Gesù pianta la sua tenda

La Liturgia di oggi ci parla della Sapienza che esce dalla bocca dell'Altissimo, divenendo "Parola" e avvicinandosi all'uomo. Poi questa "Parola" entra nella condizione umana diventando carne: "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". Queste parole le troviamo all' inizio del Vangelo di Giovanni. Per essere ancora più precisi la frase giovannea dovrebbe essere tradotta così: "E il Verbo si fece carne e pose la sua tenda in mezzo a noi".

Esaminiamo la frase:

- Il termine "Verbum" letteralmente significa "parola" e viene dal latino. Dunque Dio comunica con gli uomini attraverso la parola: segni e gesti possono essere significativi, ma la parola fa chiarezza, esprime il pensiero.

- Il Vangelo ci dice che Gesù è la "Parola" per eccellenza, poiché‚ manifesta in modo chiaro ciò che Dio è; Egli stesso è Dio. Nella stessa pericope sta scritto che Gesù si è fatto carne, cioé‚ è divenuto uomo come noi, con le nostre stesse debolezze.

- Ma Gesù non si è fatto solo uomo, ha anche posto la sua dimora in mezzo a noi. Secondo il nostro modo di vivere, la casa di Gesù dovrebbe essere stabile, una dimora fissa in cui abitare. Invece Lui sceglie una tenda e non a caso! Gli ebrei erano per tradizione pastori nomadi, in continuo spostamento con le loro tende.

Inoltre sotto una tenda era stata posta l'Arca dell'Alleanza, con le tavole della legge donate da Javhé‚ a Mosé‚.

Gesù per abitare tra noi sceglie proprio la tenda perché‚ una dimora fissa lo avrebbe relegato in un solo posto, lontano dagli esseri umani. Lui invece vuole abitare in noi, in qualsiasi situazione ci troviamo, ovunque andiamo. Una casa fissa non Gli avrebbe dato questa possibilità! Il Signore è con noi sempre.

Per questo motivo il sacerdote a Messa saluta dicendo: "Il Signore sia con voi". La presenza in noi di Cristo non ci deve far temere poiché, come ci ricorda S. Paolo, "Se il Signore è con noi, chi sarà contro di noi? Che cosa possiamo temere?".

I presepi realizzati nelle nostre case dovrebbero farci ricordare che il Signore ha piantato la sua tenda in mezzo a noi e che non vuole andare più via dalla nostra vita. Se consideriamo vero il fatto che Gesù vive in noi, noi che portiamo dentro la sua divinità e l'umanità da Lui condivisa, non possiamo fare a meno di vedere negli altri il suo volto e di chiederci quanto abbiamo saputo accoglierlo in essi.