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Il presepio realizzato in parrocchia LE DUE CASE
Scende quieta la notte e, sulla riva del mare, lentamente s'addormenta la città, nel
silenzioso rifugio delle case che s'alzano verso il notturno cielo. Improvvise, oscure
nubi minacciose s'addensano a ricoprir le lucenti stelle: Tuoni e lampi scuotano la
silenziosa terra e l'accecano di luce. La pioggia scrosciante crea torrenti nelle deserte
strade; l'acqua invade le case che paurosamente ondeggiano, fino a crollare nel nulla.
Grida di spavento e di morte si mescolano con la voce del vento e, lentamente, un tetro
silenzio smorza ogni suono. All'alba, nella luce del rinnovato sole un cumulo enorme di
macerie si staglia nell'azzurro del cielo. Sembra finita ogni vita ma, poco lontano, sulle
pendici rocciose d'un monte, da una casetta, illuminata arriva il pianto d'un Bimbo mentre
dal comignolo un leggero fumo bianco disegna mani che cercano il cielo. Mani che
ringraziano, mani che cercano l'amore di Dio. Nella casa, un Bambino appena nato cerca la
Mamma. Nell'aria tersa una voce racconta La Parabola delle due case: di un uomo stolto che
costruisce la casa sulla sabbia e di uno saggio che sceglie la roccia: La roccia è
proprio quel Bambino appena nato che chiama la mamma per amare il mondo
Egisto |
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Il presepio realizzato in sant'Ambrogio di Milano Il messaggio che si
coglie da questa opera in gran parte ben si ricollega all'omelia che il nostro Cardinale
ha pronunciato il 6 dicembre in questa basilica. Oggi nel mondo ci sono troppe disparità,
troppe ingiustizie economiche e sociali fra i diversi popoli che possono generare non
condivisibili moti terroristici, purtuttavia essi hanno questa matrice comune. Ecco quindi
che il presepio si articola in due piani contrapposti: di fronte a noi la città opulenta,
con le sue varie sfaccettature sociali, dai grattacieli al vecchio nucleo storico, al
centro la chiesa come punto d'incontro; ai nostri piedi invece abbiamo il popolo dei
diseredati della Terra con le loro baraccopoli di miseria. Fra i due punti una distesa di
ghiaccio, simbolo dell'indifferenza. Questo mare di gelida indifferenza è attraversato da
una piccola barca di umili pescatori con la parola del Messia che scioglie come per
incanto secoli di strati di gelida incomprensione ed egoismo, indicando una via di
salvezza e redenzione (simboleggiata dalla cometa tracciata sul ghiaccio) al mercantile
carico di grano verso coloro che nulla possiedono per colmare quelle disparità sociali
che da sempre dividono i vari popoli: i poveri li avrete sempre con voi. Il nostro Natale
sarà tanto più vero quanto più saranno i sacchi del nostro benessere che riusciremo a
caricare su quel mercantile che segue la rotta verso i poveri che abbiamo intorno a noi,
tutti i giorni. |
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