LA PARROCCHIA DI S. MARCO: IERI... OGGI...
Con la costruzione della cinta di Mura ultimata nel 1645, si ebbe un rapido sviluppo delle frazioni suburbane.
L'Arcivescovo, Mons. Martino Bianchi, preoccupato della vita spirituale dei cristiani residenti all'esterno della Mura cittadine, pensò di creare due Parrocchie, di cui una dedicata a
S. Marco e Rocco.
Trovato il luogo per erigervi la Chiesa, una località chiamata Sanrocchino, se ne fece richiesta ai Canonici Lateranensi di
S. Frediano, proprietari, i quali, nel 1776 fecero dono del terreno per costruirvi la Chiesa, il Campanile, la Canonica e il Cimitero.
La Parrocchia di S. Marco e Rocco, eretta con decreto arcivescovile il 4 Marzo 1779, deriva dallo smembramento delle frazioni 5.
lacopo alla Tomba, Acquacalda, Giannotti, dalla Parrocchia di S.Leonardo rimasta entro la nuova cinta di Mura.
Il primo Parroco fu Carlantonio Franceschini, originario di S. Martino in Colle. I Parroci che dal 1779 ad oggi si sono alternati nella guida della Parrocchia di
S. Marco sono in tutto 13, compreso l'attuale,Marco Gragnani, Parroco dall'
Settembre 1997.
Agli inizi di questo secolo, la Chiesa esistente era in pessime condizioni, e non vi erano soluzioni né per il restauro né per l'amplia- mento. La popolazione raggiunte le 3000 unità dalle 700 che aveva un secolo prima, aveva bisogno di una Chiesa più grande e di ambienti capaci di accogliere soprattutto i ragazzi e i giovani, molto numerosi, per le loro attività.
Con una sensibilità tutta particolare per questi problemi giunse quale Parroco di
S. Marco, don Pietro Tocchini, nominato il 6 Marzo1909.
Dal 1911, con una lettera a tutti i parrocchiani, si inizia l'opera di sensibilizzazione per la costruzione della nuova Chiesa.
L'arcivescovo, Mons. Arturo Marchi, appoggiò immediatamente l'iniziativa.
Il 12 Maggio 1912 l'Arcivescovo benedì la prima pietra mentre fu chiamato a dirigere i lavori il Signor Achille Orzali, autore di un secondo disegno dopo che il primo fu giudicato inattuabile dalla Commissione Edilizia del Comune di Lucca.
Per alcuni anni un dissidio tra Parrocchia e Comune, circa la proprietà del terreno ove sorgeva il complesso parrocchiale, portò a momenti di vera tensione, con sospensione dei lavori e ricorso all'autorità giudiziaria. Nel 1915 fu definitivamente riconosciuta alla Parrocchia di
S. Marco e Rocco la proprietà di tutto il terreno ove
sorgeva la Chiesa, la Canonica, il Campanile, il Cimitero e di tutta l'area del
Piazzale lungo la via S. Marco e la Via delle Ville.
Durante la grande guerra (1915-1918) i lavori furono sospesi. Ripresero nel 1920
a ritmo molto sostenuto. Nel 1921 dalle fondamenta si arrivò a mettere il
tetto, a posare il pavimento e un altare provvisorio in legno.
23 Ottobre del 1921 la nuova Chiesa fu benedetta e vi fu celebrata la S. Messa
dal parroco, don Pietro Tocchini.
Dopo i necessari ulteriori lavori, l'altare in marmo, gli altari laterali
(provenienti dalla ex Chiesa del Carmine, ora mercato) il 7 Settembre del 1924
Mons. Arcivescovo, Artuto Marchi, consacrava la Chiesa a cui seguiva la S. Messa
celebrata da Mons. Vincenzo Del Carlo, Vicario Generale.
Il progetto, l'esecuzione e la direzione dei lavori furono del Signor Achille
Orzali. Dopo il 1920 si aggiunse l'Arch. Italo Baccelli che curò in modo
particolare il progetto e l'esecuzione dell'altare maggiore.
Mentre ancora si lavorava per la definitiva sistemazione della Chiesa, giunse la
nomina di don Pietro Tocchini a Rettore del Seminario Arcivescovile. Era il 3
Febbraio 1930. Per 21 anni la Parrocchia di S. Marco lo aveva avuto come
parroco.
Il 31 Marzo del 1930 fu nominato Parroco, don Giuseppe Casali. Continuò i
lavori non ancora terminati mentre dava un grande impulso alle attività
pastorali, all'Associazionismo cattolico e si impegnava alla diffusione della
Stampa di indirizzo cristiano con la istituzione e la direzione
dell'Associazione «Regnum Christi».
Rinunziò alla Parrocchia il 27 Febbraio 1948 per collaborare a Roma nel
movimento «Per un mondo migliore» fondato e animato dal gesuita P. Riccardo
Lombardi.
Il 10 Novembre 1948 fu festosamente accolto a S. Marco don Giuseppe Milani.
Insieme alla cura pastorale toccò a don Milani concludere la costruzione
dell'Oratorio, riparare il tetto della Sacre stia e quello della Chiesa. Nel
1955, in occasione della Visita Pastorale, fu imbiancata la Chiesa.
Ma l'opera di maggiore impegno economico del lungo ministero di don Giuseppe
Milani fu la costruzione del Campanile e la sua inaugurazione (1961), delle
opere parrocchiali quali si possono vedere al momento attuale e della nuova
Canonica inaugurata il 25 Aprile del 1982, festa di S. Marco.
In conseguenza di un incidente stradale, Mons. Milani morì il 7 Luglio del
1982.
Sua Eccellenza Mons. Giuliano Agresti, Arcivescovo di Lucca, chiamò a
sostituire il parroco defunto, don Antonio Tigli.
Alla fatica di far procedere una parrocchia ricca di iniziative, attività e
impegni di apostolato, si aggiunsero quasi subito problemi di lavori urgenti e
indilazionabili.
Fu infatti nel Febbraio del 1983 che un violento temporale danneggiò parte del
tetto della Chiesa dal lato della Via S. Marco.
I Vigili del Fuoco prontamente intervenuti recinsero la zona. Di li a pochi
giorni il Sindaco di Lucca intimò di eseguire i lavori di riparazione entro e
non oltre i 60 giorni.
Ebbe così inizio l'avventura di questi anni.
Sotto la direzione dello «Studio Tre» diretto dal Geom. Piero Baccelli, dall'Ing.
Giovanni Mogavero e dall'Arch. Paolo Pergola, con l'aiuto e l'esperienza della
commissione parrocchiale già costituita da don Milani e ancora in attività, fu
scoperchiato tutto il tetto della Chiesa e riparato in più punti; fu rifatto
completamente tutto l'intonaco esterno, l'imbiancatura di tutto il complesso e
sostituite le canale di lamiera con canale di rame. Fu riveduto l'impianto
antifulmine e fatto un trattamento speciale alla statua del Buon Pastore che
rischiava di sgretolarsi. Ciò tra il 1983 e il 1984
Concluso questo lavoro e costatato l'afflusso dei ragazzi, degli adolescenti e
dei giovani alla vita parrocchiale, si pensò di utilizzare i terreni del
Beneficio parrocchiale come luoghi di gioco e d'incontro.
A questo scopo fu trasformato il vecchio Cimitero in campo da calcio, fatta una
piazzuola in asfalto per il tennis da tavolo; un campo da tennis, da pallavolo e
pallacanestro. I locali cadenti in fondo al giardino con ingresso da Via delle
Ville furono restaurati ricavandone una sala, una cucina e uno spogliatoio con
servizi e docce.
Una parte del cortile, alberata e a prato, fu sistemato ad uso privato della
famiglia parrocchiale.
Sono gli anni 1984 e 1985.
Fu la volta poi del riscaldamento della Chiesa e dei locali parrocchiali. Vi
lavorarono per diversi mesi la Ditta Rama, Vangelisti e Milani.
Contemporaneamente la vecchia Sacrestia fu trasformata in Cappella per i giorni
feriali e il ripostiglio adiacente la Chiesa, in Sacrestia.
Data l'entità dei lavori, il numero dei permessi da parte del Comune, della
Curia Arcivescovile e della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali, il
procedere del tutto fu assai lento. Occupò il periodo 1985 - 1987.
La Cappella fu benedetta e aperta al culto il 17 Marzo 1987 da mons. Giuliano
Agresti, Arcivescovo di Lucca.
Si inizia intanto a pensare alla definitiva sistemazione della Chiesa
parrocchiale. Con lo studio Tre, con la Commissione Arcivescovile per l'arte
sacra, con l'incaricata della Soprintendenza, si fanno sopralluoghi. Si inizia
ad abbozzare qualche progetto. Si ascoltano vari esperti. Si visitano chiese già
ristrutturate. Si cercano e si individuano alcune opere pregevoli da incastonare
nell'esistente.
È continuo il contatto con la Curia e la Soprintendenza. Lo Studio Tre e il
nuovo organismo parrocchiale «Il Consiglio parrocchiale per gli affari
economici» lavorano con generosità e competenza.
Nel 1989 si iniziano i lavori all'interno della Chiesa Parrocchiale. Da Giugno a
Dicembre le celebrazioni si svolgono nella Cappella e nell'ex Oratorio.
La Ditta edile Marchi di S. Pietro a Vico ha il compito di risanare tutta la
parte muraria. L'umidità ha avuto un ruolo devastante.
Contemporaneamente la Ditta Vangelisti lavora intorno all'impianto elettrico; la
Mizar di Querceta a quello di amplificazione; l'A.Zeta di Lucca posa il
pavimento; il Paganucci marmi di S. Marco opera intorno agli antichi altari
laterali per alcune modifiche che lascino più spazio ai fedeli. Intanto si
fanno due aperture, una in facciata e l'altra nell'abside. Quest'ultima viene
chiusa da una vetrata che rappresenta lo Spirito Santo. In calce lo stemma del
5. Padre Giovanni Paolo Il e l'anno dell'esecuzione del lavoro. Infine, in
questa fase, la Ditta Polloni di Firenze restaura tutte le vetrate, la maggior
parte delle quali è mal ridotta.
Nell'Ottobre del 1990 la fase più delicata.
La definitiva sistemazione del presbiterio (altare sede del
celebrante, ambone, Fonte battesimale). L'altare del SS. Sacramento con il suo
prezioso tabernacolo. L'Acquasantiera cinquecentesca all'ingresso della Chiesa.
Un'armonia di antico e nuovo posto in opera della Ditta Menchini di Querceta
È il momento di collocare le panche, donate dai parrocchiani come d'altra parte
tutto il resto. Sono state fatte da Spinelli di Milano su disegno e progetto
dell'Arch. Paolo Pergola. Sempre su disegno di Pergola la parte lignea della
Sede del celebrante, dell'Ambone, gli sgabelli e le panche del Presbiterio e del
Coro. L'esecuzione del lavoro è della Ditta Bertolini e Lovi di Fagnano.
Altra opera di notevole rilievo sono le bussole o porta principale e porte
laterali. Sono una composizione di acciaio e legno eseguite dai falegnami
Serafini e Giampaoli di Marlia e dalla Officine Davini di Monsagrati. Il Davini
è anche l'esecutore del grande lampadario del Presbiterio.
L'imbiancatura di tutto l'interno è opera dei F.lli Guidi come è tradizione da
quando è stata costruita la nuova Chiesa.
Ultima opera in ordine di tempo il totale rifacimento dell'impianto elettrico
delle Campane.
In questi anni, soprattutto negli ultimi tre, al lavoro dello «Studio Tre», si
aggiunge l'intervento prezioso della Dott. Filieri della Soprintendenza ai Beni
culturali e ambientali, della Dott. Hartmann, restauratrice del bellissimo
Crocifisso del Sec. XV, del Dott. Sutter, restauratore del Tabernacolo, del
Fonte Battesimale, dell'Acquasantiera, dei Prof. Giannetto Salotti, scultore,
autore delle colombe che ornano l'altare della celebrazione.
La benevolenza dell'Arcivescovo Agresti ha fatto si che la Chiesa di S. Marco
fosse dotata di opere antiche che resteranno come memoria di un Vescovo che ha
amato la nostra parrocchia e che aveva tanto desiderato di poterla inaugurare.
Le opere d'arte più volte menzionate sono state traslate da al cune chiese
ormai chiuse al culto. Il Fonte Battesimale da S. Giulia. Il Tabernacolo dalla
Chiesa del Crocifisso dei Bianchi. Il Crocifisso, l'acquasantiera, la tela
dell'altare del SS. Sacramento, quella dell'al tare del Coro, quella sovrastante
il Fonte Battesimale dalla Chiesa di S. Gerolamo.
Tutti questi oggetti sono stati iscritti nell'inventano della Parrocchia di S.
Marco che dovrà assicurarne la conservazione e difenderne la preziosità.