IL
GIORNALE DELLE EGADI - MARZO 1998
Pulizia e difesa ambientale |
A cura dei ragazzi della Scuola Media di Marettimo
Marettimo, è una piccola isola dell'arcipelago delle Egadi, la più lontana e incontaminata delle tre.
Le sue bellezze naturali sono rinomate e attraggono ogni anno migliaia di turisti affascinati dal mare limpido, dalle grotte, che incantano i visitatori, dalla lussureggiante vegetazione della montagna. Ma nonostante questi aspetti l'isola e molto trascurata non soltanto dai "nostri" amministratori, ma anche dagli stessi isolani. In tutti i paesi del mondo ci sono dei problemi ma la nostra isola ne deve affrontare di maggiori per la difficoltà dei collegamenti e per la mancanza di molti servizi.
Uno di questi problemi e quello della pulizia dell'isola e dello smaltimento dei rifiuti. Anche per questo essenziale servizio l'isola è disagiata perché esiste soltanto un operatore ecologico che si occupa della pulizia e talvolta non riesce a completare il suo compito. Ma molto spesso la sporcizia delle strade è dovuta alle cattive abitudini degli abitanti stessi che non gettano i rifiuti negli appositi cassonetti. Inoltre esistevano qualche anno fa i cestini per le cartacce, ma oggi non esistono più probabilmente sempre per il cattivo uso che se ne faceva.
Il problema della pulizia aumenta considerevolmente d'estate, quando l'isola è invasa dai turisti, che pur amando le bellezze dell'isola non sempre la rispettano, abbandonando talvolta i rifiuti nelle spiagge.
Il problema più grave è poi quello dello smaltimento dei rifiuti raccolti, che, poiché non esiste un inceneritore sull'isola, devono essere trasportati da una nave che dovrebbe arrivare con regolarità ma per il maltempo spesso salta i suoi viaggi. I rifiuti restano pertanto accatastati per diverse settimane nei luoghi di raccolta producendo sgradevoli odori e non pochi disagi a noi tutti. Questo è un problema di non facile soluzione, ma noi ragazzi crediamo che buona parte del problema della pulizia e della difesa ambientale spetti agli abitanti dell'isola che devono fare di tutto per mantenerla pulita.
Proprio per questo noi alunni della 2º C seguendo l'esempio dei soci dell'Associazione "Marettimo", vorremmo organizzare insieme alle nostre professoresse delle giornate di pulizia di alcune spiagge, perché crediamo che questo sia utile a far cambiare le cattive abitudini dei nostri padri e dei nostri nonni e in generale la mentalità di noi tutti.
Progetto "fare scuola insieme" |
I ragazzi della scuola elementare e media di Marettimo in collaborazione con il corso per adulti e con l'Associazione Culturale "Marettimo" stanno lavorando su un progetto denominato FARE SCUOLA INSIEME.
Lo scopo di tale progetto è di fare conoscere ai ragazzi la cultura prettamente "marettimara", basata sul mare e sul folklore, arte e tradizione ad esso collegati.
Finalità del progetto sono: avviare ciascun ragazzo a costruire la propria identità culturale come presa di coscienza della realtà in cui vive, far comprendere la necessità di recuperare, conservare, tutelare il patrimonio artistico e culturale presente nel territorio quale realtà sociale che ha caratterizzato la storia, l'economia e la cultura della nostra isola.
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Perché la pulizia al primo posto? Si potrebbe anche girare la domanda: perché le Vostre case sono quasi sempre pulite e curate, mentre la casa comune è piena di rifiuti e di rottami? E' vero che il problema dei rifiuti solidi urbani è tutt' altro che semplice, soprattutto nelle isole, è vero, come ha detto il sindaco di Favignana, che anche Milano è sporca. Ma questo è sentito dalla città di Milano come una manifestazione del suo attuale momento di crisi e la nuova Giunta si appresta ad affrontare il problema con decisione.
Marettimo non può essere sporca. Perché il turismo moderno, forse esagerando, pone la pulizia al primissimo posto. In effetti quanto più è bella la natura, tanto più la presenza di rifiuti disordinati ed abbandonati, è percettibile: una violenza contro l'isola, contro la casa comune, contro i turisti. Invitereste a casa vostra una persona per farla trovare in mezzo allo sporco? Ma poi non bisogna pensare solo ai turisti ma a sé stessi. Pulizia per chi ci vive tutto l'anno, pulizia per essere civili, pulizia per segnalare, attraverso la stessa, l'amore vera verso la propria terra. E' impossibile tenere un ambiente pulito senza un servizio pubblico adeguato.
Le autorità locali esistono prima di tutto per assolvere pochi compiti elementari, tra i quali la pulizia. E' un diritto. Un diritto da pretendere con forza, da difendere con tutti gli strumenti legali. Ma ogni cittadino deve anche collaborare per facilitare il compito di chi è preposto al servizio.
Uniamo le forze: enti pubblici preposti al servizio e cittadini per tenere Marettimo pulita, perché sia davvero e non solo a parole la: "Perla delle Egadi". Nel turismo moderno è sempre più vero il vecchio detto napoletano: "il banco non accetta in pegno chiacchiere e tabacchiere di legno".
La Provincia di Trapani
per le Egadi |
Grazie all'intervento della Provincia Regionale di Trapani tramite l'Assessorato Tutela Ambiente e Territorio sono iniziati dalla più lontana delle Egadi i lavori straordinari di raccolta rifiuti.
Non si ricorda a memoria di "marettimaro" un intervento così massiccio per rendere più decorosa l'isola. Centra abitato e litorale da tempo degradato per l'enorme quantitativo di rottami specialmente nel versante Sud dell'isola che dal paese va fino al cimitero.
La più disagiata dell'arcipelago vede così dopo tanto tempo d'abbandono un interessamento da parte delle istituzioni pubbliche.
A nome dell'intera popolazione e dei numerosi turisti e villeggianti che soggiornano nel nostro arcipelago, porgiamo all'amministrazione Provinciale di Trapani un ringraziamento per tale intervento e per la professionalità con cui si stanno conducendo i lavori.
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Quante speranze nell'incontro con quelli di Monterey
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Festeggiare il decennale dell'Associazione "Marettimo" con un Convegno di incontro con "quelli di Monterey", è la cosa migliore che potevate fare, amici cari! In realtà mettete a confronto voi con voi stessi, le radici della vostra piccola patria comune con la meravigliosa fioritura della sua grande chioma transmarina.
E allora si può davvero parlare tra "gente di mare" e anche dare un contributo di urgente chiarificazione e di palese testimonianza ai pensieri confusi di chi dovrebbe governare il mare e non conosce la storia, la tempra e il valore imprenditoriale rispetto a coloro che da secoli vivono in mare, agiscono e tessono le trame delle rotte internazionali, creano ricchezze, coltivano risorse.
Partendo dal dialogare affettuoso tra i Marettimari che restano e
quelli che, varcato l'oceano, navigano fin su in Alaska, vivono a
Monterey per poi tornare ad adorare quel loro scoglio benedetto,
partendo da questo dialogo tribale - dicevo - mi sarà più facile,
parlare della mia ultra-decennale idea di fare delle nostre Isole
Minori le "centrali di recupero del mare",
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nutrendo
la speranza di aprire le menti dei governanti alla comprensione
del gran tesoro che già abbiamo, e al riconoscimento della
priorità della "civiltà del mare" contro l'astratta
politica dei decreti.
"Riserve, quali prospettive"? E' uno dei temi in
programma.
A domande di questo tipo non si possono formulare risposte nelle
chiuse stanze dei ministeri. Bisogna uscire in mare aperto e
andare a intrecciare dialoghi con chi, per esperienza di vita, ha
appreso l'arte di navigare tracciando le rotte sulla conoscenza de
segni del cielo e dei venti. La tutela dell'ambiente marino non
dipende dalla lettera della legge: una riserva non può
realizzarsi ponendo divieti a chi per esperienza e per tradizione
storica è Re dei segreti della coltivazione del mare.
Credo che nei conversari dei Marettimari ci siano le chiavi di
molte tra le più interessanti prospettive di gestione di una
riserva, purché si stabilisca il benedetto dialogo alla pari tra
i governanti e governatori, tra diverse dignità di
competenze.
Gin Racheli
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