DON VINCENZO PASSA IL TESTIMONE


   Nel 1996, quando è ultimato il mosaico del presbiterio, il parroco compie 75 anni. E’ l’età canonica in cui i parroci e i vescovi “vanno in pensione”, e anche don Vincenzo sente che per lui è arrivato il momento del congedo. Ai malanni pazientemente sopportati da una vita si aggiungono gli acciacchi dell’età, soprattutto problemi di circolazione alle gambe. 
   Ma avverte anche una certa stanchezza sul piano personale e come parroco. Lo preoccupa soprattutto il calo del fervore e della pratica religiosa, e non vuole che le sue ridotte energie, possano rovinare in qualche modo quello che di buono e importante ha realizzato nei suoi lunghi anni di ministero.
   ”Io sento di essere contento di essere messo da parte il più presto possibile… Tuttavia, mi sento bene, disposto a continuare a fare quello che posso, fino a quando chi di competenza mi dirà: ”Tirati da parte!”. E io dirò come sempre: ”Eccomi qua!”.
   Inoltra la sua richiesta di esonero, ma il Patriarca gli risponde di pazientare: la situazione delle vocazioni è critica, non ci sono sufficienti sacerdoti. La domanda verrà infine accettata due anni dopo, nel 35° anno del suo esercizio pastorale da parroco.
   Il 13 settembre 1998 il vicario generale mons. Giuseppe Visentin dà la comunicazione ufficiale in una solenne messa concelebrata e legge una affettuosa lettera di saluto del Patriarca.
   La presenza è molto numerosa, le persone si stringono con affetto vicino a don Vincenzo: “Tutti hanno parlato, monsignore, il Patriarca con la sua lettera, don Andrea Volpato. Tutte cose vere. Io però mi sono sentito a disagio in mezzo a tante lodi e soprattutto davanti ad una elencazione di meriti che non so se siano tutti appropriati”.
   Dopo la messa un rinfresco ben preparato e tante mani da stringere, compresa quella del Presidente del Consiglio di Quartiere che porta il saluto anche del Consiglio Comunale. Il Patriarca ha insistito perché don Vincenzo resti nella sua comunità e così abiterà in un miniappartamento nell’ambito delle strutture parrocchiali e aiuterà il nuovo parroco.
   “Anche se sono esonerato dalla responsabilità di parroco, non sono esonerato dal cercare e fare sempre la volontà di Dio. Signore aiutami!”. 
   Domenica 20 settembre 1998 avviene in modo solenne l’ingresso del nuovo parroco, don Andrea Volpato, già da un anno vicario cooperatore. Presiede la cerimonia il Vicario Episcopale per la terraferma mons. Angelo Centenaro, alla presenza di oltre una quindicina di sacerdoti e di varie autorità. Intervengono i fedeli di almeno cinque parrocchie: S. Pietro, S. Andrea, S. Leopoldo Mandich, Tessera e, particolarmente numerosi, quelli di S. Giorgio di Chirignago, dove don Andrea aveva in precedenza svolto il suo ministero sacerdotale.