A proposito di onestà intellettuale…

Prima del Giubileo è uscito il celebre documento sulla “purificazione della memoria”, che è stato presentato dai giornalisti come “ La Chiesa chiede perdono per le Crociate”.

Di quel documento hanno parlato tutti, senza averlo letto!

Io l'ho letto – sono stato fra i pochi. Di Crociate si parla solo in un passaggio: sono due domande retoriche, in cui si fa capire che le Crociate sono state frutto di circostanze storiche che non si possono ripetere, e che non è corretto valutarle con la coscienza di oggi, plasmata da due millenni di cristianesimo.

Per parlare in modo onesto di Crociate ci vuole serenità di giudizio. Ma che serenità di giudizio ci può essere in un'Europa che vuole cancellare tutti i simboli religiosi, fino a punire – sono episodi recenti – chi porta al collo una piccola croce?

 


Le lotte per la difesa della cristianità

610, Gerusalemme: la città santa, sottratta dai Persiani ai Bizantini, viene riconquistata dai Cristiani.

733, Poitiers: Carlo Martello blocca la formidabile avanzata islamica alle porte della Francia (per riconquistare la penisola Iberica ci vorranno sette secoli).

1096-1274, le Crociate propriamente dette: otto pellegrinaggi armati per la difesa del Cristianesimo in Terrasanta.

1571, Lepanto: le flotte cristiane fermano al largo della Grecia l'avanzata dei Turchi Ottomani (vittoria il 7 ottobre, Madonna del Rosario).

1683, Vienna: i prìncipi cristiani impediscono l'invasione dell'Europa centrale da parte dei Turchi Ottomani (vittoria il 12 settembre, Nome di Maria).


Testimoni illustri


San Francesco d'Assisi ha sempre considerato fortemente la missione agli islamici, tanto da andarci. Alcuni suoi missionari sono stati i primi martiri francescani, mentre lui era ancora in vita. La visione dei loro cadaveri spinse ad entrare nella famiglia francescana un portoghese, che sarebbe diventato Sant'Antonio da Padova.

San Luigi IX, Re di Francia, era terziario francescano. Devotissimo, guidò il suo popolo alla VII e all'VIII Crociata, in cui trovò la morte. È tuttora il Patrono del Terz'Ordine francescano.

 


Il film di R. Scott


Qualche anno fa è uscito un film del grande regista Ridley Scott, che nella versione italiana aveva il titolo “Le Crociate”, peraltro improprio. È un bel film, ma non c'entra col dato storico. I Templari sono presentati come belve assetate di sangue, i preti sono dei delinquenti; l'unica figura nobile è il Saladino.

Il film manipola in modo marchiano la verità storica, piegandola ad un'esigenza tutta moderna, quella del dialogo fra le culture; esigenza che all'epoca dei fatti non poteva esistere.

Di manipolazioni di questo genere ce ne sono molte, e quasi sempre costruite in modo da recare il maggior danno possibile alla Chiesa cattolica.

 



Grande partecipazione alla conferenza di Andrea Arnaldi
Le Crociate raccontate con onestà

Quello delle Crociate è un tema spinoso, perché evoca comportamenti di cristiani del passato che appaiono incompatibili con il Vangelo e riguarda i delicati rapporti con l'Islam.

Ma parlare di Crociate oggi a Modena, come abbiamo fatto nella nostra parrocchia la sera di venerdì 1° dicembre alla presenza di almeno 250 persone, significa chiarire i rapporti fra noi cristiani e la cultura laicista dell'Europa, che cerca tutti i pretesti possibili per allontanare la gente dalla Chiesa.

Per fare un po' di chiarezza, la Parrocchia e Alleanza Cattolica hanno chiamato un relatore illustre: lo storico Andrea Arnaldi, conduttore di una rubrica di Storia della Chiesa su Radio Maria. Ecco una sintesi del suo intervento.

PRIMO: NON SCANDALIZZARSI

L'intento centrale della rubrica storica su Radio Maria è ristabilire la verità storica. Nel farlo, possiamo anche imbatterci in pagine oscure, ma queste non devono scandalizzarci.

La Chiesa , voluta da Gesù, è stata affidata all'uomo, che ha in sé la ferita del peccato originale, la tendenza al male. Tutti noi siamo peccatori e sbagliamo: ma allora perché dobbiamo scandalizzarci, quando la Storia della Chiesa ci presenta qualcun altro che ha sbagliato?

 

LE CROCIATE: DEFINIZIONE

Il termine “Crociate” fu coniato due secoli dopo la loro fine. I cristiani che vi partecipavano erano detti “Cruci signati”, cioè segnati con la Croce. Le Crociate erano pellegrinaggi armati, proclamati a partire dalla fine dell'XI secolo per difendere i pellegrinaggi e i territori dei Cristiani in Terrasanta.

Ce ne sono state otto, in un periodo durato quasi tre secoli, dalla prima indetta nel 1096 all'ottava del 1274.

ll termine “Crociata” è talvolta usato anche in senso lato, per indicare altri episodi di conflitto fra cristiani e non cristiani, sia prima delle Crociate vere e proprie (presa di Gerusalemme del 610, battaglia di Poitiers nel 733), sia dopo (battaglie di Lepanto nel 1571 e di Vienna nel 1683).

 

ONESTA' INTELLETTUALE

Le Crociate evocano anche episodi indifendibili, ma meritano di essere studiate e valutate nel loro senso più profondo, per andare oltre ai luoghi comuni e agli slogan. Per farlo, bisogna avere onestà intellettuale.

Dobbiamo pensare che noi abbiamo alle spalle due millenni di cristianesimo: abbiamo acquisito la tolleranza, la convivenza, il dialogo. Novecento anni fa questi valori non erano acquisiti.

Per valutare in modo onesto le Crociate dobbiamo cercare di calarci nella situazione storica e nella mentalità di quell'epoca, molto diversa dalla nostra.

 

LA CHIESA E LA SPIRITUALITA '

Dopo un lungo periodo di crisi, alla fine dell'XI secolo la Chiesa è molto rafforzata, e si presenta come centro ispiratore della realtà del tempo.

L'uomo di allora mette al centro della sua esistenza la dimensione soprannaturale, ha il senso della dipendenza da Dio; sa che c'è un bene e c'è un male, e di conseguenza ha il senso del peccato (cose che sembrano banali, ma che oggi sono in gran parte perdute).

Anche il pellegrinaggio, come pratica di devozione e penitenza, si sviluppa notevolmente, perché il cristiano, da sempre realista, sa di essere fatto di anima e di corpo, quindi ama rafforzare la propria fede cercando segni tangibili. Fra le mete predilette dei pellegrinaggi, Santiago de Compostela, Mont Saint Michel, San Michele al Gargano, Roma e la Terrasanta.

 

LA CIVILTA ' CRISTIANA ROMANO-GERMANICA E L'USO DELLA FORZA

Le invasioni barbariche si sono risolte in un fatto straordinario: gli invasori pagani comprendono che la religione degli invasi è superiore alla loro.

Da questa consapevolezza e dalle conversioni dei barbari al cristianesimo nasce la “civiltà cristiana romano-germanica”: un processo secolare, nel quale la Chiesa cerca di guidare i popoli barbari fuori dalla barbarie, istituendo usanze come la “Tregua di Dio”, la “Pace di Dio” o come la stessa cavalleria. Lo scopo è incanalare la forza bellica in un alveo di accettabilità, spiritualizzandola. E non c'è, a quel tempo, nient'altro da fare.

All'epoca gli strumenti diplomatici sono poco efficaci e non esiste in alcun modo un “pacifismo” di tipo ideologico: quindi lo scontro armato è la modalità normale per risolvere certe controversie. Non ci si può stupire, ad esempio, che i condottieri normanni amassero la guerra: discendevano dal feroce popolo vichingo, convertito al Cristianesimo da poco tempo e sommariamente. Un popolo non può cambiare le proprie abitudini da un giorno all'altro.

 

L' AVANZATA ISLAMICA E LE MOTIVAZIONI DELLE CROCIATE

In meno di 80 anni l'Islam conquista con la “guerra santa” e con distruzioni gravissime tutto il Medio Oriente, il Nord Africa e la Penisola Iberica : terre che erano cristiane da secoli.

L'Europa cristiana avverte di essere presa in una morsa a tenaglia; e la situazione si aggrava quando in Terrasanta prendono il potere i Turchi Selgiuchìdi, che attaccano e spesso uccidono i pellegrini cristiani.

L'idea di Crociata nasce quindi come incontro del concetto di pellegrinaggio col concetto di guerra giusta di legittima difesa.

Fra le motivazioni, ci sono senza dubbio quelle militari-difensive, economico-sociali e politiche; ma di certo la motivazione prevalente è quella religiosa. I “crucisignati” non si considerano militari, ma pellegrini; e lo sono nei loro atteggiamenti di preghiera e di condotta generale. Fra gli altri, lo scrive benissimo Mons. Luigi Negri, attuale Vescovo di San Marino, nei suoi saggi “False accuse alla Chiesa” e “Controstoria”.

 

MISTIFICAZIONI

A partire dal 1800 la cultura illuminista ha creato e diffuso una “leggenda nera” riguardo allo Crociate, manipolando la realtà storica per screditare il Cristianesimo, e in particolare la Chiesa Cattolica.

Proviamo a fare chiarezza su tre grandi mistificazioni.

1. Le Crociate non sono mai state uno “scontro di civiltà”. Neanche gli Islamici dell'epoca le videro così: per loro erano semplici battaglie, non distinguibili da quella che era la norma, l'abitudine alla guerra.

La consapevolezza di un periodo di lotte di cristiani contro l'Islam, e di conseguenza l'odio musulmano contro i Crociati risale al 1800-1900, quando si diffuse la “leggenda nera” contro il cristianesimo.

2. Le Crociate non sono mai state aggressioni militari. Negli intenti della Chiesa, dovevao essere missioni religiose e militarmente difensive, mai aggressioni all'inerme.

3. Le Crociate non hanno mai avuto l'intenzione di convertire alcuno al Cristianesimo. Nella dottrina della Chiesa da sempre l'adesione alla fede è stata libera, e San Bernardo di Chiaravalle scrive esplicitamente che spingere qualcuno a convertirsi con la forza è peccato mortale. La conversione forzata, che è normale nell'Islam, non è mai appartenuta al Cristianesimo.

 

FINE

Relazione a cura di Alessandro Bortolamasi