Riunione del 13 novembre 2005
Ritiro Spirituale
Durante l’ultimo consiglio pastorale si era deciso
di regalarci un prolungato momento di formazione per "unire fede e vita"e per
approfondire la conoscenza reciproca.
L’incontro si è tenuto presso la
Casa di spiritualità dei Santuari Antoniani di Camposanpiero.
E’ stata una giornata di
condivisione completa.
Il brano scelto da Don Lino per la
meditazione è stato Mt.25, 14-30: la parabola dei talenti (all. n. 1), perché adatto a porre le basi di un percorso
da vivere insieme. Dopo attenta lettura è seguita un’analisi guidata (all. n. 2) per capire i molteplici significati e il
messaggio globale. Interessante è stata la partecipazione personale degli intervenuti e
le loro osservazioni.
All’invito di sottolineare nel testo
ciò che più aveva colpito, è stato indicato il legame tra la partenza del Padrone e la
paura del servo; infatti l’ultimo servitore non aveva una vera conoscenza del Padrone
come uomo giusto e misericordioso, pronto ad amare e perdonare, ma se ne era fatta una
immagine molto negativa e severa. Di qui la paura ad agire, la difesa del dono ricevuto.
E’ stato anche notato che i servi non si sono aiutati a comprendere la situazione e
ad affrontarla: il terzo è rimasto solo con le sue incertezze.
La conoscenza di Dio come Padre buono è
fondamentale per il nostro agire.
Un’altra sottolineatura è stata
"nascondere il talento sotto terra": considerando la nostra vita dono di Dio,
essa è da vivere, da spendere per gli altri per attuare il Regno. Ma se per egoismo o per
stanchezza dico <no basta> mi chiudo in me stesso di fronte alle domande del mio
prossimo, non permetto più a Dio di agire in me difendendo così il mio dono-vita (resto
di più in famiglia, faccio quello che mi piace). Il rischio è di chiudersi in se stessi
e di impoverirsi a poco a poco.
Più partecipanti hanno cercato di capire
il modo in cui si possono individuare i doni che Dio ci affida: la preghiera, il confronto
con gli altri e l’esperienza concreta delle proprie capacità. Anche la prova del
dolore una volta superata e meditata può aiutare a capire cosa dà significato profondo
alla vita e quali sono le scelte fondanti, infatti come continuatori dell’opera di
Gesù siamo chiamati a scoprire in che ambiti possiamo operare, secondo le nostre
capacità.
Durante la S Messa sono stati letti
commenti di alcuni teologi al Vangelo per completare l’approfondimento svolto nella
mattinata (all. n. 3).
Dopo un pranzo condiviso, nel pomeriggio
è stato interessante il percorso di S Antonio, soffermandoci ad ogni statua che
rappresentava momenti della vita del Santo accostati a episodi della vita di Gesù. La
lettura delle didascalie ha aiutato nella comprensione.
Notevole l’ultima scultura
rappresentante lo Spirito di Dio in ogni sua simbologia, che pervadeva la vita di molti
santi suscitando in loro il desiderio di una vita spesa per il Regno
Anche il ritorno è stato occasione di
conoscenza reciproca.