Attualmente vivo in Tunisia e studio l'arabo. La lingua araba si presenta con molte facce, diverse a seconda del paese in cui ci si trova, ma esiste una lingua detta arabo standard o letterario che serve a tutte le varie popolazioni a comunicare. Viene usato nei libri, nei giornali più importanti, dalla televisione. Per chi vive in un paese arabo conoscere l'arabo letterario è importante perché, oltre dare la possibilità di comunicare, permette di comprendere la cultura, i costumi e la religione di quei popoli.
Per me esiste una seconda ragione altrettanto importante e forse più importante. Nei Vangeli sono riportate alcune parole e fra si di Gesù, espresse nella sua lingua. Tutti ricordiamo: “Iloi, Iloi, lima sabactani?”, pronunciato sulla croce; “Effata!”, detto al sordomuto per guarirlo; “Qum!”, detto alla fanciulla per farla risuscitare. Queste fra si si dicono allo stesso modo nella lingua araba. Sono pochi esempi ma significativi per dire che la lingua che Gesù parlava assomiglia molto all'arabo.
Inoltre l'ascolto dei dialoghi del film di Mel Gibson “La passione di Cristo”, che sono in aramaico, ha confermato questa somiglianza. Perciò quando leggo qualche passo dei Vangeli penso a come Gesù può aver pronunciato le parole riportate e questo mi permette di avvicinarmi a Gesù per comprendere sempre meglio le sue parole.
Ermanno Forghieri |