è diventato il tempio
" le parole che mostrano ciò che deve essere
2. Cerca di ritrovare nel brano evangelico le parole degli antichi profeti
(Isaia e Geremia).
3. Scrivi su tre colonne:
" quelli che sono daccordo con Gesù,
" quelli che sono contro Gesù,
" quelli di cui non si conosce il parere.
Per vivere oggi
SACRIFICI Non ci si mette a mercanteggiare con Dio! Non si
può pagare Dio per ottenere da lui dei favori. Alcuni, però,
al tempo di Gesù come anche oggi, ritengono che per essere in buoni
rapporti con Dio bisogna offrirgli sacrifici costosi, o realizzare azioni
difficili, o fare rinunce dolorose. Forse agiscono in questo modo perché
hanno paura di Dio. 0 forse lo considerano come qualcuno di cui bisogna diffidare
e che è sempre meglio aver dalla propria "parte"! Ma si ama
veramente Dio, quando ci si mette a mercanteggiare con lui, come se si volesse
comprarlo? Si possono fare dei sacrifici senza metterci il cuore: saranno
allora dei sacrifici vuoti d'amore! Ma Dio è un Padre pieno d'amore
e tutto quello che si attende è l'amore dei suoi figli! L'amore non
ha niente a che vedere con i calcoli inevitabili di chi mercanteggia. Per
Dio una sola è la cosa importante: amarlo con tutte le nostre forze
e amare fl prossimo come noi stessi, con tutte le nostre azioni e le nostre
parole.
UNA CASA DI PREGHIERA I cristiani si radunano in chiesa per
pregare insieme e per lodare Dio. La chiesa è la casa in cui viene
proclamato pubblicamente, ufficialmente, il Vangelo di Gesù, che è
un messaggio che invita a cambiar vita. E lì, durante l'eucaristia,
che Gesù, realmente presente in mezzo al suoi, offre il suo corpo e
il suo sangue per la vita del mondo. E lì che in tutti i momenti della
loro esistenza, dalla loro nascita alla loro morte, i cristiani si riuniscono
per dire: "Signore, sei tu la nostra speranza. Sei tu che ci fai vivere!
UNA CASA APERTA Gli amici di Gesù, quelli che scelgono
di vivere secondo il Vangelo, formano la comunità dei cristiani, la
chiesa. Questa chiesa non è più solo una casa: è un popolo.
E tutti sono invitati a farne parte! Per tutti c'è un posto, per i
grandi e per i piccoli, per la gente di qualsiasi colore, per i peccatori
e per i santi, per i puri e per gli indegni, per i n'echi e per i poveri.
Tutti sono i benvenuti. Nessuno è tenuto fuori. Non c'è nessuna
barriera che separa. Questo popolo ha una sola preoccupazione: mettersi al
servizio di Dio. Ha un solo compito: insegnare agli uomini cosa vuol dire
condividere, secondo l'esempio di Gesù Cristo.