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Riflessioni

 

Che cos'è l'amore

 

Mentre la mamma guidava, uno dei figli le dice:
"Mamma, guarda, guarda..." ma la mamma non gira lo sguardo nel verso indicato
e nemmeno guarda i figli che in macchina stavano discutendo animatamente.
Si direbbe che una mamma che non guarda i figli, sia una mamma che non ama i suoi figli.
Amare i figli, non significa guardare i figli;
né guardare i figli significa sempre amare i figli.
In quel momento, il modo più vero e più concreto di amare i figli,
è di guardare non loro, ma la strada.
Non guardare me, se mi ami, mamma; ma guarda la strada.
Non guardare me, se mi ami, mamma; ma guarda papà.
Non guardare me, se mi ami, papà; ma guarda la mamma.
Non guardare me, se mi ami, mamma; ma guarda il serpente che sta per mordermi.
Non guardare me, se mi ami, mamma; ma guarda la pentola che brucia sul fuoco.
Non guardare me, se mi ami, papà; ma guarda il lavoro che ci dà da mangiare.
Non ho bisogno, mamma, che tu ami me; ma piuttosto che tu ami papà.
Non ho bisogno, papà, che tu ami me: ma piuttosto che tu ami la mamma.
Non ho bisogno, mamma e papà, che voi amiate me: ma piuttosto che vi amiate a vicenda.
A me non arriva il vostro gesto d’amore: ma
piuttosto arriva il calore dei gesti d’amore
che tra voi due vi scambiate.
A me non arriva la definizione di Paradiso:
ma a me arrivano la pace e la gioia scaturite dal perdono che sempre vi date.
Non mi interessa che mi sorridiate; ma piuttosto tra voi regni sempre il sorriso:
l’accordo tra voi per me è Paradiso.

Andrea Panont, o.c.d.

 

 

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Data ultima modifica sabato 25 gennaio 2003 17.37.08