Spazi Liturgici: il Presbiterio

In legno e adorno di cusciniSi chiama presbiterio quella parte di chiesa riservata al vescovo e al clero.

Questo spazio deve contenere almeno i seguenti elementi essenziali: l'altare e la predella (pedana) del celebrante.

Nelle basiliche cristiane antiche il presbiterio sta in fondo alla navata centrale, è leggermente rialzato, accoglie la cattedra vescovile, i seggi per il clero ed è chiuso da balaustre.

Il termine presbiterio viene da presbitero e significa anziano cioé, sacerdote.

Il presbitero è colui che presiede, un'azione liturgica e occupa quello spazio che gli è proprio e che esprime il suo compito. S. Giustino vissuto nel II secolo, nella sua Apologia ci informa che "colui che presiede è anche colui che insegna e che offre il sacrificio".

Si è già detto che nelle basiliche cristiane il presbiterio era chiuso da una balaustra che lo separava dalla navata riservata ai fedeli. Questa parte era più bassa di qualche gradino. Nelle chiese orientali la balaustra è sormontata da statue (iconostasi) e da un architrave al quale sono appese lampade votive e talvolta anche tende che vengono tirate in alcuni momenti della celebrazione.

In molte chiese, dopo il Concilio Vaticano II è scomparsa la balaustra, per meglio far comprendere il modello di chiesa a cui si rifanno i Padri conciliari. Se infatti prima del Concilio il presbitero celebrava rivolgendo le spalle all'assemblea (dovuto a quella usanza affermatasi che prevedeva di celebrare rivolgendosi verso oriente, in quelle chiese in cui l'abside era così orientata), dopo il Concilio le cose sono cambiate.

Il luogo proprio del sacerdote e dei suoi ministri, rimane sempre distinto da quello dei fedeli, così da esprimere la struttura gerarchica e la diversità dei compiti, ma l'unità del presbiterio con la navata dovrà essere avvertita poiché sacerdoti e ministri formano con i fedeli l'unico popolo di battezzati: dunque tutto ciò che ostacola la vista dell'altare o dell'ambone deve essere eliminato.