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Mercoledì 2 agosto 2017  

 

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

 

In questa parabola, Gesù ci racconta di una persona che trova un tesoro sepolto in un campo, e di un'altra che trova una perla di grande valore. Non ci vengono spiegati i dettagli di questi preziosi ritrovamenti, ma rileggendolo mi ha dato l'impressione che il primo uomo abbia trovato il tesoro in seguito a un caso fortuito, mentre per il secondo sia stato il frutto di una costante ricerca. Mentre riflettevo su questo vangelo, mi sono ritrovata a pensare che il cercatore di perle preziose potrebbe essere chi, come me, fin da piccolo è vissuto in parrocchia e ha avuto modo di compiere un percorso di fede, una ricerca continua della presenza di Dio nella sua vita, rischiando tuttavia di fare della preghiera una routine.

L'uomo che ha trovato il tesoro nel campo l'ho associato, invece, a chi viene in contatto con Dio in età adulta o dopo un periodo di allontanamento.

Così ad un certo punto mi sono detta: «Ma che fortuna ha avuto quell'uomo ad aver incontrato il Signore! Mi piacerebbe rivivere la bellezza della scoperta di qualcuno che mi ama così tanto!».

Questo pensiero mi ha allontanato per un attimo da ciò che accomuna queste due persone: il tesoro, l'incontro con Dio e la promessa del regno dei cieli.

La ricchezza che hanno trovato questi due uomini è fonte di gioia, una gioia piena, che riempie la loro vita.

Solo questo conta: e allora abbandoniamoci completamente a lui, facciamo in modo che la gioia contraddistingua ogni aspetto della nostra esistenza e mostriamo a chi ci incontra come ci ha trasformato la gioia, consapevoli che nel regno dei cieli la gioia sarà senza fine.