E’ un piccolo quadrato
di stoffa inamidato che serve a coprire il calice, e proteggere il vino da
consacrare o consacrato dagli insetti; anch’essa ha origine dalla
tovaglia-corporale. Il suo nome deriva dalla sua funzione di coprire (come già
abbiamo ricordato per il pallio=mantello), se ne trovano di seta con ricami in
oro e argento nella parte superiore, per il resto è della stessa stoffa del
corporale.
Esso è usato dal
sacerdote per asciugare il calice, pulirsi le labbra e pulire la patena; anche
oggi la stoffa consigliata è il lino o la canapa in quanto non rigano la
doratura dei calici e assorbono bene.
Le sue dimensioni sono
normalmente cm 30x40, può esservi ricamata una crocetta o altro segno per distinguerlo.
Non c’è una storia di questo lino, è solo la necessità che ha indotto ad
introdurlo.
Si tratta di un
piccolo asciugamano necessario quando è presente il rito della lavanda delle
mani come, ancora oggi, nel rito romano durante la messa, nella Dedicazione di
una chiesa e di un Altare dopo le unzioni,dopo l’unzione crismale nella
Cresima, nell’Unzione degli infermi, dopo l’imposizione delle ceneri e dopo la
raccolta di offerte in natura.
Oggi è un piccolo
rettangolo di stoffa più o meno delle dimensioni del purificatoio cm 30x45 ma,
per la verità dei gesti nella liturgia, come si richiede che la lavanda delle
mani non sia soltanto un accenno ma un vero lavarsi le mani, così è opportuno
che il manutergio sia un vero
asciugamano di dimensioni ragionevoli e opportune.
E’ una stoffa, per lo
più preziosa, che ricopre il tabernacolo: normalmente si riduce a due strisce
sul davanti. Il suo nome designò propriamente la zanzariera, poi un baldacchino
o una tenda qualsiasi. La storia del copritabernacolo o conopeo segue naturalmente quella del tabernacolo. Il suo uso è
prescritto dal rituale, ma tuttavia è generalmente trascurato fuori d’Italia.
Il conopeo dovrebbe seguire il colore
dell’ufficio del giorno ma, secondo una decisione presa dalla Congregazione dei
Riti, può essere sempre di colore bianco.
La pulitura della biancheria varia in base al capo:
- le tovaglia, il manutergio e il copritabernacolo
vengono lavati come gli altri capi, in lavatrice o a mano, avendo cura di raschiare
le eventuali gocce di cera cadute sulla tovaglia.
- Il corporale e il purificatoio devono essere passati in acqua prima di essere lavati
poiché potrebbero avere frammenti di pane consacrato o gocce di vino
consacrato; l’acqua si versa in luogo opportuno, in vasi con fiori.