Oleis
N 46° 01.05 -
E 013° 23.55
CHIESA PARROCCHIALE
La Chiesa attuale della Parrocchia di Oleis, dedicata ai santi Giovanni Battista e Nicolò Vescovo, sorge nello stesso sito di un'antica chiesa edificata nel 1605 dai nobili Girolamo Leonardo e Adriano Maseri di Oleis.
Fu costruita nella sua ampiezza e nella sua sobria architettura negli anni 1888-1890, essendo il precedente edificio ormai in rovina ed insufficiente per la popolazione del tempo. Il progetto fu disegnato gratuitamente da don Leonardo Piva, cappellano del cimitero di Udine, e realizzato dall'impresario Vittorio Bigaro di Mortegliano.
La posa della prima pietra, con pergamena incorporata a memoria di tale evento, avvenne il 24 agosto 1888 con la benedizione di don Domenico Miani, Vicario di Rosazzo, alla presenza di don Francesco Zamparo, cappellano locale, e di tutta la popolazione.
Dopo tre anni di lavoro si completò, nelle sue grandi linee, quella che è oggi la nostra Chiesa, in stile gotico toscano, con facciata in pietra a vista e lesene intonacate, portale ad arco a sesto acuto con stucchi, rosone centrale e profilo superiore di archetti pensili.
All'interno, l'aula rettangolare ad una sola navata è caratterizzata da soffitto a vele, presbiterio elevato ed abside semicircolare con soffitto a botte.
Tutta la popolazione diede un determinante contributo in offerte e prestazioni di manodopera. Il Vicario, il 2 gennaio 1894, in una lettera di elogio scriveva che " ... la popolazione di Oleis, fornendo i mezzi necessari per la ricostruzione della propria Chiesa, diede una splendida riprova di quanto possa il buon volere associato alla concordia".
Alcuni lavori di completamento dell'opera si attuarono negli anni successivi - nel 1897 fu restaurato l'acciottolato del sagrato sul quale è ancora visibile tale data - e il 3 luglio 1902 S.E. monsignore Pietro Zamburlinì, Arcivescovo di Udine, la consacrò, come testimonia la scritta incisa sulla lapide marmorea interna, posta nella parete nord:D.O.M.
TEMPLUM HOC
AN. MCCMXC RAEEDIFICATUM ET AUCTUM
IN HONOREM S. JO. BAPT. ET NICOLAI E.C.
ILL.MUS ET REV.MUS PETRUS ZAMBURLINI
ARCHIEPISCOPUS UTINENSIS
DIE III IULII MCMII
SOLEMNITER DICAVITNel 1924, il cappellano don Pietro D'Agostína fece opportuni lavori di riparazione e, lungo il lato destro della Chiesa, ampliò il piccolo vano preesistente, ricavando una nuova sagrestia "opera necessarissima condotta a termine nel giro di pochi mesi".
Successivamente, per molti anni, l'edificìo richiese solo interventi di ordinaria manutenzione.
Il 15.7.1960, con decreto di S.E. mons. Giuseppe ZAFFONATO, la Chiesa cappellaniale divenne parrocchia autonoma, staccandosi da quella abbaziale di S.Pietro apostolo di Rosazzo dalla quale dipendeva fin dal 1820.
Don Pietro D'Agostina, dopo aver retto la cappellania fin dal 1908, divenne il primo parroco dal 23.4.1961 al 23.3.1965, data della sua morte.
Nel 1975 - era allora parroco don Paolo Caucig - per rendere la Chiesa più moderna e adeguata alle nuove normative del Concilio Vaticano, si sostituì la vecchia balaustra e, con lo stesso materiale marmoreo, si realizzarono due amboni posti ai lati del presbiterio; venne collocato un nuovo altare rivolto verso i fedeli contestualmente, rifatta la pavimentazione del coro (la spesa di tali opere fu sostenuta quasi totalmente dal prof. Attilio Maseri).
Nella stessa occasione fu sostituito il vecchio impianto elettrico e quello di amplificazione.
Negli anni 1976-'77, nel quadro d'ammodernamento e di restauro della Chiesa, furono portati a termine la pavimentazione in marmo, l'impianto di riscaldamento, il restauro delle porte d'ìngresso, la realizzazione di una nuova sagrestia per le messe feriali invernali, nonché la bella decorazione dell'abside. I lavori furono inaugurati il 20.11.1977 con la partecipazione di S.E. Mons. Emilio Pizzoni.
I parrocchiani contribuirono alle spese in maniera generosa.
Con il nuovo parroco don Angelo Battiston, nel 1981 fu elettrificato l'orologio del campanile e nel 1983 venne rifatto l'acciottolato del sagrato, utilizzando il vecchio materiale e modificando la rampa della scalinata, realizzata in pietra di Torreano.
Dal 14.11.1989 al 16.3.1992, per la vetustà delle strutture e delle finiture, esposte alla corrosione degli agenti atmosferici con infiltrazioni di umidità, e per le conseguenze del sisma del 1976, si provvide al restauro e al risanamento conservativo della Chiesa e del campanile con interventi sostanziali.
Vennero demoliti e rifatti gli intonaci esterni, ripassata la copertura in coppì, sostituite le grondaie e realizzato, lungo il perimetro esterno della Chiesa, un marciapiede con una canalizzazione fognaria.
Per quanto concerne il campanile, vennero effettuati consistenti lavori strutturali: furono demoliti i solai in legno e rifatti in calcestruzzo, irrigiditi i pilastri della cella campanaria con tiranti in trefoli e rifatta la vecchia merlatura, che era stata rimossa a seguito del terremoto del 1976, con elementi in calcestruzzo e rivestimento in mattonelle.
Nell'ambito degli stessi lavori, fu provveduto all'isolamento strutturale della centrale termica, alla realizzazione di una scala d'accesso alla soffitta con utilizzo della stessa. Venne anche ricavata una cappella per le Confessioni, con annesso piccolo locale per il deposito di materiale delle pulizie ed un servizio igienico.
All'esterno della Chiesa fu costruita una rampa di accesso al sagrato per il superamento delle barriere architettoniche, costituite dalla scalinata.
La consistente spesa affrontata, venne coperta con vari contributi: della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comitato Iniziative Paesane, della Cassa Rurale e Artigiana di Manzano, della Banca Popolare di Cividale e con raccolte della popolazione.
Nel 1995, il nuovo parroco don Dino (Leonardo) Pezzetta provvide ad adeguare alle nuove norme l'impianto elettrico della Chiesa.
Le spese sostenute furono pagate, in breve tempo, con offerte spontanee della popolazione.
Per i prossimi interventi si è certi di poter contare sulla generosità di tutti: la nostra Chiesa rimane cantiere aperto.
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