Vita di Sant'Antonio |
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2 - La vita |
2 - La vita del SantoAntonio, di cui conosciamo bene la vita grazie alla biografia scritta dal suo discepolo Atanasio, nacque in Egitto, a Coma, una località sulla riva sinistra del Nilo, intorno all'anno 250. Malgrado appartenesse ad una famiglia piuttosto agiata, mostrò sin da giovane poco interesse per le lusinghe e per il lusso della vita mondana: alle feste e ai banchetti infatti preferiva il lavoro e la meditazione, e alla morte dei genitori distribuì tutte le sue sostanze ai poveri. Compiuta la sua scelta di vivere come un eremita, si ritirò dunque in solitudine a lavorare e a pregare, dapprima nei dintorni della sua città natale e successivamente nel deserto. Qui trascorse molti anni vivendo in un'antica tomba scavata nella roccia, lottando contro le tentazioni del demonio, che molto spesso gli appariva per mostrargli quello che avrebbe potuto fare se fosse rimasto nel mondo. A volte il diavolo si mostrava sotto forma di bestia feroce - soprattutto di porco - allo scopo di spaventarlo, ma a queste provocazioni Antonio rispondeva con digiuni e penitenze di ogni genere, riuscendo sempre a trionfare. La sua fama di anacoreta si diffuse ben presto presso i fedeli e Antonio, che voleva vivere assolutamente distaccato dal resto del mondo, fu costretto più volte a cambiare luogo di "residenza" per sfuggire alla ressa di coloro che accorrevano da lui da ogni parte per avere i suoi consigli e per vederlo. Intorno al 311 si recò ad Alessandria per prestare aiuto e conforto ai cristiani perseguitati dall'imperatore Massimiano; poi si ritirò sul monte Qolzoum, sul Mar Rosso, ma dovette tornare ad Alessandria poco tempo dopo per combattere l'eresia ariana, sempre più diffusa nelle zone orientali dell'impero. Malgrado conducesse una vita dura e piena di privazioni, Antonio fu molto longevo: la morte (da lui stesso predetta) lo colse infatti all'età di 105 anni, il 17 gennaio del 355 (o 356), nel suo eremo sul monte Qolzoum. Sulla sua tomba, subito oggetto di venerazione da parte dei fedeli, furono edificati una chiesa e un monastero; le sue reliquie nel 635 furono portate a Costantinopoli, per poi dirigersi verso la Francia a cavallo tra il IX e il X secolo. Si narra che la prima tappa "francese" delle spoglie mortali di Antonio fosse La Motte - Saint Didier, località dove sorse l'ordine degli Ospitalieri, che furono detti appunto "Antoniani". Ora esse riposano nella chiesa di Saint Julien, ad Arles. |
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