25 ANNI DI STORIA

Una Parrocchia ed una Chiesa dedicate a Sant'Angela Merici

 

   

Il 27 gennaio 1975 Mons.Giuseppe Carraro, Vescovo di Verona, costituì in Desenzano d/G la Parrocchia di S. Angela Merici, staccandola dal Duomo, dopo che nel 1965 aveva eretto le Parrocchie di S. Zeno e S. Giuseppe Lavoratore. Fu intitolata a S. Angela Merici, perché nel suo territorio comprende, alle Grezze, la Casa dove visse la Santa e perché l’allora Parroco del Duomo, Mons. Mario Peruzzi, volle in questo modo tributare un omaggio perenne alla illustre Patrona e Concittadina.

La cappella, capace di 60 sedie, ricavata accanto alla Casa della Santa, fu per 13 anni la sede provvisoria della nuova Parrocchia. Il sabato 26 aprile con una Messa celebrata nel cortile antistante la cappella, fece l’ingresso il primo parroco don Luigi Limina.

Nella Quaresima del 1976 venne eletto il primo Consiglio Pastorale, che si affiancò al parroco nella programmazione pastorale della giovane parrocchia.

Nel febbraio 1977 arrivò anche il riconoscimento civile dello Stato italiano con decreto del Presidente della Repubblica, permettendo così di avviare con le autorità locali le procedure per l’assegnazione del terreno per la costruzione della Chiesa parrocchiale.

Nel 1978 il Parroco e il Consiglio Pastorale incominciarono a parlare della Nuova Chiesa e in seguito a esporre le esigenze della comunità all’architetto Carlo Fumagalli, incaricato di redigere il progetto del Nuovo Centro Parrocchiale.

Il 27 gennaio 1985, 450° anniversario di fondazione della Compagnia di S. Orsola da parte di S. Angela Merici, alle Grezze fu benedetta solennemente la Prima Pietra della Nuova Chiesa di S. Angela Merici da Mons. Giuseppe Amari, Vescovo di Verona. La Prima Pietra si trova ora sull’ingresso principale della Nuova Chiesa.

Il 6 giugno 1986, fu firmato, per il determinante interessamento del Sindaco di Desenzano del Garda, architetto Piergiuseppe Ramella, il passaggio di proprietà del terreno (10.000 mq) del Nuovo Centro Parrocchiale alla Parrocchia di S. Angela Merici.

Alla fine di settembre 1986, dopo varie vicende e modifiche del progetto, il Comune di Desenzano d/G rilasciò la licenza edilizia per la costruzione del Nuovo Centro Parrocchiale. Il 27 gennaio 1987, festa della Santa, il parroco annunciò alla popolazione la scelta dell’impresa e l’inizio dei lavori del Centro Parrocchiale per la primavera.

Il 30 marzo 1987 l’impresa edile Fratelli Bordignon, iniziò i lavori del Nuovo Centro Parrocchiale. Il progetto fu redatto dall’architetto Carlo Fumagalli di Grottaferrata (Roma); la Direzione dei lavori fu fatta dall’architetto Giuliano Visconti e dall’ingegnere Sandro Pizzi, entrambi di Desenzano d/G.

            Il 26 giugno 1988, dopo solo 15 mesi, fu celebrata la prima Messa nella Nuova Chiesa dal parroco, che nell’occasione festeggiò il 25° di sacerdozio con grande partecipazione e gioia della comunità.

Il 3 luglio 1988, nell’occasione dell’amministrazione delle Cresime, la Nuova Chiesa fu solennemente benedetta dal Vescovo di Verona Mons. Giuseppe Amari alla presenza di un folto gruppo di Figlie di S. Angela Merici e Orsoline e della popolazione della parrocchia festante.

Il 19 e 20 gennaio 1990, in occasione del 450° anniversario della morte di S. Angela Merici (27.1.1540), venne portato nella Nuova Chiesa a Lei dedicata l’Urna con il Corpo di S. Angela Merici durante un Pellegrinaggio a Desenzano del Garda. Vi fu profonda commozione e gioia e grande partecipazione di popolo.

Il 27 gennaio 1995 il Vescovo di Verona Mons.Attilio Nicora durante una solenne concelebrazione festeggiò con la comunità parrocchiale il 20° della Parrocchia. Nell’occasione il parroco presentò i 20 anni di vita della giovane e vivace parroccchia.

La domenica 26 giugno 1998 venne festeggiato il 10° anniversario dell’inaugurazione della Chiesa e il 35° di sacerdozio del parroco.

Il 28 gennaio 2001, festa patronale di S. Angela Merici, il Vescovo Ausiliare Mons.Andrea Veggio, al termine della celebrazione del 25° anno di vita della Parrocchia consacrò solennemente la Chiesa di S. Angela Merici.

 

La Parrocchia, che dal 1975 al 1988, anno di inaugurazione della Chiesa, contava 1.350 abitanti, ora supera i 2.500 per le nuove costruzioni che circondano la Chiesa. Una comunità in rapida espansione, che sotto la guida della Santa, è incamminata verso una vivacità e originalità umana e spirituale di grande fecondità cristiana.

IL PARROCO DON LUIGI LIMINA

 

 

 

IL PROGETTO 

 

I primi approcci alla progettazione risalgono al 1978. Come prima cosa ho cercato di conoscere, attraverso i Suoi scritti, la figura di S. Angela Merici alla quale la Chiesa sarebbe stata dedicata.

Una dedicazione significativa in quanto la parrocchia, nell’ambito della sua circoscrizione territoriale, vanta la Casa dove la Santa trascorse buona parte della Sua vita. Una grande Santa che sembra precorrere di quasi cinque secoli temi oggi attualissimi, quali, ad esempio, la figura dei laici come presenza attiva nella Chiesa, i laici che si consacrano a Dio e continuano a vivere nel mondo; temi, per altro, che toccano molto da vicino la vita e lo sviluppo di una comunità parrocchiale.

Per questi motivi, da subito ho sentito di dover cercare per S. Angela una collocazione tutta particolare, che non si riducesse ad una semplice immagine, oggetto di devozione, ma che fosse piuttosto una presenza capace di dare in qualche modo un’impronta, di segnare la vita che qui si sarebbe svolta.

Questo l’intento, l’idea attorno alla quale è ruotata tutta la progettazione. Progettazione che, negli anni successivi, per varie circostanze, ha subito assestamenti, modifiche, ridimensionamenti. La versione finale, quella realizzata, propone l’immagine di S. Angela in una posizione forse un po’ insolita. Una statua, collocata in fondo alla Chiesa, al di sopra dell’ingresso, dalla parte dei fedeli quindi, anche se in posizione dominante, in atteggiamento di guida verso Dio.

Le fa riscontro l’immagine della Madonna, un’altra scultura, posta al centro del muro che delimita il presbiterio. Quasi una correlazione tra la vergine e quest’altra grande figura femminile; viene così in risalto il ruolo della donna nella Chiesa, che S. Angela ha vissuto con pienezza, da esserne una vera testimonianza.

Sullo sfondo la grande vetrata; nessuna raffigurazione, soltanto un gioco di luce e di colore: le visioni, i momenti illuminanti, le intuizioni. Poi le due scale che scendono, segno dei due indirizzi in cui si distingue la Fondazione: le Figlie di S. Angela e le Orsoline. Questo, se vogliamo leggervi un significato simbolico.

Se saliamo le scale ci troviamo in altri spazi, quei terrazzamenti lassù, che prolungano la Chiesa verso l’alto. Prospettano su due giardini pensili posti ai lati, che hanno la funzione di dilatare lo spazio verso l’esterno.  

  Quando si entra in Chiesa dalla porta centrale si percorre un lungo tunnel, se si entra dagli accessi laterali si percorrono due passerelle. Tutto questo determina uno stacco tra il mondo esterno, il mondo di tutti i giorni, e la Chiesa; una protezione quasi alla sacralità del luogo.

Lassù la chiesa torna ad aprirsi verso l’esterno: il rapporto con il mondo viene ricuperato; ma è un rapporto diverso, che va al di là del contingente: là lo sguardo punta lontano.

Là raccolte in appositi leggii, alcune pagine tratte dagli scritti della Santa saranno di invito alla lettura e alla meditazione. Un momento di sosta, di riflessione.

Continuando, l’immagine cambia bruscamente: ci si trova in due ambienti completamente chiusi, che guardano sulla chiesa attraverso strette feritoie, evocazione della vita claustrale (S. Angela, tra le sue Figlie, accoglie anche Suore di vita contemplativa). Vocazioni diverse, diverse manifestazioni del rapporto uomo-Dio, ma che tutte, nella casa del Padre, e qui illuminate dal carisma di S. Angela, trovano una risposta.

Tutto converge verso l’area presbiteriale, centro focale della chiesa, luogo dove Dio si fa presente nella Parola, nella Eucarestia, nella celebrazione. La stessa copertura, col suo degradare, vuole aiutare lo sguardo ad indirizzarsi lì. Una successione di spazi, un continuo cambiare e inserirsi l’uno nell’altro, per comporre insieme la struttura architettonica generale. Spazi che seguono un pensiero, un cammino, una proposta.

Infine la grande struttura in legno lamellare, che, coi contrafforti in cemento armato che ripiegano verso l’interno, avvolge ed unifica i tanti volumi nei quali sembra spezzarsi la costruzione, come appare vista dall’esterno. Anche qui, se vogliamo, un riferimento a S. Angela, alla Fondazione. Una sola Opera, tante le sue espressioni. Quasi un’esplosione del carisma per suscitare nei secoli innumerevoli famiglie religiose.  

ARCHITETTO CARLO FUMAGALLI

 

 

OPERE PRESENTI NELLA CHIESA

 

All’ingresso della Chiesa è collocato il dipinto del sec. XVIII della scuola Andrea Celesti, raffigura la Madonna del Carmine con Gesù Bambino, S. Angela pellegrina, S. Antonio da Padova, S. Lorenzo Martire e S. Gaetano da Thiene. Il quadro è stato donato dalla proprietà del Machetto nel 1978. (foto n.2)

(foto n.2, clicca sull'immagine per ingrandirla)

Il Tabernacolo è impreziosito dalla porticina sbalzata in bronzo, unico elemento lavorato, che raffigura l’Ultima Cena opera dello scultore Ettore Calvelli di Pontedilegno (Bs).  

            Due immagini scultoree dominano all’interno della Chiesa:

 

S. Angela Merici, posta sopra l’ingresso principale, visibile anche da una vetrata entrando in chiesa, è colta in quel particolare momento di “visione” mentre si dirige dal campo verso casa, durante la stagione del taglio del grano. L’immagine in legno presenta una forte inclinazione in avanti per dare la sensazione del cammino, ma soprattutto per indicare la realtà dinamica e trascinante della sua ascesi, oltre che collocare la statua il più possibile in rapporto allo spazio dell’aula liturgica.(clicca sull'immagine per ingrandirla)

 

Maria Madre della Chiesa. Alla Santa che guarda in avanti, fa riscontro Maria Madre inatteggiamento di accoglienza; rilievo ligneo posto a stendardo dietro l’altare. La composizione, studiata in rapporto allo spazio del presbiterio, è piuttosto lineare, ma tagliente nella definizione dei contorni e delle pieghe nell’intenzione di riproporre con novità di linguaggio il gesto amoroso di accolienza di Maria.(clicca sull'immagine per ingrandirla)

Le due sculture sono state ideate da Benedetto Pietrogrande di Milano e realizzate a Ortisei in Val Gardena da Peter Kostner su legno di tiglio.

Alla statua di S. Angela Merici fa da sfondo una vetrata policroma; la luce vuole significare le intuizioni e la visione che ebbe da Dio.

E’ opera di Michela Battaini di Milano, realizzata da Alessandro Grassi di MILANO.

      Il Crocifisso è stato realizzato su un tronco di legno di olivo dallo scultore Giuseppe Raimondi di Desenzano.  

Nelle vetrate ai lati del presbiterio sono inseriti i medaglioni raffiguranti i quattro Evangelisti.  

La Via Crucis è opera in legno dello scultore Vincenzo Mussner di Ortisei in Val Gardena. Dono delle Orsoline del Mericianum.  

Nella Cappella inferiore dedicata a S. Orsola si trovano:                                                     -una grande vetrata raffigurante S.Orsola e le sue compagne Martiri, dono delle Orsoline di S. Carlo.   -Il Crocefisso, opera lignea dello scultore Peter Kostner.

Fin dall’inizio della vita della Parrocchia abbiamo preso come programma per tutti questo brano dal Testamento di S. Angela Merici e desideriamo che sia anche in futuro la Magna Carta della Parrocchia, su cui ciascuno deve confrontarsi per arrivare a vivere come la Patrona ci indica con una forza unica. Questo brano l’abbiamo anche scolpito su una lapide e posto all’ingresso della Chiesa delle Grezze, perché ciascuno potesse leggerlo ogni domenica quando veniva  per la Messa.  

“… L’ultima voce mia, che vi rivolgo, e con la quale fin con il sangue vi prego, è che siate concordi, unite insieme, tutte d’un cuore e d’un volere. Siate legate con il legame della carità l’una e l’altra, apprezzandovi, aiutandovi, sopportandovi in Gesù Cristo. Poiché, se vi sforzerete di essere così, senza dubbio il Signore Dio sarà in mezzo a voi.

         Mirate dunque quanto importa questa unione e concordia. Desideratela, cercatela, abbracciatela, tenetela con tutte le vostre forze: perché io vi dico che, stando voi tutte insieme così unite di cuore, sarete come una fortissima rocca  o torre inespugnabile contro tutte le avversita, persecuzioni, inganni diabolici. Ed ancora vi dichiaro che ogni grazia che domanderete a Dio vi sarà concessa infallibilmente”.