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IL GIORNALE DELLE EGADI - MARZO 1996

PER RICORDARE L'ANTICO FANALE

Con un provvedimento ed una puntigliosità inusuale, è stato recentemente demolito l'antico e minuscolo fabbricato sito sulla banchina della Scalo Nuovo di Marettimo, e meglio conosciuto come fanale a luce verde. 
Edificato assieme all'antico porticciolo, ha svolto per decenni il compito di segnalare ai naviganti e al le loro imbarcazioni, la presenza del principale attracco a Sud-Est dell'isola. 
La motivazione del suo abbattimento, addotta dai responsabili del Comune di Favignana e del Demanio Marittimo, è da attribuire alla pericolosità per l'incolumità pubblica rappresentata da una crepa formatasi sopra la porte d'ingresso. 
E così, in quattro e quattr'otto, senza minimamente curarsi delle proposte e dei suggerimenti utili piovuti da più parti che avrebbero voluto ad esempio ristrutturare l'edificio per adibirlo ad agenzia di informazioni turistiche, con cieca e solerte determinazione, si è deciso di cancellare quasi un secolo di storia di questo porto, profanando e offendendo la memoria storica di tutti gli anziani che, all'ombra dell'antico finale, faro ed unica punta di riferimento, avevano per decenni rimembrato di cose antiche tramandando con le loro parole, esperienza e insegnamento. 
Che senso ha essersi accaniti con tanta diligenza verso il minuscolo edificio, e poi ignorare deliberatamente gli scempi pericolanti, molto più rappresentativi come il Faro di Punta Libeccio o il Castello di Punta Troia entrambi ormai ridotti allo sfacelo, e decisamente molto più pericolosi per la collettività del minuscolo fanale a luce verde? 
Secondo quale criterio e quale logica, quattro anni fa sono stati collaudati, nel Faro di Punta Libeccio, i moderni pannelli solari ed il dissalatore quando la struttura rischia il crollo da un momento all'altro? 

E perché ancora, un Castello antico in piena fase di devastazione e sgretolamento, meta di turisti e villeggianti deve essere ritenuto meno pericoloso di un piccolo edificio di tre metri quadrati con una piccola crepa sulla porta d'ingresso? 
Sicuramente non la sapremo mai, e le autorità competenti continueranno il vecchio e amaro rito di sballottarsi a vicenda le responsabilità. 
Fatto è, che il bianco e moderno basolato che ha sostituito e occupa adesso l'area del vecchio fanale verde, in un porto ancora incompiuto e vergognosamente abbandonato, è la riprova di come certe scelte, pensate ed eseguite in modo superficiale e scellerato, possono provocare la distruzione di miti, usanze e tradizioni secolari, e andrebbero pertanto valutate e soppesate con molta più serietà e competenza. 
In questi ultimi anni abbiamo visto capitolare, risucchiato dall'incedere del cemento, il vecchio "Scalo Nanno", ad Est dell'isola, di cui molti di noi conservano ancora magici ricordi adolescenziali, e modificare sostanzialmente l'aspetto della "Punta S. Simone" e della "Scalo di Mezzo". 
Tutto probabilmente inevitabile e giusto, vista nell'ottica di un'esigenza sempre più impellente di modernità, comodità e progresso. 
Ma il vecchio "Casotto", spettatore per decenni di simile tracotante sviluppo, sopravvissuto come una quercia in un bosco arso a testimonianza di un passato che mai più tornerà, meritava il rispetto e la grazia di poter continuare la sua esistenza, conservando gelosamente dentro le sue antiche e consumate mura, le preoccupazioni, le gioie, e l'amore di intere generazioni di marettimari. 
 

Alberto Sercia 
 


Marettimo natura 1° - a cura di Fabio Lo Valvo

La lucertola marettimensis


In Sicilia vivono quattro specie di lucertole: la lucertola campestre Podarcis sicula, la lucertola iliana Podarcis wagleriana, la lucertola di Filfla (Malta) Podarcis Filfolensis presente soltanto nell'isola di Linosa e Lampione e la lucertola striata comune Psammodromus algirus che vive soltanto sull'isolotto dei Conigli dell'isola di Lampedusa. 
La lucertola siciliana è presente nell'arcipelago delle Eolie e delle Egadi con popolazioni in alcuni casi ben differenziate. 
La popolazione che vive sull'isola di Marettimo mostra un aspetto particolare rispetto alle altre popolazioni siciliane a tal punto che l'erpetologo Klemmer nel 1956 ne descriveva la sottospecie denominandola marettimensis. Verosimilmente, fino alla fine del secolo scorso, doveva essere l'unica specie di lucertola presente sull'isola, ma per effetto del trasporto passivo, essa oggi convive in aree più antropizzate, con la lucertola campestre. 
Recenti studi, su base elettroforetica, hanno dimostrato che solo a Marettimo e a Vulcano vi si osservano degli ibridi fra le due specie. L'area di ibridizzazione risulta essere una fascia di circa 200 metri attorno al paese, ovvero l'area di transizione che separa l'ambiente antropizzato da quello naturale. Alla luce di queste ricerche, non ci resta che sperare che questa fascia di ibridizzazione non si allarghi più di tanto altrimenti l'isola rischierebbe di perdere, per effetto dell'ibridizzazione, uno dei suoi più importanti gioielli naturali, quale endemismo insulare unico al mondo. 
 


BILANCI E PROPOSITI


Il sette di gennaio c.a. si è svolta, all'interno dell'Associazione l'assemblea ordinaria dei soci. 
All'ordine del giorno, oltre alle questioni di ordinaria amministrazione, quale l'approvazione dei bilanci, e l'elezione del consiglio direttivo, il programma che si intende svolgere per l'anno '96.  Il nostro impegno è ancora oggi rivolto a porre avanti quelle attività socio-culturali che già da otto anni contraddistinguono e danno un senso a questa realtà associativa.  Ci proponiamo di continuare a stampare il nostro "modesto giornale", quando la situazione economica ce lo consente, poiché riteniamo che, sebbene venga snobbato dalle "intellighentie" dell'arcipelago, rappresenta un importante momento di crescita, come ci dimostra l'atteggiamento interessato che arriva da più parti e che ci stimola verso la ricerca di collaborazione e di suggerimenti per migliorarlo.  Tra le iniziative che intendiamo realizzare per il '96, c'è la pubblicazione di una raccolta di poesie sulle Egadi di autori diversi che speriamo di poter presentare per giugno, mentre nel mese di agosto verrà inaugurata una mostra dal titolo "Saluti da Marettimo" che vedrà esposta una serie di cartoline che vanno dall'inizio del secolo ai nostri giorni. 
Nel corso della stagione estiva continueremo a proporre quelle iniziative che negli scorsi anni hanno riscosso molto successo: le escursioni guidate in montagna, le proiezioni di video di vario genere, le serate dedicate ai canti popolari e folkloristici.  Insomma l'Associazione continua a manifestare tutt'oggi tanta voglia di esistere e di andare avanti su questa linea ormai collaudata. Avendo ricevuto qualche plauso ci sentiamo ancora più stimolati ad osteggiare certi atteggiamenti, a volta davvero scoraggianti, da parte di chi, non si capisce bene perché, ci vorrebbe finiti e che, in mala fede, getta continuamente infamie sul nostro conto. 
Forse, paradossalmente, sono proprio questi atteggiamenti di ostilità che ci inducono a proseguire con sempre maggiore tenacia nel portare avanti le nostre idee e, se questo ci espone a delle critiche, che ben vengano ma che siano costruttive altrimenti sono solo cattiverie di chi non sa vedere oltre il proprio naso o non sa occuparsi di cose che vadano oltre i propri personali interessi.