La Comunità delle Beatitudini

 

La Comunità delle Beatitudini è stata fondata da Ephraïm e Josette Croissant e da un’altra giovane coppia, Jean-Marc e Mireille Hammel, nel 1973 in Francia, con il nome di “Comunità del Leone di Giuda e dell’Agnello immolato”.

Il carisma della Comunità è contemporaneamente contemplativo e missionario nell’alveo della spiritualità di Santa Teresa del Bambin Gesù, e quindi della Famiglia carmelitana.

Tale Comunità ha ottenuto il suo primo riconoscimento dall’autorità ecclesiastica, nella persona di Mons. Coffy, Arcivescovo di Albi, che l’ha eretta a Pia Unione nel 1979.

Nel 1991, la Comunità ha deciso di prendere il nome di “Comunità delle Beatitudini”, più facile da portare nella diversità delle culture dove si è stabilita, manifestando il suo desiderio di un’apertura maggiore ai poveri. L’anno successivo, Mons. Meindre, Arcivescovo di Albi, ha approvato “ad experimentum” degli Statuti che definiscono la Comunità delle Beatitudini come Associazione privata di fedeli con personalità giuridica di diritto diocesano. Una nuova versione di questi Statuti è stata approvata nel 1999, sempre “ad experimentum”. Rispetto a quest’ultima, la versione presente degli Statuti comporta un certo numero di modifiche conseguenti al Capitolo generale del gennaio 2001 ed al dialogo avviato tra la Comunità ed il Pontificio Consiglio per i Laici in vista del suo riconoscimento come Associazione privata internazionale di fedeli.

A completamento degli Statuti esistono altri due documenti:

u      il Libro di Vita, che descrive la spiritualità della Comunità;

u      il Direttorio, costituito dal Direttorio generale che contiene delle norme emesse dalle Assemblee generali e valide per tutta la Comunità, e dai Direttori particolari validi per un insieme particolare di case ed emesse da assemblee particolari, secondo le indicazioni del Direttorio generale.

Papa Giovanni Paolo II, con un Decreto del Pontificio Consiglio per i Laici dell’8 dicembre 2002, ha riconosciuto la Comunità delle Beatitudini un’Associazione Internazionale Privata di Fedeli di Diritto Pontificio, con Personalità Giuridica.

La Comunità delle Beatitudini si inserisce altresì nella scia del dopo Concilio e nell’ambito del Rinnovamento carismatico cattolico. Raggruppa fedeli di ogni condizione, laici sposati o no, sacerdoti, fratelli e sorelle consacrati nel celibato, formando così un’immagine del Popolo di Dio nella sua unità e nella diversità delle chiamate. I suoi membri condividono il desiderio di vivere il Vangelo in maniera radicale, inseriti nel mondo e nello stesso tempo appartati. Vogliono imitare il più possibile il modello della comunità cristiana primitiva per la vita comune, la condivisione dei beni, la povertà volontaria, la purezza del cuore.

Sul piano spirituale vivono una vita sacramentale e liturgica intensa, con l’Eucaristia al centro della giornata, con molte ore dedicate alla preghiera. Questo dinamismo spirituale si nutre anche di una attaccamento fedele alla Chiesa cattolica e ai suoi rappresentanti, con un impegno attivo nel servizio dei poveri. La Comunità delle Beatitudini riserva anche notevole attenzione alle radici ebraiche della nostra fede cristiana, dando un posto particolare alla preghiera per il  popolo ebraico e per l’unità dei cristiani. Lo spirito di abbandono alla Provvidenza è basilare nella Comunità e la consacrazione a Maria è anch’essa una parte costitutiva della sua spiritualità.

La Comunità, nata dalle intuizioni del suo fondatore Ephraïm, considera che la storia della sua fondazione non è finita, e continua dunque ad essere all’ascolto del suo fondatore fino a quando egli avrà questo ruolo, e all’ascolto delle chiamate dello Spirito che potranno manifestarsi attraverso gli avvenimenti e la voce della Chiesa. Ciò potrà comportare un’evoluzione degli Statuti. Ogni modifica di questi ultimi dovrà, beninteso, essere approvata dall’Assemblea generale della Comunità e dalle autorità ecclesiastiche competenti.

Con la sua presenza caritativa, missionaria e pastorale la Comunità delle Beatitudini è uno strumento di formazione e di evangelizzazione presso i più poveri, mirando alla costruzione di quella civiltà dell’amore tante volte auspicata già da Paolo VI e indicata da Giovanni  Paolo II come obiettivo da raggiungere per i nostri tempi.

Presente  ormai nei 5 continenti, in 32 Paesi, la Comunità conta 46 case in Europa, 11 in Africa, 7 in Asia, 3 in America Latina, 3 in America del Nord, 2 in Oceania e 3 nel Medio Oriente con 1.500 membri effettivi residenziali. Sorta in Francia, come dicevamo, la Comunità delle Beatitudini ha la Casa madre a Cordes, in arcidiocesi di Albi, mentre il governo generale è a Blagnac, in arcidiocesi di Tolosa.