Il Piviale
Si chiama piviale o cappa, o cappa da coro quel paramento sacro che arriva sino ai piedi ed è fermato da un fermaglio sul petto; possiede la caratteristica di un mantello che disteso ha la forma di un mezzo cerchio.
Il termine piviale deriva da "pluviale", cioé un mantello utile a ripararsi dalla pioggia.
Questo paramento sacro viene usato dai vescovi e dai sacerdoti come sopravveste liturgica per tutte le funzioni solenni nelle quali non si deve adoperare la pianeta.
Il Messale Romano ci informa che il piviale può essere indossato durante le processioni, per le benedizioni solenni, per la consacrazione di una chiesa o di un altare, per i vespri e le lodi solenni ma anche per l’amministrazione solenne dei sacramenti.
Tale paramento trae origine dalla cappa clericale o monacale del sec. VIII e IX. La cappa clericale era simile alla pianeta, ma se ne diversificava perché, alcune volte, aperta sul davanti e provvista di cappuccio. Veniva realizzata con stoffe più pregiate - anche di seta - se usata durante le feste.
Le cappe clericali non servivano per la liturgia poiché erano usate solo ed esclusivamente le pianete. Fino al sec. X ne fecero uso i "cantores", chi dirigeva il coro, il sacerdote durante l’incensazione dell’altare.
Dall’undicesimo secolo in poi prevalse l’uso della cappa aperta sul davanti in quanto più pratica e da allora non è stata più modificata. All’inizio si lasciò inalterato il cappuccio che serviva per distinguere il piviale dalla pianeta, successivamente venne ridotto di dimensioni. Nel sec XIII questo piccolo cappuccio fu sostituito da un pezzo di panno, chiamato scudo, che via via fu modificato sia in forma che in grandezza, arrivando addirittura giù oltre la metà del vestito. Furono arricchiti i fermagli chiamati anche fibula, morsus, firmale, firmarium, alcuni ornati solo di pietre preziose e perle, altri invece con figure. I piviali in quel periodo venivano confezionati con sete, broccato d’oro, broccatello, velluto… Anche se queste stoffe non venivano ricamate di fatto, nel medio evo e così nei nostri tempi, sono stati realizzati dei piviali interamente ricamati con motivi artistici o con figure.
Esaminiamo il suo simbolismo
Questo paramento viene paragonato al cielo divino, suggerisce una santa conversione (come ebbe a dire il liturgista Onorio); così come questo mantello scende ai piedi, allo stesso modo bisogna perseverare nel cambiamento. Sempre secondo Onorio il fatto di essere aperto sul davanti ricorda a chi lo indossa che il cielo è aperto come ricompensa. Il cappuccio sta a significare la celeste allegrezza.