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Marettimo isola da apprezzare

(Grazie all'opera della Forestale)

  

  

Hiera - Marettimo

  

La vecchia Hiera fu circondata da mura che ancora qualche volta vediamo.
La cima dell'isola lì fuori
al sorgere del sole
è ombra di Levanzo.
Un sogno; l'Isola Lunga è prova
che l'Odissea cominciò e finì qui
lontano nell'ovest.
Quale migliore cecità di questo
primo barlume gioiello luccicante
colpo-sole su picco e roccia
così le isole si avvicinano
e si ergono nel nostro soggiorno.
Come nuovo sole-occhio ciclopico
è la vecchia vista sicana, mitico
dono di antiche memorie
sbirciano nella foschia
l'Odisseo che sorge
col sole dell'alba
pronto a guidare noi
Feaci e Sicani
noi scordati fondatori di Drepanon
noi arrampicatori della
montagna
noi scalatori della cima
ancor prima che gli Elimi
dichiarassero
i nostri occhi incantati
dal fascino di Venere.
  
(da: Schammaehanat, 1985)

 

Marettimo, nell'arcipelago delle Egadi, è l'isola più e lontana dalla costa occidentale della Sicilia. 
Anticamente chiamata "Hiera" (sacra), è la più montuosa dell'arcipelago eguseo, la più aspra, la più selvaggia ed impervia, la più antica come età geologica. 
Staccatasi dalla Sicilia circa 600.000 anni or sono, ha subito, per effetto della sua lunghissima insularità e della lontananza da centri fortemente urbanizzati, una evoluzione botanica tutta particolare, tale da essere definita da alcuni studiosi: "uno scrigno botanico". 
Marettimo annovera, infatti, nella sua flora circa 600 tipi di piante, tra le quali esistono molti "endemismi". L'endemismo è rappresentato da piante che vivono - allo stato spontaneo - soltanto in un particolare ed unico ambiente naturale. 
Eleonora Francini e Albina Messeri, studiose dell'Università di Firenze, così si esprimevano, tempo fa, sulle piante rupestri presenti nell'isola di Marettimo: "...esse prendono il sopravvento sulle specie banali via via che si sale lungo la parete rocciosa e nelle posizioni più impervie, dove non possono essere raggiunte né dall'uomo, né dagli animali; diventano padrone assolute del campo, presentandosi sotto l'aspetto di cuscini grandiosi, impiantati nelle fessure delle rocce". 
Non occorre, comunque, essere esperti botanici e sapere riconoscere gli endemismi per apprezzare la grande varietà di forme e di colori che si incontrano percorrendo la rete di sentieri che, come una ragnatela, avvolge l'intera isola. Quei sentieri da secoli battuti da legnaioli e cacciatori isolani, sono oggi attraversati da turisti, che rimangono estasiati nell'ammirare un ambiente ancora integro nelle sue caratteristiche naturali. 
Questo grazie all'opera di chi lavora da quasi cinque anni al demanio forestale di Marettimo, svolgendo una paziente opera di ripulitura dei boschi e di ripristino delle mulattiere e dei sentieri. 
Nel 1989 l'Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia ha acquistato, infatti, nell'isola 748 ettari di bosco, pari a tre quarti dell'intera superficie di Marettimo. 
L'acquisizione al demanio regionale di questo prezioso patrimonio naturale - unico nel bacino del Mediterraneo - assume un significato particolare, non soltanto perché promuove una rivalutazione ambientale delle Egadi, ma perché contribuisce anche alla soluzione del problema della disoccupazione giovanile. Attualmente nei cantieri forestali di Marettimo e Levanzo trovano occupazione circa cinquanta unità lavorative, distribuite nell'intero arco di un anno. 
Ma una valenza ancora più ampia assume l'impegno pubblico della Forestale laddove fa sorgere nella collettività e nei singoli una vera cultura dell'ambiente naturale, attraverso tutte quelle opere di pulizia, di ripristino, di ordinata sistemazione che costituiscono una vera sottolineatura del valore che la "cosa curata" deve avere per tutti coloro che la visitano. 
All'interno del parco forestale non ci sono fili spinati, non ci sono transenne insuperabili, non esistono preclusioni per escursioni libere o guidate. E' il modo stesso di presentare l'ambiente che ne impone, infatti, il rispetto e l'apprezzamento. 
E bello credere che da Marettimo, grazie all'opera della Forestale, possa partire un messaggio per quella cultura che vede l'uomo saggiamente integrato nell'ambiente. Solo così potrà essere esaltata la vocazione turistica dell'isola, diretta ad accogliere preferibilmente visitatori rispettosi di questa nuova civiltà.

 

Associazione C.S.R.T. Marettimo