PROGETTO EDUCATIVO
Gruppo Sportivo S. Pio V
LA STORIA
Il Gruppo Sportivo s. Pio V è nato nel 1974 e da 26 anni, attraverso
le strutture parrocchiali e l’impegno volontario di tanti adulti e ragazzi, educa i
giovani attraverso lo sport ed in particolare modo il calcio.
Sul campo hanno dato i loro primi calci circa 3000 ragazzi suddivisi in
tutte le varie categorie. Attualmente abbiamo 8 squadre per un totale di 102
ragazzi.
LO SCOPO del progetto
L’impegno del gruppo è quello di mantenere vivo questo strumento
educativo aggiornato alle esigenze ed adeguato ai tempi, senza mai perdere di vista gli
obiettivi che devono rimanere quelli di far crescere i giovani nel rispetto dei valori
cristiani, aiutati dagli educatori nella loro crescita personale e di gruppo.
Per perseguire tali obiettivi il gruppo, attraverso gli allenatori e i
dirigenti, ha ritenuto necessario stilare un progetto che li aiuti a svolgere questo
impegno. Con questo vogliamo dire che i primi destinatari della proposta educativa sono
gli allenatori giovani. Il servizio rettamente inteso fa crescere questi giovani come
uomini e come cristiani.
Il progetto individua quindi la meta e i mezzi per raggiungerla e
permette di poter verificare durante il cammino il percorso fatto.
E’ l’Oratorio in quanto tale che con le sue direttive
educative detta le linee del progetto educativo del Gruppo Sportivo! Pertanto non
c’è Gruppo Sportivo dell’Oratorio che possa avere comportamenti o atteggiamenti
contrari a quelli stabiliti dall’Oratorio. Significa quindi che qualora il Gruppo
Sportivo non risponda o non segua queste direttive il Gruppo verrà sciolto.
PREMESSA
E’ considerazione comune che, per un buon funzionamento del gruppo
sportivo, non è solo necessario individuare una serie di regole da imporre e far
rispettare, ma è forse ancora più importante creare un clima che coinvolga tutti gli
operatori e gli iscritti e che si basi sul rispetto reciproco, sulla disponibilità a
collaborare, ma soprattutto infondere e valorizzare un vero e proprio spirito di
squadra.
OBIETTIVI
Educare attraverso lo Sport
Come riportato negli scopi già citati in questo documento, il gruppo
sportivo si vuole impegnare ad offrire un canale dove si possano educare i ragazzi ed
aiutarli nella loro formazione, sviluppando in loro un equilibrio personale ed
acquisire padronanza nelle relazioni con gli altri.
Questa precisazione ci permette di definire il ruolo che il gruppo
vuole avere all’interno dell’Oratorio s. Pio V e cioè quello di utilizzare il
pallone, che sempre affascina i ragazzi, non come obiettivo, ma come mezzo per un fine
più alto. Qualificarci non come una società sportiva attenta solo ai risultati e alle
classifiche, ma un GRUPPO che valorizza i ragazzi come persone in quanto tali e che aiuti
le famiglie del difficile ruolo educativo.
- Equilibrio Personale
Lungo questi mesi si è lavorato intensamente insieme,
dirigenti, allenatori adulti e giovani. Un importante lavoro di gruppo che ha permesso di
individuare i punti di riferimento a cui tendere per il raggiungimento del primo
obiettivo.
- Lealtà
Si intende aiutare i ragazzi ad avere un
comportamento leale in campo e fuori. Un ragazzo leale si qualifica come riferimento per
la squadra, come esempio da imitare, come persona che merita la fiducia degli altri.
- Attenzione al proprio corpo
Fare dello sport significa abituare il proprio corpo
ad avere una condizione fisica perfetta per essere sempre pronti a dare il massimo di se
stessi e raggiungere un buon risultato durante una gara. I ragazzi dovranno quindi essere
aiutati a curare la loro preparazione atletica, ma soprattutto a curare il proprio corpo,
per tutto ciò che riguarda, per esempio, l’alimentazione, l’attività e il
riposo.
- Padronanza del linguaggio
Partendo dal presupposto che la statura di un uomo
si misura dal mento in su e non viceversa, tentare di acquisire una padronanza del proprio
linguaggio ci sembra importante per scoprire che esprimersi in modi scorretti non aiuta a
vivere bene e non aggiunge centimetri alla propria altezza!
- Impegno
Come per il rispetto del proprio corpo
l’impegno personale è importante per il raggiungimento di qualsiasi meta. Siamo
convinti che a volte l’esito di una partita è condizionato dalla sorte – in
quanto anche il calcio è un gioco – ma siamo altrettanto sicuri che l'impegno e la
costanza di ognuno siano il trampolino di lancio per raggiungere risultati anche
agonistici.
- Competenza
Potremmo discutere per ore se campioni si nasce o si
diventa! Ma un modo comunque per provare a diventare protagonisti è quello di acquisire
quella competenza necessaria per sapere come sbrigarsela in ogni situazione.
- Autosufficienza e responsabilità
Tutti i punti citati in precedenza permettono di
raggiungere un equilibrio personale e credere nelle proprie capacità, divenendo quindi
autosufficienti e sicuri.
Strumenti
- Lo strumento principale della proposta educativa del Gruppo Sportivo è il complesso di
attività catechetiche che l’Oratorio propone quali cammini di preparazione ai
sacramenti, momenti di incontro per la cura della propria vita, momenti di riflessione
sulla fede. Questi devono essere proposti dagli educatori come momenti primari.
- Un secondo strumento estremamente importante è L’ESEMPIO che i dirigenti e gli
allenatori devono trasmettere ai ragazzi. Non si può chiedere serietà e lealtà ai
ragazzi se prima non vengono dimostrati. L’allenatore, soprattutto, riveste un ruolo
fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati: è la persona che è
a diretto contatto con i ragazzi, è il loro primo punto di riferimento. Quindi è chiaro
che un ruolo così impegnativo deve essere supportato dalla dirigenza attraverso un
confronto costruttivo e non di delega. Sarà compito della dirigenza ascoltare,
incoraggiare, difendere, sostenere e seguire da vicino ogni singolo allenatore.
L’allenatore a sua volta deve rendersi disponibile a partecipare ad incontri
formativi che lo aiutino ad assumere il ruolo che riveste e che lo renda più credibile di
fronte ai ragazzi aumentandone la stima e la fiducia.
- La dirigenza ha il preciso compito di mettere a disposizione tutte le strutture
necessarie per lo svolgimento degli allenamenti e delle partite, favorire preparazioni
particolari agli allenatori agli arbitri e definire le regole che devono essere rispettate
nello svolgimento delle competizioni, tra le quali garantire che non si verifichino
episodi violenti, imponendo agli allenatori di mettere in atto sospensioni dei giocatori
ed, eventualmente, in caso estremo, la squadra completa. Nel caso fossero coinvolti i
giocatori della squadra ospite, segnalare a chi di competenza i fatti non conformi alla
logica sportiva.
- Utilizzare tutte le strutture messe a disposizione della società per aumentare le
capacità e le doti atletiche dei ragazzi.
- Insegnare agli allenatori come comportarsi in caso di incidenti fisici durante le
attività sportive dando in dotazione un pronto soccorso.
- Impegno primario dell’allenatore è seguire la crescita dei ragazzi confrontandosi
costantemente con gli educatori più adulti e con le altre realtà educative
dell’Oratorio.
- Riscoprire il ruolo del capitano della squadra non scelto a caso, ma tra le persone che
si sono distinte per impegno e disponibilità in modo che diventino esempio per gli altri.
- Gli allenatori devono affidare ai ragazzi secondo le loro capacità incarichi di sempre
maggior responsabilità, quali sistemazione delle attrezzature, cura dei calendari e delle
classifiche, cura del sito web…
- Equilibrio con gli altri
Il secondo obiettivo raccoglie la volontà di insegnare
ai ragazzi come saper gestire e vivere i rapporti tra coetanei e adulti. Anche in questo
caso si sono evidenziati i seguenti punti di riferimento.
- Competitività
Non esiste sport dove non ci sia un vincente e un perdente o un
migliore e un peggiore. Ma il migliore o il vincente dovrà essere solo colui o coloro che
nel rispetto delle regole abbiano fatto del loro meglio compatibilmente con le proprie
capacità e le forze in atto. Educare alla sana competitività risulterà una meta
importante.
- Spirito di squadra.
Incrementare e favorire le relazioni tra i ragazzi della stessa età
utilizzando uno spazio come quello dell’oratorio per fare aggregazione sfruttando i
momenti di incontro come occasioni educative.
- Rispetto degli altri.
Le immagini alla televisione mostrano un calcio ricco di violenze e
scontri fisici come se il ragazzo della squadra avversaria non fosse un compagno di gioco
bensì un nemico! L’impegno dovrà essere quello di capovolgere questa
identificazione della squadra ospite. Chi gioca bene ed è un vero campione, per
sconfiggere l’avversario non ha bisogno d’altro che della sua competenza.
- Rispetto degli ambienti.
La corresponsabilità nella gestione degli spazi
utilizzati per l’esercizio sportivo risulterà fondamentale per comprendere il valore
delle cose che abbiamo e che ci sono state affidate.
Strumenti
Allenatori e dirigenti dovranno impiegare un notevole sforzo per il
raggiungimento del secondo obiettivo, ma anche in questo caso la figura
dell’Assistente (il don), l’ambiente in cui si opera e la disponibilità al
confronto tra gli operatori responsabili risulterà di aiuto. Tuttavia è opportuno
mettere in atto le seguenti direttive:
- Insegnare ai ragazzi il valore di una vittoria e come la si è ottenuta. Lo stesso vale
per le sconfitte.
- Saper gestire con autorità situazioni che spesso degenerano in campo e fuori. Questa
autorità parte dalla autorevolezza che si è riusciti a guadagnarsi con la stima!
Significa che l’esempio che diamo ci ritorna in possibilità di essere accolti e
ascoltati anche quando le cose da dire sono difficili da ascoltare come un rimprovero. I
ragazzi ci stimeranno nella misura in cui saremo veri e autentici: duri con noi stessi per
essere dolci con gli altri. Essere educatori costa caro in questo: la stima dei miei
ragazzi la guadagno non essendo permissivo, ma portandoli al loro bene.
- Seguire la crescita della squadra non solo in termini sportivi, ma di relazione tra le
persone collaborando anche con altre realtà che seguono i ragazzi.
- Responsabilizzare i ragazzi nella gestione degli ambienti, stabilendo mansionari e turni
di pulizia e coinvolgendo le squadre nei lavori straordinari. Tutto ciò dovrà risultare
scritto e visibile in modo che possa essere verificato. Questo è preciso impegno della
dirigenza che fornirà mansionari e turni e aiuterà perché questi vengano rispettati.
- Creare una tradizione in cui tutto il gruppo sportivo si incontri offrendo una
dimensione di continuità e dinamica di gruppo. A questo riguardo la dirigenza
organizzerà almeno due momenti di festa e di incontro in prossimità del s. Natale e
della fine delle attività.
- Proporre la partecipazione alla s. Messa domenicale prima della partita.
- Preparazione degli arbitri come garanti non solo dello svolgimento delle partite ma
anche dello stile in cui vengono disputate.
- La gestione delle situazioni particolari con i ragazzi dovrà essere concordata di
comune accordo tra allenatori, dirigenza e Assistente, consapevoli che tutti hanno un
preciso ruolo decisionale di competenza.
Ognuno, per il proprio ruolo, dovrà sentirsi strumento ed esempio per
gli altri, preparato e disponibile all’incontro.
RAPPORTO CON LE FAMIGLIE
Il rapporto tra famiglie e Gruppo Sportivo, nella storia delle Società
è risultato a volte complicato. Pensiamo che il mettere a disposizione dei genitori gli
obiettivi educativi che il gruppo sportivo si pone renderà il rapporto collaborativo e
costruttivo. Se il confronto sarà solo sui goal e sulle classifiche nessuno potrà
crescere!
Sarà premura di tutta questa comunità educante di trovare momenti
comuni di incontro e confronto perché famiglie, allenatori, dirigenza e Assistente siano
collaboratori dello stesso progetto: far crescere i ragazzi in un ambiente fecondo.
La dirigenza si rende disponibile per ascoltare ogni genitore per
qualsiasi problema inerente l’attività sportiva e i provvedimenti educativi e
disciplinari adottati.
COME UTILIZZARE IL PROGETTO
Il progetto dovrà avere una validità di almeno tre anni al fine di
poterne vedere i risultati. Potrà essere ampliato e modificato durante le verifiche
– nel caso in cui si riscontrino necessità di approfondimento o variazioni di
qualche punto. Le verifiche dovranno essere periodiche.
L’adesione a cariche societarie dovrà avvenire facendosi carico
degli obiettivi riportati nel progetto.
Il progetto mi custodisce se io custodisco il progetto.
CONCLUSIONI
Contiamo, con l’aiuto di tutti, di poter raggiungere uno stile che
ci dovrà contraddistinguere, come gruppo sportivo s. Pio V che fa del calcio uno
strumento di testimonianza, dove giocare diventa una scuola di vita perché
un pallone che rotola in campo è gioia, divertimento e amore tra le persone che
condividono la vita.