Chi non conosce la nostra provincia ha un'occasione unica per visitarla fuori stagione: la suggestiva processione dei Misteri. I riti sacri del Venerdì Santo sono l'espressione più decantata della religiosità siciliana. Soprattutto nella provincia di Trapani questi riti sono tenacemente radicati nella società e nella cultura locale. Dal capoluogo alla medievale Erice, da Marsala ad Alcamo e Buseto e in altri Comuni ancora, dal Mercoledì al Venerdì Santo è tutto un susseguirsi di processioni.
Il rito più solenne e straordinario si celebra a Trapani: è la processione dei Misteri, che dalle ore quattordici del Venerdì Santo e fino a mezzogiorno del Sabato si snoda tra due ali di folla lungo una sorta di palcoscenico aperto, rappresentato dalle antiche strade e dagli storici quartieri delle città.
La processione ha origini antiche: dal 1600, ininterrottamente, si ripropone ogni anno ai trapanesi. E' costituita da venti gruppi statuari costruiti in legno, tela e colla, opera di artigiani locali dotati di grande tecnica, riscontrabile soprattutto nell'espressione realistica dei volti delle statue.
Fin dai secoli scorsi ogni singolo gruppo è stato affidato, con atto notarile, a una Maestranza o Ceto, che se ne occupa durante l'anno curandone la manutenzione e affrontando le spese necessarie per portarlo in processione.
La Passione di Cristo viene rappresentata nei suoi momenti più toccanti.
Il primo gruppo, affidato al Ceto degli Orefici, è la "partenza" (o "spartenza"), intesa come separazione nel dialetto locale, e mostra Gesù che si separa dalla Madre e dall'apostolo Giovanni. La processione si snoda in un crescendo drammatico seguendo il copione più antico del mondo, fino alla morte del Cristo, per concludersi con l'apoteosi della Madonna Addolora splendida e tristissima, avvolta nel suo manto di velluto nero con un grosso pugnale d'argento che le trafigge il cuore, vera immagine di tutto il dolore del mondo.
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In lei si riconoscono molte donne sofferenti che accompagnano la Madonna in questa processione e la seguono, pregando, per tutta la notte fino al mattino. Vestite di nero, con un cero in mano e talvolta a piedi scalzi per dimostrare la loro devozione o per tener fede al voto fatto.
Ogni gruppo statuario viene portato a spalla dai portatori, detti "massari", in numero diverso a seconda dell'imponenza del "mistero". Portatori per lo più a pagamento, ma talvolta anche per voto come avviene, ad esempio, per il gruppo dell'Ascesa al Calvario, che è uno dei più pesanti.
I Misteri sono ornati con argenti, di volta in volta offerti dai fedeli, e con splendidi addobbi floreali per il cui allestimento tutti i fioristi trapanesi fanno a gara.
Un discorso a parte va fatto per le bande musicali che si mobilitano da tutta la Sicilia e seguono, ciascuna, un gruppo. Il suono delle marce funebri, che si diffonde per tutta la notte lungo le vecchie strade della città, dà spessore emozionale a una celebrazione che, per la sua imponenza, ha un analogo riscontro soltanto in Spagna.
I "massari" sintonizzano il loro incedere con la cadenza della musica: è l'"Annacata", caratteristico dondolio che viene dato al Mistero facendo due passi avanti e uno indietro.
Quanto più avviene in perfetto accordo con le bande musicali, tanto più dimostra la perizia, l'affiatamento dei "massari" e la loro intesa con il gruppo che portano in spalla. Attraverso questa processione i trapanesi rivivono con fede e con fervore la Passione di Cristo e sentono rinascere in loro sentimenti religiosi a volte sopiti eppure mai spenti. E a loro volta i Misteri tornano a vivere in tutto il loro splendore ogni anno, attraverso la città con le sue vie, le sue luci, la sua gente.
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