Il
Beato Angelico di S. Maria del Soccorso
Il
Cristo incoronato di spine (tempera e oro Su tavola. cm 55 x
39) del Beato Angelico è giunto alla Parrocchia di S. Maria del
Soccorso per donazione di Silvestro Silvestri due anni dopo l’inizio
dei lavori di costruzione della chiesa (1837).
Tutta
la critica più recente è concorde nel considerare il dipinto come
opera autografa del Beato Angelico (Vicchio di Mugello 1400 Ca. — Roma
1455) e nei datano attorno al 1450 (De Marchi, 990) per le affinità,
stilistiche con la Pala di Bosco ai Frati, certamente databile
tra il 1450 ed il 1452, conservata nel Museo di San Marco a Firenze.
Fino
al 1928 la tavola è rimasta ignota a tutti i conoscitori dell’Angelico
e del Quattrocento fiorentino, sebbene il Piombanti, nella sua Guida
storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno (1904),
l’avesse menzionati, come appartenente alla Scuola di Giotto, e
sebbene il Vigo (Livorno, 1915), respingendo il generico
accostamento a Giotto, ne parlasse come di un’opera della fine del
sec. XIV.
Fu
Roberto Longhi (Un dipinto delI ‘Angelico a Livorno, in
Pinacotheca”, 3, nov-dic., 1928) che, “in una fortunata ricognizione”
alla Chiesa di S. Maria, del Soccorso di Livorno, per primo attribuì il
dipinto al Beato Angelico ed avanzò una possibile datazione fra
il 1430 ed il 1435, accostandolo ad una delle opere più note del
periodo giovanile dell’artista il Tabernacolo dei Lanaioli (1433).
Il
merito dì aver portato “la tavoletta di Livorno alla ribalta di un’esposizione
internazionale” spetta a Mario Salmi che nel 1955, propose di esporla
come opera certa del Maestro alla mostra celebrativa del Beato Angelico,
tenutasi a Firenze nel Museo di San Marco.
Nell’articolo
pubblicato sii “Rivista di Livorno” nel 1957, L’Angelico di
Livorno, il Salmi precisa la provenienza del dipinto, già
individuata dal Piombanti, trascrivendo la scritta sul tergo della
tavola: Dono fatto da Silvestro Silvestri alla Chiesa che si edifica di
Santa Maria del Soccorso del presente quadro che rappresenta il Volto
Santo di Gesù Cristo, pittura di Giotto, a condizione che sia posto all’adorazione
sopra un altare della suddetta Chiesa. — Livorno a 15 dicembre 1837”.
Il
dipinto si trova attualmente, dal 20 maggio 1988, in deposito e custodia
presso il Museo Fattori del Comune di Livorno, ed è stato esposto nel
1990 in occasione della mostra Pittura di luce. Giovanni di Francesco
e l’arte fiorentina di metà Quattrocento, a cura di Luciano
Bellosi, presentata a Firenze nelle sale di Casa Buonarroti dal 16
maggio al 20 agosto, e presso il Museo Civico “G. Fattori” di Villa
Mimbelli di Livorno per l’esposizione di Antichi dipinti delle
collezioni cittadine dall’11 marzo al 20 aprile 1997
Nella
Cappella dell’Addolorata della chiesa di S. Maria del Soccorso si
trova una copia del dipinto dell’Angelico eseguita dal pittore
livornese Cesare Castellani.
a
cura di Irene Amadei |