La terra di un uomo
Un ricco proprietario terriero nelle steppe della Russia
sconfinata, chiamò un giorno il più povero e fedele dei suoi fattori e gli disse:
"Voglio premiare la tua lunga fedeltà. Avrai terra per te quanta ti basta! Tutto il
terreno che riuscirai a calpestare domani, camminando dall'alba al tramonto, sarà
tuo!"
Il povero uomo credeva di sognare. Quella notte non
dormì per l'ansia dell'interminabile attesa. Al primo chiarore dell'alba si pose in
cammino, per non perdere un solo minuto di un giorno così prezioso. Quanti chilometri
avrebbe percorso prima di sera? Correva, correva, e il sole saliva.
Ansava, camminando, ed era mezzogiorno. Si trascinava a
stento all'imbrunire. Avanti, avanti! Fermarsi è perder terreno! Tra poco finalmente
avrebbe dormito sulla terra di sua proprietà.
Era sera, quando si fermò e disse: "Ecco la terra
che basta per me, per la mia famiglia, per il mio avvenire!" Ma proprio allora i suoi
piedi non lo sostennero più, gli occhi non videro più. Il cuore gli era scoppiato.
Il giorno dopo, il povero uomo fu sepolto in quattro
zolle di terra. Ecco la terra che basta ad un uomo!
(L. Tolstoj)