L'abbazia di Santa Maria in Fiumana è sorta a breve distanza dalla Villa Romana di Cà di Mezzo. Un'ipotesi, assai probabile, vuole che l'Abbazia sia sorta là dove era un eremitaggio su un ampio isolotto formatosi per la biforcazione del fiume Rabbi. Accanto a chi diede vita al primo eremitaggio, arrivarono dei discepoli e crearono una piccola comunit? assumendo come regola di vita "la regola benedettina". La piccola comunità cominciò a ricevere in consegna, per vari motivi, o in eredità (per essere libera e disponibile alla preghiera) case e terreni; aumentò così il suo potere economico e giuridico. Già nel 1045 si ha la prima documentazione scritta dell'Abbazia-Chiesa e monastero di Fiumana. Del 1068 è il primo documento scritto che riporta il nome dell'Abate che tratta lo scambio di grandi possedimenti terrieri con l'Abate di S.Apollinare Nuovo di Ravenna. L'Abbazia di Fiumana è quindi una realtà di grande consistenza nel panorama del territorio forlivese già nel XI secolo e assume una giurisdizione sempre più vasta fino alla nomina dei Parroci e Rettori delle parrocchie e delle chiese del comprensorio, fino a S.Pietro in Arco (l'attuale Villa Rovere). La vita autonoma dell'Abbazia continua per cinque secoli, fino a che per vari motivi concomitanti, viene unita all'Abbazia di S.Mercuriale di Forlì (anno 1493). Con questa unione comincia anche la scarsa cura per il complesso abbaziale, ci si preoccupa di mantenere agibile solo la Chiesa e poche stanze per il Rettore, addetto alla cura delle anime. Ai nostri giorni solo la Chiesa, nonostante terremoti, incendi ed altro, rimane a testimonianza della gloriosa e fiorente Abbazia di Santa Maria in Fiumana. |