Gruppo Livorno 1°

 

Nel 1922, nasceva nella Parrocchia di S. Giuseppe il primo barlume di scoutismo a Livorno. Vicissitudini legate alla particolare situazione storica, imposero però la chiusura di questo primo nucleo che però risorse nel 1974 per volontà di don Pino Pastorino, che aiutava don Ernesto Vignali nella conduzione della Parrocchia. L’idea era di diventare un gruppo che fosse per lo sviluppo sociale e per l’educazione dei ragazzi del quartiere, alcuni dei quali vivevano in situazione di difficoltà di vario genere, anche economica.

Il Livorno 1 è sempre stato un gruppo di quartiere, uno dei primi gruppi legati a filo diretto con la parrocchia e con l’ambiente sociale da cui provenivano i ragazzi.

Nato solo con il Reparto maschile, il gruppo si è via via ampliato aprendo il Branco, il Noviziato e, nel 1979, le Guide.

La crescita del Gruppo e della Comunità Capi, alla metà degli anni ottanta, ha prodotto un profondo cambiamento generazionale che ha portato all’apertura di nuove unità in Corea (quartiere popolare della città) da cui in seguito è nato il Livorno 10.

Per molto tempo e per molti ragazzi, il Gruppo scout ha rappresentato un momento di forte aggregazione, in quanto era l’unica occasione di incontro e rappresentava la sola realtà giovanile sul territorio.

Quali i capi che hanno fatto la storia del nostro gruppo?

Quali i capi mitici?.

Innanzitutto Don Ernesto, una presenza continua e fondamentale, presente sempre con i ragazzi e nei campi finchè il suo fisico era capace di farlo e che ha lasciato con la sua morte, un vuoto non indifferente.

E poi Stefanino, il ragazzo distrofico che ha obbligato tutti a confrontarsi con i suoi problemi e con le sue difficoltà, e ha portato il gruppo ad un’attenzione e una sensibilità ai problemi degli svantaggiati.

Il Belisario, il Beli, e la sua idea di trasformare il Livorno 1 in un reparto nautico, come testimoniano le canoe costruite e ancora presenti in sede.

Don Matteo, amico dei ragazzi, il prete che si è fatto un tempo tutti i campi e che conosceva i ragazzi uno per uno, che ha continuato a seguirli anche quando divenne parroco in Corea.

Marco il Calvani, uno di quei capi che stanno sempre zitti, che fanno qualcosa in silenzio finchè qualche ragazzo si avvicina per aiutarlo. Un rapporto fatto di mugugni e di silenzi, di passaggi di arnesi, con un lento passaggio dell’incarico dal capo al ragazzo, fatto di occhi, di mano e di precisione.

"Mimmo", Domenico Zucca, oggi medico e responsabile di Zona, passato poi al Livorno 10 in Corea.

E tanti altri che hanno contribuito alla costruzione e al buon andamento del Gruppo, da non poterli nominare tutti.

Nella foto sotto da sinistra: Don Ernesto, Don Matteo, Mimmo Zucca e Marco Calvani.

 

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