CAMMINARE,
EDIFICARE E CONFESSARE
da Camminiamo Insieme
- anno 30, n.28 del 24/03/2013
La prima
omelia di Papa Francesco: "Come Abramo rimaniamo nella luce del Signore"
In queste tre letture vedo che c'è qualcosa di comune: è il movimento. Nella
prima lettura il movimento nel cammino; nella seconda lettura, il moviment
nell'edificazione della Chiesa; nella terza, nel Vangelo, il movimento nella
confessione. Camminare, edificare, confessare. Camminare. "Casa di Giacobbe,
venite, camminiamo nella luce del Signore" (IS, 2,5) Questa è la prima cosa
che Dio ha detto ad Abramo: "Cammina nella mia presenza e si irreprensibile"
Camminare: la nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo la cosa non
va. Camminare sempre, in presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando
di vivere coi quella irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo, nella
sua promessa. Edificare, edificare la Chiesa. Si parla di pietre: le pietre
hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spiritc Santo. Edificare
la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso
Signore Ecco un altro movimento della nostra vita: edificare. Terzo, confessare.
Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose,
ma se nor confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una Ong assistenziale,
ma non Chiesa, Sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando
non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai
bambini sulla spiaggia quando fanno dei palazzi di sabbia, tutto viene giù,
è senza consistenza. Quando non si confessa Gesù Cristo, mi sovviene la
frase di Leon Bloi: "Chi non prega 11 Signore, prega il diavolo". Quando
non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità
del demonio. Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non
è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare, a volte
e: sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino:
sonc movimenti che ci tirano indietro. Questo Vangelo prosegue con una situazione
speciale. Lo stesso Pietro che ha confessatc Gesù Cristo, gli dice: "Tu
sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di Croce.
Questo non c'entra. Ti seguo con altre possibilità, senza la Croce". Quando
camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce, e quandc confessiamo
un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo
vescovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore. Io vorrei
che tutti, dopo questi giorni di grazia, abbiamo il coraggio, proprio il
coraggio, di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore;
di edificare la Chiesa su] sangue del Signore, che è versato sulla Croce,
e di confessare l'unica gloria: Cristc crocifisso. E così la Chiesa andrà
avanti. Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, per la preghiera della
Madonna, nostra Madre, ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare
Gesù Cristo Crocifisso. Così sia.
don Piergiorgio