Parrocchia S.Martino in Marchirolo
una proposta di lavoro pastorale per i prossimi anni.
COME
E’ NATO IL PROGETTO.
Ø Dagli incontri e dal lavoro del Gruppo di Coordinamento Parrocchiale: dopo una attenta lettura della realtà sociale e cristiana della nostra comunità .
Ø
Si è individuata la
famiglia come attenzione prioritaria e quale fulcro di tutta l’attività
pastorale parrocchiale. I motivi che hanno portato a questa scelta derivano da alcuni aspetti: l’aspetto
problematico che la famiglia di oggi evidenzia (difficoltà nella coppia,
separazioni…); l’aspetto educativo (la fatica sia nella preparazione dei
giovani al matrimonio, sia nell’accompagnamento evolutivo dei bambini e dei
ragazzi); l’aspetto ecclesiale (perdita del senso della comunità e scarsa
partecipazione)
Ø
Non va affatto messa in
secondo piano poi la convinzione del valore della famiglia e del suo ruolo insostituibile
sia verso le persone che la compongono sia verso la società di cui è elemento
costitutivo.
Ø
Non solo: la scelta di
dare priorità alle famiglie è legata anche all’idea di Parrocchia che vogliamo
realizzare, quale “famiglia di famiglie”. Per fare questo non c’è altra strada:
passare attraverso le famiglie e il loro coinvolgimento.
IN
COSA CONSISTE IL PROGETTO (= come coinvolgere le famiglie)
Il Gruppo di Coordinamento Parrocchiale lo ha così definito:
Ø
passare
dall’accentramento al decentramento (andare alle famiglie, senza aspettare che
le famiglie vengano alla comunità);
Ø
questo da attuare
attraverso la creazione di 8 zone omogenee
sia geograficamente sia per numero di abitanti;
Ø
in ogni Zona occorre
individuare alcune famiglie e persone disponibili alla collaborazione; nel
frattempo è stato distribuito in tutte le case un questionario per suscitare
interesse sulle tematiche familiari e per raccogliere alcune indicazioni in
vista dell’organizzazione di alcuni incontri per le famiglie;
Ø
sono state individuate
alcune famiglie e invitate alla riunione di presentazione del Progetto con
l’intento di chiedere la collaborazione e la disponibilità per la realizzazione
dello stesso;
Ø
cosa si tratta di fare
(= i contenuti del Progetto): individuate almeno una o due famiglie per Zona,
con loro, fare alcuni incontri per definire bene il loro ruolo e i compiti loro
affidati che, a grandi linee, potrebbe consistere in questi:
a)
essere famiglie di
riferimento, nella zona, per le altre famiglie;
b)
cercare di conoscere le
famiglie e aiutarle nel conoscersi tra loro;
c)
accogliere e segnalare
arrivi di nuove famiglie come pure la partenza di altre;
d)
informare e coinvolgere
le famiglie nelle iniziative proposte dalla comunità;
e)
raccogliere i problemi,
i bisogni e riportarli alla comunità;
f)
trovare spazi, luoghi
dove sia possibile incontrarsi, nella zona, con le famiglie per momenti di
preghiera e di riflessione (spazi in cui si possano riunire almeno 20- 25
persone);
g)
organizzare nella Zona,
in collaborazione con tutte le famiglie disponibili, momenti comuni di
incontro, di fraternità;
h)
tenere il raccordo con
la Comunità parrocchiale e il Gruppo di Coordinamento.
LE
TAPPE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO.
Ø
Da marzo a maggio: incontri
di preparazione per le famiglie referenti di zona disposte a collaborare;
foglio informativo per far conoscere a tutti il progetto; visita del parroco
alle famiglie.
Ø
In maggio: incontri di
preghiera nelle 8 zone e festa della famiglia e degli anniversari di matrimonio
(domenica 12/5)
Ø
Da giugno ad agosto:
eventuali domeniche o serate di festa e di incontro per le famiglie organizzate
dalle varie zone.
Ø
Con settembre serie di
incontri formativi in oratorio tenuti da esperti sui temi emersi dal questionario.
Ø
In settembre e ottobre:
incontri tra le famiglie referenti per una prima verifica e per programmare il
nuovo anno con l’intento di favorire: l’aiuto reciproco nei bisogni che si
manifestano (malati, anziani,…); l’opportunità di una catechesi sia battesimale,
sia ai sacramenti dell’iniziazione cristiana da farsi nelle zone.
Ø
Con novembre: eventuali
tentativi di catechesi per adulti o incontri di riflessione per Zona.
STRUMENTI
OPERATIVI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO.
Ø
Il Gruppo di Coordinamento
Parrocchiale come primo riferimento.
Ø
Il Gruppo Famiglie
referenti di Zona.
Ø
Altre persone delle
zone con disponibilità diverse
Ø
Il foglio informativo
(… giornalino ?)
Ø
Luoghi di incontro per
ogni zona.
Ø
Incontri in Oratorio
con esperti su tematiche emerse dai questionari: su 1200 rientrati in n° di 29;
temi segnalati: Il matrimonio sacramento, l’adolescenza e le droghe; il
mestiere del genitore e le separazioni…
In parallelo
a questo occorre lavorare su:
1)
l’Eucaristia domenicale
come incontro settimanale per tutte le famiglie;
2)
la catechesi
battesimale
3)
la catechesi dei
ragazzi nelle case
4)
il coinvolgimento delle
famiglie nell’animazione dell’oratorio (sia domenicale che serale)
5)
il rapporto
famiglie-caritas per un coordinamento nel volontariato e nella solidarietà;
6)
la realizzazione del
Consiglio Pastorale Parrocchiale.